Recensione “Quando Hitler rubò il coniglio rosa” by Judith Kerr
Si può
essere felici lontano da casa? Anna e la sua famiglia, braccate dai nazisti,
hanno dovuto lasciare Berlino e cambiare città più volte. Adattarsi non è
facile. Ma la cosa più importante è restare insieme. Età di lettura: da 10
anni.
Cari Specchietti,
oggi vi presento un’altra lettura
interessantissima, pensata per i più giovani, ma in grado di parlare e di
scuotere le coscienze anche degli adulti. Il romanzo in questione è Quando
Hitler rubò il coniglio rosa di Judith Kerr edito da Rizzoli.
Questa è la storia della piccola Anna che, dall’oggi
al domani, un giorno come tutti gli altri durante le elezioni del 1933, deve
abbandonare la sua città, la sua casa e le sue abitudini per scappare dalla persecuzione
razzista.
La famiglia di Anna, infatti, è una di quelle
che ha intuito quali conseguenze ci saranno dopo la vittoria di Hitler e decide
di scappare preventivamente.
La giovane protagonista, attraverso i suoi occhi,
ci mostra un quadro della situazione storica dell’epoca ponendo l’accento su aspetti
che spesso vengono trascurati come la reazione dei bambini alla Seconda guerra
mondiale, ai profughi ebrei che sono stati costretti a viaggiare per anni, a
vivere come fantasmi per sfuggire alle torture del dittatore tedesco; ai sogni,
alle speranze e ai sentimenti spezzati, alla paura di non vedere più un nuovo
giorno, ai terribili ricordi impressi in maniera indelebile nella mente.
Co gli occhi di Anna noi partiremo per un
viaggio all’inseguimento della speranza, di una nuova vita, di un nuovo giorno.
Il linguaggio usato dall’autrice è semplice e
diretto, coinvolgente, in grado di parlare ai più piccoli e di fargli capire al
meglio una parte di storia che, ahimè, ci portiamo dentro tutti e dovrà entrare
a far parte del loro bagaglio culturale.
Un libro in grado di parlare ai bambini e ai
grandi, una lettura sul tema diversa da quelle di solito consigliate, un modo
intelligente per avvicinare i bambini a un tema così difficile come la persecuzione
degli ebrei.
Io assegno cinque specchi a Quando Hitler rubò
il coniglio rosa e, mentre aspetto vostri pareri, vi do appuntamento al
prossimo romanzo!
Buona lettura,
Mil Palabras
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