Recensione: Ebonwilde di Crystal Smith
Trama
Quando Aurelia si risveglia dal suo sonno, si ritrova davanti il volto di un soccorritore inaspettato, in un corpo che non comprende e in un mondo che non riconosce più. Desiderosa di sapere cosa è accaduto a Conrad, Zan e Kellan dopo i fatti avvenuti a Greythorne, Aurelia segue le tracce che i tre hanno lasciato nella foresta. All'improvviso, però, si ritrova intrappolata in una fitta trama di magie, intrighi, passione e tradimento che ha radici nei secoli passati e che in lei vede l'ultimo tassello di un piano apocalittico che è in procinto di compiersi di lì a pochi giorni. Tutto ciò che Aurelia vuole è riprendere in mano la propria vita e ricongiungersi con coloro che ha amato e perso; ma con l'incombere della fine del mondo, per poter riuscire nell'intento è costretta a riportare in superficie le ombre di un lontano passato. Con il destino dell'umanità sulle proprie spalle, Aurelia dovrà perciò avventurarsi nel cuore di Ebonwilde e prepararsi ad affrontare le parti più oscure della foresta... e di se stessa. Ebonwilde è l'emozionante conclusione della serie "Bloodleaf".
Buongiorno specchietti! Oggi sono qui per parlarvi di una trilogia davvero particolare che nonostante meriti, ho visto molto poco in giro per i booksocial! Ringrazio Eynys Paolini per l'opportunità e la Mondadori per la copia cartacea del terzo volume della trilogia ( gli altri due li ho recuperati da sola). Trovate nel banner sotto la lista di tutti gli altri partecipanti a questo tour!
La trilogia della Smith, "Fiore di Sangue", "Greythorne" e "Ebonwilde" è una storia di magia, sacrificio e amore. Una storia che sebbene racchiusa in tre libri, risulta scorrevole e veloce da leggere ( ci ho messo circa una settimana per tutti e tre) e che quindi risulta adatta per una maratona di lettura!
Avevo letto il primo volume all'inizio della pandemia, nel 2020, ma non ricordavo molto, così ho dovuto riprendere la storia dal principio. Se alla prima lettura "Fiore di Sangue" mi era piaciuto, alla seconda lettura mi ha completamente rapita.
Le copertine sono bellissime e ogni libro ci riporta la mappa del mondo in cui ci troviamo che ricorda un po' lo stile medioevale e ha il sapore delle vecchie favole dei fratelli Grimm.
La protagonista assoluta è Aurelia, una maga che deve nascondere i propri poteri per evitare di essere perseguitata ( torturata e uccisa like caccia alle streghe). Dopo un legame di sangue che le permette di non perdere la propria vita grazie al sacrificio delle persone che la amano e dopo un tradimento molto forte, scopre che in nessun luogo può essere davvero al sicuro se non conosce se stessa e le proprie capacità.
Ci sono stati diversi personaggi nel corso dei tre libri, alcuni, come Kellan e Zan, abbiamo imparato ad amarli (Zan portami via), altri ad ordinarli, personaggi che ci hanno inteneriti (Conrad e Lisette). Ho pianto per le morti, ancora più per le nascite... La Smith ha un modo di scrivere che non è scontato, un modo di scrivere che ti porta a sospirare per un bacio mancato e subito dopo a saltare sul divano per un terremoto. La cosa che ho apprezzato di più è stata la crescita che Aurelia ha dovuto affrontare nei tre libri, nonostante comunque non fosse di base quel tipo di principessa che ha bisogno di essere salvata. Lei ha una forza, un modo di non arrendersi mai e di volersi occupare degli altri, che ho apprezzato davvero tanto, anche se questo suo carattere si viene un po' a perdere nel secondo volume (che è quello che ho apprezzato di meno), ma con Ebonwilde abbiamo la degna conclusione di una storia che penso dovrebbe avere più seguito ( ho bisogno di più fan art, Sorry!).
L'ambientazione è un altro punto forte della Smith, ogni albero, ogni roccia, ogni ombra è descritta in modo da entrare in perfetta sintonia con la narrazione, senza risultare pesante.
Il finale poi è stato epico, credetemi se vi dico che a questa trilogia non manca niente: c'è passione, ci sono sette, dei da venerare, re da dimenticare, famiglie che vogliono proteggere e luce e oscurità che a volte si fondono fino a diventare un'unica cosa. La Smith ci ricorda che il destino è qualcosa che si può cambiare... A volte.
Assegno 5 specchi a Ebonwilde e lo specchio speciale alla trilogia.
Alla prossima lettura,
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