Recensione: Lettere dall'universo

Trama

Virgil Salinas è gracile, timido e insicuro: i suoi genitori lo chiamano Tartaruga perché non esce mai dal suo guscio. Valencia Somerset è intelligente e determinata, e non importa che sia sorda dalla nascita. E poi ci sono Kaori Tanaka, che legge le stelle, consulta i cristalli e predice il futuro, e Chet Bullens, il peggior bullo del quartiere. Non sono amici, non frequentano la stessa scuola. Ma quando Chet fa un brutto scherzo a Virgil e a Gulliver, il suo porcellino d'India, i destini dei quattro ragazzini si incatenano in modo sorprendente. Solo una coincidenza? O ogni storia - come sostiene Kaori - è scritta dall'Universo?

Recensione

Ci sono libri difficili da spiegare.
All'inizio sembrano solo parole, solo una storia, ma si rivelano molto di più... Qualcosa di unico.

Con "Lettere dall'universo" è stato così, quella che sembrava un normale libro per bambini  è diventato improvvisamente il richiamo dell'universo, lo smuoversi della coscienza.

Lo stile di scrittura ironico, poetico e leggero al tempo stesso, lo rendono un romanzo adatto a questo periodo quasi estivo, in cui il vento soffia ancora piano e il sole ci accompagna timido in ogni giornata.


I personaggi principali sono tre, tutti diversi tra loro e di cui riusciamo a farci un'idea completa grazie ai tre punti di vista che l'autrice ha voluto regalarci.

C'è Virgil Salinas, che ama il suo porcellino d'india e non capisce la matematica. Virgil che ascolta le storie della sua dolcissima nonna e che cerca il proprio destino nelle pietre del bosco.

Valencia Somerset che non riesce a sentire nonostante gli apparecchi acustici, che legge e adora esplorare. Valencia che ha adottato un cane nel bosco e che ha chiuso un pozzo trovato aperto... Una ragazza che sente con l'anima la vibrazione delle cose.

Infine abbiamo Kaori, una piccola veggente che legge le stelle e che lega, in un modo o nell'altro, ciò che deve essere legato.

I nostri protagonisti sono vittime di bulli, di adulti che rendono tutto troppo complicato e di antiche storie che ancora fanno un po' paura. Con una corda rosa, una voce che viene da dentro e una buona dose di fortuna, riescono però a superare gli ostacoli che la vita gli mette davanti, riuscendo a capire alla fine,  che tutto faceva parte dei piani dell'Universo.

Consiglio questo romanzo a grandi e piccini, ai coraggiosi e alle persone timide, ma soprattutto lo consiglio a chi pensa di essere solo e di non avere voce.

-CuorediInchiostro

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