Recensione: Otto - Autobiografia di un Orsacchiotto

Trama
Questa è la storia dell'orsetto Otto e di due bambini: tre compagni di gioco inseparabili che solo una stella gialla cucita sul petto e la crudeltà della guerra riuscì a dividere.
Ma non per sempre.
Per fortuna Otto ha imparato a scrivere a macchina e può raccontare la sua storia di amicizia perduta e ritrovata, perché in un'imbottitura c'è spazio per tantissimi ricordi…
Recensione
Per i bambini, i giocattoli sono la cosa più magica che esista. Un qualcosa di vero, animato come può esserlo una sorella o un amico. 

Con i giocattoli ci parliamo, viviamo numerose avventure; a loro raccontiamo i nostri dolori certi che questi possano ascoltarci. 

Otto non è solo un pupazzo, è il testimone di una guerra. 
Costretto a lasciare il suo padrone, vive e prova nelle pagine di questo piccolo libro, tutto quello che proverebbe un bambino e alla fine lo scrive per tramandare le sue memorie. 


Questo romanzo per bambini è semplice e magistralmente illustrato, i colori sono scuri e i contorni definiti, tutto aiuta il giovane lettore a immergersi in quel periodo storico che ancora non conosce, ma di cui sarà curioso. L'autore riesce a porre velatamente al bambino che ha in mano questo volume una domanda: Come vi sentireste senza il vostro giocattolo preferito? 
Perchè ad alcuni bambini, uguali a voi, è accaduto. Hanno lasciato giocattoli, vestiti, amici... 
Hanno lasciato tutto. 
Un bambino che pensa sarà un adulto che pensa. 
Un adulto che pensa non farà gli stessi errori del passato.  

Otto è un pupazzo malandato che ne ha passate tante, come un vecchio nonno che non si stanca di raccontare storie. Dobbiamo solo ascoltare, se siamo ancora capaci di farlo... 

-CuorediInchiostro

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