Doppia Recensione: Odiami, baciami, perdimi di Arianna Di Luna

 

Buongiorno Specchietti!
Oggi Irish Girl e Violet Lily ci parlano di Odiami, baciami, perdimi di Arianna Di Luna.
Pronti per la loro scoppiettante doppia recensione?



Luglio 2010.
Viola, diciassette anni, non sa cosa sia peggio: il fatto che sua madre abbia deciso di trasferirsi a Parigi, costringendola a lasciare la scuola e tutti i suoi amici, o il fatto che invece di portarla con sé l’abbia spedita a vivere da suo padre, che per lei è praticamente uno sconosciuto.
Tuttavia, la nuova vita non sarebbe neanche così male: il papà è un tipo a posto e fare nuove amicizie non è affatto difficile. Andrebbe tutto alla grande se non ci fosse lui.
Andrea.
Il ragazzo giusto da cui stare alla larga.
Freddo, sarcastico, strafottente. Bello come il demonio, vestito sempre di nero, riservato e misterioso fino all’ossessione, prova per lei un’antipatia feroce e sembra inspiegabilmente determinato a rovinarle la vita. Peccato che dopo un’estate trascorsa a incontrarsi e scontrarsi, e a sperare di non rivedersi mai più, Viola debba affrontarlo ancora una volta. E sarà difficile evitarlo, visto che è il suo nuovo compagno di banco.
E sarà ancora più difficile fingere di non essere attratta dal mistero che lo circonda.
Perché Andrea sembra sapere benissimo chi sia Viola.
È Viola a non sapere nulla di lui.
Cedere all’attrazione o forzare la mano e scoprire cosa nasconde?
In entrambi i casi, lei ha tutto da perdere e lui non ha niente da guadagnare.
Tranne forse il fatto che a forza di odiarsi, hanno iniziato a volersi.

Odiami, baciami, perdimi è stato precedentemente pubblicato in tre volumi diversi intitolati “Tornerò da te” “Senza di te” e “Contro di te”. Questa nuova versione contiene la trilogia completa riveduta, corretta e arricchita da nuove scene e nuovi capitoli.
*Per evitare spoiler, le trame del secondo e del terzo volume non sono state inserite nella presente descrizione.
**Il romanzo contiene scene destinate a un pubblico adulto. Se ne consiglia una lettura consapevole. 

ODIAMI, BACIAMI, PERDIMI è:
- Trilogia Completa
- Hate to love
- First love
- Young/new adult
- Second Chance
- Sport romance


Buongiorno Specchietti!
Eccomi a parlarvi del “Primo coso” della Di Luna: Odiami, baciami, perdimi.
“Primo coso” perché, come ben sapranno le lettrici di Arianna, si tratta della riedizione della trilogia con cui si è lanciata nel mondo della scrittura. E io, che di Arianna leggerei anche la lista della spesa, non potevo assolutamente lasciarmela scappare.
I protagonisti della nostra storia sono Viola e Andrea, due diciassettenni, molto diversi tra di loro, che il destino si diverte a mettere l’una di fronte all’altro.
Viola vive a Milano, ha la sua vita, i suoi amici, le sue abitudini, quando sua madre, dopo un’improvvisa promozione sul lavoro, deve trasferirsi a Parigi e la manda a vivere in una piccola cittadina costiera assieme a suo padre da cui, da parecchi anni ormai, è separata.
Il mondo di Viola si capovolge. Di punto in bianco deve riscrivere le sue giornate, confrontarsi con un padre amorevole che, però, la conosce poco, fare nuove amicizie, iniziare la scuola in un nuovo liceo. E quando finalmente riesce a stringere un legame con Flavia, sua coetanea e figlia di un amico di suo padre, e crede che almeno avrà qualcuno su cui contare a scuola, ecco che si ritrova spedita nella succursale del suo liceo. Di sola. Di nuovo.
Andrea è all’inizio un’apparizione.
È quel ragazzo incontrato per caso, sulla spiaggia, in una sera di fine estate. È lo stesso ragazzo con cui le pare di essersi scontrata in strada, poco tempo prima Una figura ambigua, che la mette in soggezione e che la inquieta. È, soprattutto, il ragazzo meno raccomandabile del suo liceo. Quello strafottente, refrattario a ogni regola e che sembra proprio avercela con lei. Anzi, Viola ne è sicura: senza un perché, lui la odia. E, come se non bastasse, è il suo nuovo compagno di banco.
È così che inizia la storia tormentata e ricca, ricchissima di colpi di scena tra Viola e Andrea.
In realtà, Andrea non riesce proprio a detestare quella dannata ragazza dalla lingua troppo lunga, che lo affronta a viso aperto, che lo attrae, molto più di quanto dovrebbe.
Viola per lui è destabilizzante. 

«Ti sogno tutte le notti», disse, con una semplicità e una calma da mettere i brividi. «Ogni cazzo di volta che chiudo gli occhi sei dietro le mie palpebre.»

«Ed è una cosa negativa?»

«Negativa, insensata, completamente sbagliata…» 

Se da una parte è tutto ciò di cui ha davvero bisogno, dall’altra sente di doverle stare lontano.

Il problema – se di problema vogliamo parlare –, però, è che Viola scompone e ricompone in forma nuova il suo mondo, apre brecce nel cuore e nell’anima di Andrea anche quando lui si ostina a mantenere la sua aria da duro, mentre sfida il mondo, impone il suo pensiero, la sua stessa presenza. Ecco, a volte ho avuto la sensazione che Andrea volesse urlare: «Sono qui, sono questo e dovete farvelo andare bene.»
Quando tutti, a partire dalla sua stessa famiglia, si ostinano a dipingerlo come il ragazzo da cui stare alla larga, Viola riesce a dimostrare che in Andrea c’è molto di più. Che Andrea è molto di più.
Ma se tutto quello in cui crede la nostra protagonista ponesse le basi sull’inganno? 

Andrea era fatto così, era una catastrofe naturale,
un terremoto, un uragano.
Piombava nella vita delle persone, travolgeva tutto
e lasciava dietro di sé solo macerie. 

Odiami, baciami, perdimi, esattamente come suggerisce il titolo, si snoda lungo tutta la storia di Viola e Andrea, narrando il nascere di quella passione travolgente che è più forte della ragione e che li attira l’una all’altro. Parla delle difficoltà che il loro amore dovrà affrontare, delle insidie che terzi dissemineranno lungo la via e di come, anche quando sembra impossibile, seppur forte e totalizzante, quello stesso amore rischia di perdersi per sempre.
Perché a volte amarsi non basta. Perché la vita sa essere infame, perché crescendo ci sono scelte che ci portano su strade che non avevamo neanche immaginato, perché si sbaglia. Si cade. E a volte non ci si riesce a rialzare.
Specchietti, se avessi letto questa trilogia alla sua prima edizione, e se avessi dovuto aspettare tra un romanzo e l’altro, molto probabilmente, sarei uscita di senno.
Viola e Andrea hanno la capacità di coinvolgere il lettore sin dalla prima pagina. I loro tormenti, i timori, gli errori commessi sono così veri e sentiti da rievocare nella memoria le stesse emozioni provate alla loro età. Immedesimarsi è un gioco da ragazzi e, allora, è impossibile staccarsi dalla pagina scritta.
Arianna, poi, è stata bravissima a modulare il linguaggio, il carattere, persino la gestualità dei suoi protagonisti, lasciando che tutto questo crescesse assieme a loro con il passare del tempo. Pur rimanendo fedeli a sé stessi, è innegabili che Viola e Andrea non siano, dopo anni, gli stessi ragazzini di quando si sono conosciuti.
E in questo senso, ho amato follemente l’evoluzione di Viola. Quando la vita, già di per sé non facile, l’ha messa di fronte a una sofferenza dietro l’altra, ha trovato dentro di sé la spinta per non mollare, facendo emergere ancor di più la grinta con la quale ha sempre affrontato le avversità.
Ovviamente, poi, ho amato follemente anche Andrea.
La sua sfacciataggine, quell’aria da “Uomo che non deve chiedere mai” e soprattutto, nonostante le bugie, gli errori, le cadute, la sua capacità di amare.
Amare Viola, contro tutti e tutto. Amare Viola anche quando non è più sua e forse non lo sarà mai più – ops, l’ho detto? – , amarla per com’è, con tutti quei difetti che la rendono unica, anche se è bassina, ha la cellulite e un “culo che fa provincia” – come pensa lei. Amarla, perché non potrebbe essere altrimenti.

«Io vedo quello che sei veramente. E Viola… magari non ti piace.
Magari hai paura. Magari non ti accetti, ma ti assicuro che io lo adoro.
E ti amo. Ti amo proprio per quello che vedo.»

E amare la sua famiglia. A modo suo. Su tutti Roberta, Ruby, la sua gemella. Quella sorella che sembra forte, che sembra non avere problemi, e che invece nasconde un mondo dentro di sé. Quel mondo che si scoprirà a poco a poco, con pudore, e che Andrea proteggerà sempre.
E, di Andrea, ho amato la fragilità. Anche quando, per difesa, diventava arroganza, violenza… Sì, di Andrea avrei abbracciato, prima di ogni cosa, quella fragilità d’animo. E poi pure lui, Specchietti, perché credetemi ce n’è di materiale da spupazzarsi XD
Be’, se non si è ancora capito, potrei stare l’intera serata a scrivervi di Andrea e Viola. Delle loro complicatissime famiglie e di come Arianna sia riuscita, senza troppe parole, ma mostrandole in tutte le loro sfaccettature, a darne tridimensionalità, a farcene capire i dubbi e le paure, i sogni non realizzati, le mancanze, il cuore. Perché anche quando sono i primi a sbagliare, c’è sempre quel momento in cui ti rendi conto che di fronte non hai solo una mamma e un papà, ma soprattutto un uomo e una donna che cercano di fare del loro meglio. Anche se non è detto che ci riescano, anche se non è assolutamente detto che sia il meglio per i propri figli. Be’, da mamma,  sono stati senz'altro un grandissimo spunto di riflessione.
Insomma, come vi dicevo, potrei stare tutta la serata a parlarvene, ma domattina questa recensione dovrà essere online e, soprattutto, è giunto il momento di lasciare la parola a Violet Lily.
Per cui, senza ulteriori indugi, miei Specchietti, vi dico di correre su Amazon ad acquistare Odiami, baciami, perdimi e assegno ad Arianna e i suoi ragazzi i miei cinque specchi.



A te Violet Lily, e con voi, Specchietti, l’appuntamento è alla prossima lettura.
La vostra Irish Girl.



Buongiorno Specchietti!
Oggi vi parlo di Odiami baciami perdimi, l’ultimo romanzo di Arianna DiLuna.
Si tratta di una riedizione di una trilogia precedentemente pubblicata in volumi separati, rieditata e ampliata dall’autrice, che ha deciso di farne un unico romanzo e regalarci, ancora una volta, una storia che toglie il fiato.
Forse sono di parte, perché adoro gli young adult e le vicende amorose che si collocano nel periodo dell’adolescenza, quando tutto è più intenso e folle ed emozionante.
Ma veniamo a noi e andiamo in ordine.
Odiami baciami perdimi parla di due ragazzi, Viola e Andrea, e della loro lunga e tormentata storia d’amore che si dipana nel corso degli anni.
Viola è una diciassettenne quando, a causa del lavoro di sua madre, lascia Milano per trasferirsi da suo padre, in una cittadina di mare che le è sconosciuta e le va stretta. Rinunciare alla sua casa, alla sua città e alle amicizie di una vita è per lei molto difficile e la porta, almeno in principio, a sentirsi sola e insofferente. Sperduta. Finché non incontra delle ragazze del posto, che la coinvolgono, la trascinano fuori di casa e diventano sue amiche.
Sembra andare tutto bene, almeno fino all’inizio della scuola. Viola si ritrova nella sede distaccata del liceo, lontana dalle amicizie che ha stretto durante l’estate e con un compagno di banco decisamente poco socievole: Andrea.
Viola lo ha già visto sulla spiaggia, durante una serata fuori con le amiche, e quel ragazzo alto, vestito di nero e dall’espressione minacciosa l’aveva spaventata. Ritrovarselo non solo nella stessa classe, ma anche vicino di banco, è perciò destabilizzante per lei.
Andrea è scorbutico, glaciale, scostante e bellissimo e suscita in Viola sentimenti contrastanti e molto forti. Lui sembra quasi odiarla e volerla tenere lontano a tutti i costi, eppure, nel momento del bisogno, è sempre lì, pronto ad aiutarla e proteggerla.
Il loro rapporto evolve nel corso della storia, tra odio e amore, scontri e incontri, pagine e pagine che lasciano con il cuore in gola e la voglia di procedere, macinare capitoli su capitoli per sapere come andrà a finire. 

«Mi sa che mi sono innamorato di te.
Non so cosa cazzo mi hai fatto, ma sono completamente, follemente, perdutamente innamorato di te.» 

Non svelo altro della trama per evitare spoiler perché, credetemi, è tutta da scoprire e gustare.
I due protagonisti mi sono piaciuti molto. Profondamente diversi, umorali, con quell’atteggiamento “o tutto o niente” tipico dell’adolescenza. Non risultano mai anacronistici, sono perfetti rappresentanti di quella fase della vita in cui tutto viene vissuto al massimo, come se ogni giorno fosse l’ultimo. Anche se qualcuno potrebbe storcere il naso di fronte ad alcune “esagerazioni”, io le trovo coerenti con il tipo di storia e con i personaggi. Viola è combattiva, orgogliosa, decisa. Una ragazza che non ha paura di afferrare il momento, di lottare per ciò che desidera, di rischiare e di fare anche parecchie stupidaggini.

«Avrei dovuto odiarlo, invece odiavo me stessa perché,
nonostante tutto, lo amavo.»

Andrea è un concentrato di contraddizioni che fa perdere la testa, ti rapisce, poi ti spinge via e poi ti riacchiappa con ancora maggiore intensità. È un protagonista controverso, molto spigoloso, un ragazzo i cui modi bruschi e atteggiamenti ostili potrebbero risultare odiosi, ma che poi se ne esce con gesti o frasi a effetto che mostrano ciò che si nasconde dietro alla sua corazza impenetrabile e ti sciolgono il cuore – e tutti i neuroni. 

«Non commetterò più l’errore di perderti. Per niente al mondo.
Sono in grado di rinunciare a tutto, non a te. Non posso più rinunciare a te.» 

Non vi nascondo che in più occasioni avrei voluto prendere i due protagonisti a mazzate – più Andrea che Viola – ma credo che sia proprio questo il bello, immedesimarsi a tal punto da sentire reale la storia che si sta leggendo, così come i suoi personaggi.
Arianna è stata, come sempre, bravissima a creare una storia coinvolgente, una montagna russa di emozioni che si susseguono per tre romanzi, che volano via come se fossero uno, accompagnando la crescita dei due protagonisti e della loro relazione fino al gran finale. 

«Torna quando vuoi. Ma torna. Non lasciarmi di nuovo.»

«Non ti ho mai lasciata. Che tu ci creda o no, anche se siamo stati lontani, io non ti ho mai lasciata. Sei sempre stata tu. Sei sempre stata la mia ragazza,
anche quando non c’eri. Anche quando mi odiavi.» 

Lo stile dell’autrice è accattivante, contemporaneo, preciso. Il linguaggio nei dialoghi si sposa alla perfezione con l’età dei protagonisti e i botta e risposta tra Viola e Andrea creano ogni volta un crescendo di tensione che lascia il lettore con il fiato sospeso fino alla fine.
Penso si sia capito che ho amato questa trilogia, perciò non posso che assegnare cinque specchi a Odiami baciami perdimi e fare i complimenti all’autrice per aver fatto centro – almeno nel mio cuore – ancora una volta.


 

Alla prossima, Specchietti!
La vostra Violet Lily



Commenti

Post popolari in questo blog

In piedi, Signori, davanti ad una Donna (William Shakespeare)