Una valigia piena di sogni- Paullina Simons
Buongiorno specchietti!
oggi finalmente recensirò un libro!
Ho deciso di leggere questo libro per il fatto di essermi letteralmente INNAMORATA della trilogia de Il cavaliere d'inverno della stessa autrice, già recensita in questo blog.
questo secondo libro è diverso. E' come se avessi vissuto uno di quegli amori totalizzanti, spiazzanti, eterni, che è ormai concluso, terminato e vive solo nel ricordo, e qualsiasi altra storia d'amore non riuscirà mai a rendere giustizia a quello che è stato. E' una metafora che mi gironzola per la testa da giorni, è che da quando ho letto la trilogia non sono più riuscita a trovare un libro che sappia rendere giustizia a quei tre!
Detto ciò, tornando invece a Una valigia piena di sogni, posso dire che è ok, ma prima di dilungarmi in altre riflessioni voglio dire due cosine sulla storia:D
Trama:
Chloe e Mason, Hannah e Blake. Due coppie, due fratelli, due migliori amiche. Il viaggio dopo il diploma è l'occasione a lungo sognata per vivere una nuova avventura insieme prima che le loro vite prendano strade diverse. La meta è Barcellona, ma prima devono fare tappa in alcune città dell'Europa dell'Est per onorare una promessa di famiglia. E qui, tra i tesori di una terra che muove i primi timidi passi dopo il crollo dei regimi comunisti, Chloe incontra Johnny Rainbow, un misterioso ragazzo americano che gira il mondo con la chitarra sulle spalle, un sorriso sulle labbra e un oceano di segreti negli occhi. Con lui i quattro amici attraversano in treno il vecchio mondo, da Carnikava a Treblinka, da Cracovia a Trieste, in un viaggio indimenticabile che li porta nel cuore dell'Europa e nell'oscuro passato di Johnny... Un viaggio che rischia di far saltare i progetti di Chloe per il futuro, che la costringe a mettere in discussione tutto ciò che era convinta di volere, che spoglia di ogni falsità il suo legame con gli amici di una vita finché non le rimane che un'unica certezza: comunque vada a finire, dopo questo viaggio le loro vite non saranno più le stesse.
La mia opinione (attenzione spoiler!):
Anche in questo libro la Simons riesce a dare vita ai suoi personaggi attraverso descrizioni lunghe e dettagliate, tanto che verso la metà del libro riuscivo esattamente a percepire il carattere di tutti i protagonisti della storia, le loro sfumature più personali, e i loro pensieri, esplicitati o lasciati intendere. Le descrizioni sono un aspetto importante in questo libro, soprattutto per quanto riguarda il viaggio attraverso l'Europa. Come nella trilogia si percepisce una grande conoscenza storica e leggendo i suoi libri si viene sempre a conoscenza di curiosità e particolarità storiche narrate nel dettaglio ed in modo accattivante.
Il libro parte in maniera piuttosto lenta e le prime 100 pagine, o anche qualcuna in più, riguardano unicamente la decisione di partire, gli ostacoli nell'organizzazione del viaggio, e la descrizione dei personaggi.
Il racconto del viaggio è la parte più bella e più piena di tutto il racconto. Da quando i quattro amici mettono piede sull'aereo non si riescono più a staccare gli occhi dalle pagine, e si proverà gioia, entusiasmo, curiosità, fastidio, rabbia, si proveranno i loro stessi sentimenti, le loro stesse emozioni. Un'incrementare di suspence a poco a poco, fino ad un'esplosione. Nel tutto s'inserisce l'amore, argomento principale della storia.
Chloe è fidanzata da molto tempo con Mason, una storia che però è ormai finita, o forse non è mai veramente iniziata. La Simons lascia cadere piccoli dettagli, qualche spia sparsa fra le pagine e riesce a far percepire una storia senza sentimento, dominata soltanto dall'abitudine e da un vago affetto, ed è qui che invece si inserisce violento il grande amore. Anche in questo caso però la percezione di questo secondo amore è incerta. Mi spiego meglio, la storia d'amore con Jhonny rimane nel libro molto fugace, e questo si ritrova anche nel modo in cui viene raccontata. Da quando Chloe e Jhonny rimangono soli, le parole fuggono l'una nell'altra, scappano, si susseguono veloci e sfumate, quasi come se fossero già un ricordo. Credo che questo sia un effetto voluto, rendere anche nello stile l'essenza di quella storia: un amore intenso ma rapace, veloce, fulmineo. Viene a mancare insomma l'aspetto dell'amore quotidiano, lento, sentito nel profondo, vissuto a pieno in tutti i suoi aspetti. Ma è proprio quest'ultimo tipo di amore che percorre il libro dalle prime pagine fino alle ultime. Un amore taciuto, silenzioso, ma evidente. Un'amore che resiste al tempo, al dolore, ai tradimenti e ad altri amori. Un amore che forse potrebbe lontanamente adombrare quello tra Tatiana e Alexander, per la stessa forza, per la stessa solidità. Questi due personaggi tra l'altro, sicuramente molto cari ai fan della Simons, ritornano nella storia, fra i ricordi del loro nipote Jhonni, e in una sfumata scena alla fine del libro. Un espediente che ho molto capito, scovare a poco a poco questo legame con la trilogia, e ogni riferimento a quei due, per me che ho amato i precedenti libri, è stato come un tonfo fra i ricordi, ricordi che mi sembrano anche i miei.
Che dire dunque? Come è difficile trovare un amore grande come quello dei nonni di Jhonny innamoratisi sull'autobus 136, così è difficile trovare un libro che sia all'altezza della loro storia, ma comunque si possono gradire altre vite, altri racconti.
Questo libro mi è piaciuto anche se non è perfetto, vi sono parti troppo lente e altre che a mio parere fuggono con troppa velocità. Ma nel complesso lo definisco un buon libro!
-Iris-
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