Recensione: "Redwall" by Brian Jacques

C'è un che di giusto nel dedicare la mia prima recensione al libro che per primo mi vide come lettrice autonoma. 297 pagine d'amore letterario divorate in neanche una settimana. Avevo appena 7 anni. Perciò, scusatemi se non riuscirò a essere totalmente imparziale (per quanto prometto di impegnarmici al massimo), ma il mio legame affettivo con questo romanzo è a dir poco intenso.
Redwall è un fantasy vecchio stampo, che ci riporta direttamente alla fine degli anni '80/agli inizi del '90 (1986, per l'esattezza); quando il fantasy stesso aveva un sapore più semplice, più genuino, rispetto a quello moderno. È quasi nostalgico, perciò, coglierne tutti gli elementi. All'epoca, il target letterario veniva ancora indicato con le fasce d'età. L'editore originale inglese, la Puffin/Philomel Books, indica un pubblico dai 10 anni in su. 
Ma Redwall è un libro che può essere letto ad ogni età, proprio come accade con i film Disney: ogni volta che si riguardano, si può sempre cogliere qualcosa di nuovo. Perché Redwall parla di una guerra, del coraggio, della condivisione, della comunità e, soprattutto, di come la gentilezza vinca sempre la violenza.
L'Abbazia di Redwall è un luogo di pace e tranquillità, dove ogni abitante della contea vive in armonia con gli altri, nonostante la propria diversità. È proprio quest'ultima, invece, ad arricchire la serena comunità. Si rivela un'enorme sorpresa, perciò, l'improvviso incombere di una guerra. Cluny, violento assassino, infatti, è deciso a impossessarsi dell'Abbazia, simbolo di tutto ciò che lui non comprende e che è solito distruggere. Toccherà, quindi, al giovane novizio Pietro seguire le orme di Martino il Guerriero, suo eroe e antico fondatore di Redwall, e unirsi ai suoi compagni per difendere la propria casa e tutto ciò che essa rappresenta.
Redwall è il primo libro di una saga tradotta in tutto il mondo e da cui è stata tratta anche una serie animata. Conta un totale di 12 volumi, ma ognuno di essi è autoconclusivo e può essere letto singolarmente.
Potrei riempire pagine elogiando questo romanzo, ma credo sia il momento di lasciare che sia Brian Jacques, con il suo stile ed inchiostro, a parlare direttamente ai vostri cuori.
Il voto a questo libro è già stato assegnato tempo fa: è la mia intera passione letteraria.
....Uh, dimenticavo, i protagonisti sono tutti animali! (;
Buona lettura,




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