The cats will know - Cesare Pavese

The cats will know - Cesare Pavese

Buongiorno specchietti!
eccomi di ritorno dopo un po' di tempo con una bellissima poesia di Cesare Pavese! Buona lettura! :D

“Carissima, non sono più in animo di scrivere poesie. Le poesie sono venute con te e se ne vanno con te. Questa l’ho scritta qualche pomeriggio fa, durante le lunghe ore all’Hotel in cui aspettavo, esitando, di chiamarti. Perdonane la tristezza, ma con te ero anche triste. Vedi, ho cominciato con una poesia in inglese e finisco con un’altra. C’è in esse tutta l’ampiezza di quel che ho sperimentato in questo mese: l’orrore e la meraviglia. Carissima, non avercela a male se sto sempre parlando di sentimenti che tu non puoi condividere. Almeno puoi capirli. Voglio che tu sappia che ti ringrazio di tutto cuore. I pochi giorni di meraviglia che ho strappato dalla tua vita erano quasi troppo per me – bene, sono passati, ora comincia l’orrore, il nudo orrore e io sono pronto a questo. La porta della prigione è tornata a chiudersi di schianto […] Non è stato meraviglioso viso di primavera, io di te amavo tutto, non solo la tua bellezza, il che è abbastanza facile, ma anche la tua bruttezza, i tuoi momenti brutti, la tua tache noire, il tuo viso chiuso. E pure ti compiango. Non dimenticarlo.”.

Le poesie sono venute con te e se ne vanno con te
La porta della prigione è tornata a chiudersi di schianto

Ho deciso di aggiungere una parte di questa lettera scritta da Pavese stesso il 17 aprile 1950, dunque pochi mesi prima della morte che in qualche modo credo si possa leggere anche in queste parole.
Una poesia di addio, forse non soltanto alla donna, l’attrice Constance Dowling. Una poesia che procede come un velo di lenta e delicata malinconia che si espande con uno sguardo tenue, dolce e in parte distaccato, rassegnato. Solo i gatti, che possono vedere anche di notte, vedono tutto. Come qualcuno che sa che ora non ci sarà più nulla per potersi salvare.
Il disagio esistenziale alla fine della sua vita sarà accresciuto anche da questa profonda delusione amorosa. Poco tempo prima di mettere fine alla sua vita scriverà infatti proprio per questa donna la famosa e bellissima poesia Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.


The cats will know

Ancora cadrà la pioggia
sui tuoi dolci selciati,
una pioggia leggera
come un alito o un passo.
Ancora la brezza e l'alba
fioriranno leggere
come sotto il tuo passo,
quando tu rientrerai.
Tra fiori e davanzali
i gatti lo sapranno.

Ci saranno altri giorni,
ci saranno altre voci.
Sorriderai da sola.
I gatti lo sapranno.
Udrai parole antiche,
parole stanche e vane
come i costumi smessi
delle feste di ieri.
Farai gesti anche tu.
Risponderai parole -
viso di primavera,
farai gesti anche tu.

I gatti lo sapranno,
viso di primavera;
e la pioggia leggera,
l'alba color giacinto,
che dilaniano il cuore
di chi più non ti spera,
sono il triste sorriso
che sorridi da sola.
Ci saranno altri giorni,
altre voci e risvegli.
Soffriremo nell'alba,
viso di primavera.

-Iris-



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