Recensione "Il Mutafavole e la Lista Segreta degli Svela Mondi" by Antonio Carmine Napolitano
Il Mutafavole e la Lista Segreta degli Svela Mondi è il secondo romanzo della saga urban fantasy scritta e ideata da Antonio Carmine Napolitano, di cui ho già recensito il primo volume. Con le sue 240 pagine totali, è stato edito da Edizioni il Ciliegio lo scorso agosto.
La storia riprende lì dove il libro precedente si è interrotto.
Il Primo Buio non è sconfitto e vuole catturare e soggiogare Dante. Ma come può l'Ombra sapere della sua missione segreta in America? Come può conoscere l'occulto contenuto della lista degli Svela Mondi, che cattura uno dopo l'altro?
Un insospettabile intrigo viene covato nel luogo più impensabile, e Dante ha ancora troppi demoni da affrontare nel suo cammino.
Se avete letto la mia recensione del primo romanzo della saga, postata poco più di due anni fa, forse ricordate la mia opinione al riguardo. Proprio per questo non pensavo di leggere anche il secondo volume: non credevo avesse senso insistere con qualcosa che non sentivo facesse per me (e, ammettiamolo, rischiare di scrivere l'ennesima recensione negativa su una saga che ho già criticato non è nell'interesse di nessuno). Eppure quando l'autore mi ha contattata ho pensato sarebbe stato un peccato perdere l'occasione. In fondo non sono stata proprio io a concludere la prima recensione con delle buone speranze?
Con Il Mutafavole e la Lista Segreta degli Svela Mondi confermo, purtroppo, ciò che ho già detto del romanzo che lo precede. Ancora una volta Antonio Carmine Napolitano dimostra la sua grande fantasia, inventiva e creatività, presentandoci una trama ricca di spunti interessanti. Ma anche questa volta mi spiace constatare che la scrittura e la forma del libro non sono all'altezza della storia che si propongono di raccontare. E questo è davvero un peccato, perché le intuizioni originali e la trama di per se stesse potrebbero portare più in alto una saga che viene, invece, abbassata dal suo stile.
Non mi ripeterò elencando nuovamente gli aspetti che, secondo me, non vanno; perché li ho già ampiamente spiegati nella recensione precedente. Aggiungo solo che spesso il racconto è fin troppo frettoloso, quasi come fosse più un riassunto che un romanzo.
Lo ammetto: ho percepito uno sforzo dell'autore a migliorarsi (d'altronde, con soli due libri pubblicati, è appena all'inizio), eppure se per la seconda volta negli scaffali viene portato un volume in queste condizioni, inizio a pensare che la responsabilità sia anche dell'editore. Mi spiace se su questo aspetto insisterò e sarò dura, ma essendo il mio lavoro, credo sia comprensibile perché la cosa mi stia a cuore.
Se alcuni paragrafi, con tanto di cambio di ambientazione e personaggi, non vengono staccati dai precedenti anche a livello grafico (con una spaziatura in più), il lettore resterà spaesato, e la svista è del redattore.
Se la consecutio temporum è resa in modo impreciso, e per questo confusionario, anche nella versione finale del testo, è il correttore di bozze che ha lasciato un errore. Se lo stile e la trama non vengono limati, le incongruenze e imperfezioni sottolineate e lavorate, è (anche) l'editor che non sta lavorando bene.
Mi spiace fare la cattiva e sparare contro tutto e tutti, ma un paio di refusi scappano a chiunque, perché la perfezione non è umana. Ma errori del genere, continui e perpetuati all'interno di ben due libri, abbassano la qualità dei romanzi, e non ne risentono solo la saga e l'autore, ma l'editore stesso.
Alla fine di questa recensione mi resta il dispiacere e una leggera, ma presente, amarezza; perché un conto è ammettere e accettare che qualcosa oltre un certo livello non può arrivare, un altro è constatare che non è questa la situazione. E se una storia con mille potenzialità ne sfrutta la metà per leggerezza e noncuranza, allora, scusate, ma come lettrice (e cliente) ho tutto il diritto di restarci male.
Termino la recensione come ho fatto con quella prima.
Consiglio la lettura della saga agli amanti delle trame, perché come ho detto ormai quasi mille volte, la storia di base è buona. La consiglio anche a chi è meno puntiglioso su stile e scrittura, perché può apprezzare ugualmente entrambi i volumi.
Il Mutafavole e la Lista Segreta degli Svela Mondi ha un finale più che aperto che annuncia chiaramente la presenza di un seguito. Non so dire ora se leggerò o meno il terzo libro; ma sono un'inguaribile ottimista, perciò una parte di me continuerà ad avere buone speranze e a tifare per l'autore. D'altronde crescere e migliorarsi non è facile per nessuno, e neanche un percorso a breve termine. Ma è un percorso che tutti dobbiamo affrontare.
Buona lettura!
La storia riprende lì dove il libro precedente si è interrotto.
Il Primo Buio non è sconfitto e vuole catturare e soggiogare Dante. Ma come può l'Ombra sapere della sua missione segreta in America? Come può conoscere l'occulto contenuto della lista degli Svela Mondi, che cattura uno dopo l'altro?
Un insospettabile intrigo viene covato nel luogo più impensabile, e Dante ha ancora troppi demoni da affrontare nel suo cammino.
Se avete letto la mia recensione del primo romanzo della saga, postata poco più di due anni fa, forse ricordate la mia opinione al riguardo. Proprio per questo non pensavo di leggere anche il secondo volume: non credevo avesse senso insistere con qualcosa che non sentivo facesse per me (e, ammettiamolo, rischiare di scrivere l'ennesima recensione negativa su una saga che ho già criticato non è nell'interesse di nessuno). Eppure quando l'autore mi ha contattata ho pensato sarebbe stato un peccato perdere l'occasione. In fondo non sono stata proprio io a concludere la prima recensione con delle buone speranze?
Con Il Mutafavole e la Lista Segreta degli Svela Mondi confermo, purtroppo, ciò che ho già detto del romanzo che lo precede. Ancora una volta Antonio Carmine Napolitano dimostra la sua grande fantasia, inventiva e creatività, presentandoci una trama ricca di spunti interessanti. Ma anche questa volta mi spiace constatare che la scrittura e la forma del libro non sono all'altezza della storia che si propongono di raccontare. E questo è davvero un peccato, perché le intuizioni originali e la trama di per se stesse potrebbero portare più in alto una saga che viene, invece, abbassata dal suo stile.
Non mi ripeterò elencando nuovamente gli aspetti che, secondo me, non vanno; perché li ho già ampiamente spiegati nella recensione precedente. Aggiungo solo che spesso il racconto è fin troppo frettoloso, quasi come fosse più un riassunto che un romanzo.
Lo ammetto: ho percepito uno sforzo dell'autore a migliorarsi (d'altronde, con soli due libri pubblicati, è appena all'inizio), eppure se per la seconda volta negli scaffali viene portato un volume in queste condizioni, inizio a pensare che la responsabilità sia anche dell'editore. Mi spiace se su questo aspetto insisterò e sarò dura, ma essendo il mio lavoro, credo sia comprensibile perché la cosa mi stia a cuore.
Se alcuni paragrafi, con tanto di cambio di ambientazione e personaggi, non vengono staccati dai precedenti anche a livello grafico (con una spaziatura in più), il lettore resterà spaesato, e la svista è del redattore.
Se la consecutio temporum è resa in modo impreciso, e per questo confusionario, anche nella versione finale del testo, è il correttore di bozze che ha lasciato un errore. Se lo stile e la trama non vengono limati, le incongruenze e imperfezioni sottolineate e lavorate, è (anche) l'editor che non sta lavorando bene.
Mi spiace fare la cattiva e sparare contro tutto e tutti, ma un paio di refusi scappano a chiunque, perché la perfezione non è umana. Ma errori del genere, continui e perpetuati all'interno di ben due libri, abbassano la qualità dei romanzi, e non ne risentono solo la saga e l'autore, ma l'editore stesso.
Alla fine di questa recensione mi resta il dispiacere e una leggera, ma presente, amarezza; perché un conto è ammettere e accettare che qualcosa oltre un certo livello non può arrivare, un altro è constatare che non è questa la situazione. E se una storia con mille potenzialità ne sfrutta la metà per leggerezza e noncuranza, allora, scusate, ma come lettrice (e cliente) ho tutto il diritto di restarci male.
Termino la recensione come ho fatto con quella prima.
Consiglio la lettura della saga agli amanti delle trame, perché come ho detto ormai quasi mille volte, la storia di base è buona. La consiglio anche a chi è meno puntiglioso su stile e scrittura, perché può apprezzare ugualmente entrambi i volumi.
Il Mutafavole e la Lista Segreta degli Svela Mondi ha un finale più che aperto che annuncia chiaramente la presenza di un seguito. Non so dire ora se leggerò o meno il terzo libro; ma sono un'inguaribile ottimista, perciò una parte di me continuerà ad avere buone speranze e a tifare per l'autore. D'altronde crescere e migliorarsi non è facile per nessuno, e neanche un percorso a breve termine. Ma è un percorso che tutti dobbiamo affrontare.
Buona lettura!
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