Joy presenta: #neverajoy - L'espressività

Buongiorno Specchietti,
Molte lune sono passate dal mio ultimo articolo (che era anche il primo), ma sono ancora qui, con le mie gioie e non.
Oggi vorrei parlare con voi di un problema molto diffuso e che, in molteplici occasioni, mette in imbarazzo molti di noi in contesti sociali più o meno evoluti: l’ESPRESSIVITÀ.
Molti dicono che è bello avere un viso espressivo. 
Io, da portatrice sana – si fa per dire – di una mimica facciale che gode di vita propria, invece, vi dico che no, non è bello per niente. Specie quando in faccia ti si legge tutto quello che pensi. TUTTO
Soprattutto quando i tuoi pensieri nei confronti di chi ti sta davanti non sono il massimo, o quando hai quelle giornate che vorresti solo sparire dalla faccia della terra e sei costretta, per un motivo o l’altro, a interagire con altre persone. 
Quando la tua faccia urla «Non me ne frega niente» a chi ti sta parlando, oppure «Mi girano le scatole», o ancora «Mi stai sul biip», non è bello essere in mezzo agli altri. 
Saper mascherare ciò che si pensa è una gran dote, in alcune occasioni. 
Tipo quando devi andare a un pranzo con il parentado e ti stanno tutti altamente sulle balle; non puoi tirarti indietro, perché è tuo dovere morale partecipare, ma si vede subito che vorresti essere in qualunque altro posto fuorché quello in cui ti trovi. Questo non rende molto facile l’interazione sociale. 
Capita anche l’opposto. A volte la tua faccia dice chiaramente a chi ti sta intorno quando sei felice, emozionata, commossa, innamorata. Che c’è di male, penserete. Be’, magari uno vorrebbe pure tenersele per sé certe cose, non gridarle ai quattro venti.
E la parte peggiore di tutte è che quando mi sforzo di mantenere un’espressione neutra, per non lasciar trapelare ciò che penso/sento, sembra che debba andare urgentemente in bagno. #Maiunagioia.
Quanti hanno il mio stesso problema?
Alla prossima gioia. Ah, no.

Commenti

  1. Io ho lo stesso problema. Ultimamente la mascherina mi salva da figure barbine, ma solitamente anche i miei occhi parlano, quindi sì, MAI UNA GIOIA pure io (e per me la cosa vale doppia, perché mi ci chiamo!)

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