Spengo anche l’ultima fonte luminosa e rimaniamo
completamente al buio. Le stelle brillano come la prima volta che mio nonno me
le ha fatte trovare in camera, diceva che erano una magia. Anche adesso penso
che siano una magia insieme alla versione acustica di This must be the place
interpretata dai Lumineers, che ascoltiamo per la terza volta di fila.
«Q-quella è Andromeda. Lì ci s-sono i segni zodiacali…
Ariete, Sagittario, Scorpione…» vado avanti a spiegare fin quando, con la coda
dell’occhio, mi accorgo che Samuel non sta più ammirando il soffitto, ma è
rivolto verso di me.
Con il cuore in gola, piego la testa nella sua direzione.
I suoi occhi azzurri sono ancora più luminosi delle stelle che ci osservano
dall’alto del soffitto, ma quando si avvicina per baciarmi, scompaiono dietro
le ciglia. È un bacio lento, morbido, straziante. Ho il cuore che batte così
forte che ho paura riesca a sentirlo persino lui. Avverto il suo corpo voltarsi
del tutto verso di me, le sue mani afferrano i miei fianchi per spostarmi verso
di lui. Quando i nostri corpi s’intrecciano, nella mia testa vedo stelle che
esplodono, fuochi d’artificio, fiamme che divampano. Ma vedo anche noi due che
fluttuiamo nell’universo silenzioso, finalmente in pace, finalmente a casa.
This must be the place.
Uno di quei baci, che più che farti sentire troppo
cresciuta ti fanno credere di essere di nuovo una ragazzina alle prime armi,
completamente disarmata di fronte all’onda che sta per travolgerti.
Samuel vive la vita come si guarda un film: immagina
dialoghi e situazioni, vola di fantasia, senza vivere davvero. Regista alle
prime armi e studioso di Cinema al D.A.M.S. di Torino, da quando due anni prima
ha perso suo fratello Max in un incidente, la passione per il cinema non fa
altro che acuire la distanza che lui interpone tra sé e gli altri. Questo
capita soprattutto con Mia, la timida compagna di università che invece
vorrebbe vivere l’amore con tutta l’intensità che esso richiede. Il
cortometraggio che dovranno girare insieme potrà giocare a loro favore o
dividerli per sempre.
Il cinema è lo sfondo ideale per una storia di amicizia,
amore, passione in una Torino che diventa un crocevia di vite, destini,
personaggi. Dopo “Cuore d’inverno”, “Come una tempesta”, “Voci nel vento” e la
raccolta di novelle spin off “Bonus Track”, “Fino alle stelle” è la nuova
edizione self publishing, riveduta e corretta, di “Solo noi nell’universo”,
quarto e ultimo volume autoconclusivo della serie “How to disappear
completely”.
Avevo tanta fretta di arrivarci e allo stesso tempo non
volevo finirlo.
Eh già, Specchietti, sono qui oggi per parlarvi di
Fino
alle stelle, il capitolo conclusivo della
How to disappear completely
series di Elle Eloise.
Il quarto volume della saga ha come protagonisti Samuel, il
fratello di Max venuto mancare nell'incidente e Mia, una sua compagna di
università.
Sono passati circa due anni dalla scomparsa di Max e Samuel
combatte ancora con il dolore per la perdita di suo fratello. La sua vita
sembra essere andata in mille pezzi e ritrovare un ordine gli sembra
impossibile.
Deve però cercare di ripartire da qualche parte e perciò
decide di tornare all'università e di dare gli ultimi esami che lo separano
dalla laurea. Ed è proprio lì che conoscerà Mia.
Mia è una ragazza dallo stile originale, timida, di una
bellezza di altri tempi e sicuramente non dà nell’occhio.
È da un po' che ha notato Samuel tra i banchi delle aule
universitarie, lo osserva e gli è vicina da lontano: gli passa la penna per
prendere appunti, gli sorride certa che dietro quello sguardo sempre turbato si
nasconde un universo tutto da scoprire.
Grazie a un colpo di fortuna, i due finiranno nello stesso
gruppo nell’ultimo laboratorio prima della fine dell’anno accademico e il
cortometraggio che dovranno girare tutti insieme, segnerà le loro vite per
sempre.
La storia dei due protagonisti si sviluppa piano piano, il
loro legame si stringe poco alla volta, tra la sofferenza e il dover
ricominciare di lui e la voglia di rinascere di Mia, una protagonista fragile e
forte insieme. Esperienze tremende hanno segnato la sua vita minando la sua
sicurezza e il suo rapporto con gli altri. Proprio nel contesto del gruppo,
troverà la forza di farsi avanti e di mettere in gioco il suo talento nel
montaggio.
E così, pagina dopo pagina, la nostra autrice ci immerge
completamente nella vita dei suoi personaggi rendendoci attori sulla scena e
parte della storia non annoiandoci mai e strappandoci qualche lacrima.
Le citazioni cinematografiche e la musica, anche in questo
caso sono elementi fondamentali e iconici della scrittura di Elle Eloise
accurata come sempre nelle sue descrizioni.
Elle scava dentro i suoi personaggi tirandone fuori il
peggio e il meglio da ognuno ed è questo, a mio parere, che rende la sua serie
unica. Come vi ho detto anche nelle recensioni precedenti, non si tratta di elementi
caratteristici dei protagonisti, ma Elle crea proprio delle persone che vi
sembrerà di conoscere da sempre alla fine di questo viaggio.
In
Fino alle stelle, non vi dico come né il perché,
li saluteremo tutti ancora una volta: Ozzy, Sofi, Paolo, Noemi, Francesco,
Olivia, Sara e Isaak. Sono stata parte del loro dolore e della loro gioia; ho
respirato il fumo delle sigarette di Paolo e di Samuel, sono stata tenace e
solare con Noemi, mi sono divertita sulla neve con Sara e Isaak e sono caduta e
mi sono rialzata con Mia e Ozzy.
Un viaggio di speranza, di vita vera, di rinascita che ha
profondamente segnato la mia esperienza di lettrice e blogger e sicuramente
aiuterà il mio percorso da autrice. Una storia che porterò sempre nel cuore.
«Finalmente ho
capito» continua.
«C-cosa?» domando
come se facessi le fusa, con gli occhi chiusi per restare nel mio sogno.
«Che voglio vivere
davvero, provare qualcosa, amare, soffrire, essere felice. Voglio tutto.»
[…]
«Voglio raccontare
questo nel nostro corto.»
[…]
«Raccontare
c-cosa?»
[…]
«La storia di un
ragazzo e una ragazza, e di come le cose non sono come sembrano.»
Altri baci
interrompono il suo racconto e si posano sul mio ventre teso.
«Di come due anime riescano a incontrarsi in un universo
di possibilità, come se fossero destinate a trovarsi per cominciare a vivere.
Di come l’invisibile dia il senso al visibile.»
Come sapete, mi sono molto affezionata a questi personaggi e
lasciarli andare è molto difficile, mi mancheranno tantissimo e non posso fare
altro che consigliarvi vivamente di iniziare questa avventura, vi assicuro che
non ve ne pentirete.
Vi ricordo che ogni libro è autoconclusivo, tuttavia, vi
suggerisco di leggerli tutti e di seguire l’ordine perché Elle ha strutturato
la sua storia con un percorso ben preciso che apprezzerete di più e capirete al
meglio solo seguendo il cammino dei protagonisti.
Anche Fino alle stelle si merita lo specchio speciale e un
posticino d’onore nella mia libreria.
Io vi auguro una buona lettura, come al solito e vi invito a
rimanere sintonizzati sui nostri canali perché presto inizierà il Review Party
del nuovo romanzo di Elle Eloise e noi di Libri Riflessi siamo in prima linea.
A presto,
La vostra Mil Palabras
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