Recensione: I Hear Your Voice
"I Hear Your Voice" è un drama, vincitore di moltissimi premi, dove, stranamente >.> ritroviamo Lee Jong Suk. Di lui abbiamo già recensito "W" e "Doctor Stranger".
In quest'opera ancora una volta lo vediamo alle prese con la scomparsa prematura del padre, fatto scatenante di tutte le vicende a seguire.
Park Soo Ha (Lee Jong Suk) ha, infatti, ereditato da tale accadimento un'abilità, ovvero di riuscire a leggere nella mente delle persone.
Da dieci anni - da quando è accorso l'incidente- non fa altro che cercare Jang Hye Seong, ragazza che testimoniò al processo, riguardante l'omicidio del padre di Soo Ha.
Ai giorni nostri però, Jang Hye Seong è un avvocato che ha ormai perso la sua vocazione, verso tale lavoro, e porta avanti le cause in modo svogliato e senza curarsi dei propri clienti.
In un modo decisamente alternativo, riesce però a divenire un Pubblico Difensore, assieme a Cha Kwan Woo. Fatto di tutt'altra pasta quest'ultimo, è sempre pronto invece ad assistere il prossimo e credergli, tanto da risultare spesso ingenuo.
A terminare il cast troviamo Seo Do Yeon. Procuratore tutto d'un pezzo, che è parte integrante del passato di Jang Hye Seong.
Per certi versi questo drama pare ruotare attorno al tema del "perdono". A partire dalle prime vicende, che già da subito sappiamo essere mosse per vendetta, vediamo come il portare rancore e non ammettere i propri sbagli possano facilmente portare a una lunga serie di sbagli e solitudine.
Ogni personaggio che ci viene presentato è sapientemente costruito, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto psicologico e quello caratteriale, ma tutti maturano e cambiano durante le puntate, apprendendo un poco gli uni dagli altri.
Le trame da seguire sono molte.
La principale è quella che lega il serial killer, Park Soo Ha e Jang Hye Seong, ma le altre non sono da meno, come il triangolo amoroso che andrà via via a crearsi tra i due Pubblici Difensori e Park Soo Ha o la relazione di odio - amicizia, tra Seo Do Yeon e Jang Hye.
Vi sono quindi moltissimi fatti che si articolano fuori e dentro il tribunale, nel presente e nel passato.
Ancora una volta questo drama, come molti altri, vedi Doctor Stranger, non comincia dal principio, ovvero da che cosa abbia portato a far diventar tali i protagonisti, ma in medias res, presentandoci nel presente delle persone apparentemente non legate tra loro. Spetta quindi allo spettatore raccogliere i cocci del passato e nel frattempo scoprire quel che accadrà.
Per una volta posso dire di aver apprezzato tutto il cast, da quello principale a quello secondario, ogni attore ha portato avanti il proprio ruolo in maniera impeccabile.
Vi è una buona dose di ilarità e allo stesso tempo di tristezza, questo equilibrio si mantiene anche nel finale.
Lost Inside My Universe
In quest'opera ancora una volta lo vediamo alle prese con la scomparsa prematura del padre, fatto scatenante di tutte le vicende a seguire.
Park Soo Ha (Lee Jong Suk) ha, infatti, ereditato da tale accadimento un'abilità, ovvero di riuscire a leggere nella mente delle persone.
Da dieci anni - da quando è accorso l'incidente- non fa altro che cercare Jang Hye Seong, ragazza che testimoniò al processo, riguardante l'omicidio del padre di Soo Ha.
Ai giorni nostri però, Jang Hye Seong è un avvocato che ha ormai perso la sua vocazione, verso tale lavoro, e porta avanti le cause in modo svogliato e senza curarsi dei propri clienti.
In un modo decisamente alternativo, riesce però a divenire un Pubblico Difensore, assieme a Cha Kwan Woo. Fatto di tutt'altra pasta quest'ultimo, è sempre pronto invece ad assistere il prossimo e credergli, tanto da risultare spesso ingenuo.
A terminare il cast troviamo Seo Do Yeon. Procuratore tutto d'un pezzo, che è parte integrante del passato di Jang Hye Seong.
Per certi versi questo drama pare ruotare attorno al tema del "perdono". A partire dalle prime vicende, che già da subito sappiamo essere mosse per vendetta, vediamo come il portare rancore e non ammettere i propri sbagli possano facilmente portare a una lunga serie di sbagli e solitudine.
Ogni personaggio che ci viene presentato è sapientemente costruito, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto psicologico e quello caratteriale, ma tutti maturano e cambiano durante le puntate, apprendendo un poco gli uni dagli altri.
Le trame da seguire sono molte.
La principale è quella che lega il serial killer, Park Soo Ha e Jang Hye Seong, ma le altre non sono da meno, come il triangolo amoroso che andrà via via a crearsi tra i due Pubblici Difensori e Park Soo Ha o la relazione di odio - amicizia, tra Seo Do Yeon e Jang Hye.
Vi sono quindi moltissimi fatti che si articolano fuori e dentro il tribunale, nel presente e nel passato.
Ancora una volta questo drama, come molti altri, vedi Doctor Stranger, non comincia dal principio, ovvero da che cosa abbia portato a far diventar tali i protagonisti, ma in medias res, presentandoci nel presente delle persone apparentemente non legate tra loro. Spetta quindi allo spettatore raccogliere i cocci del passato e nel frattempo scoprire quel che accadrà.
Per una volta posso dire di aver apprezzato tutto il cast, da quello principale a quello secondario, ogni attore ha portato avanti il proprio ruolo in maniera impeccabile.
Vi è una buona dose di ilarità e allo stesso tempo di tristezza, questo equilibrio si mantiene anche nel finale.
Lost Inside My Universe
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