Recensione: Erased - La città in cui io non ci sono di Sanbe Kei
Sono due i manga - anime che vengono ritenuti la scoperta dell'anno, uno di questi è Erased (Boku Dake ga Inai Machi).
Al momento inedito in Italia, giungerà in settembre con i suoi 8 volumi, per mezzo della Star Comics.
È alla seconda nomina per il premio Manga Taisho, seppur ancora non sia riuscito ad aggiudicarselo.
Questa recensione, stranamente, non contiene quasi nessuno spoiler.
2006, Satoru Fujinuma ha ventotto anni e una vita al quanto monotona. È un aspirante mangaka, teoricamente già fallito, in quanto non ha acquisito notorietà col suo debutto e pare non essere in grado di mettere "qualcosa" che autentichi il suo lavoro, nelle sue opere.
Nel frattempo, si mantiene lavorando come fattorino.
Sotoru però ha un potere, è in grado di vedere quel che accadrà, per un lasso di tempo che varia da un minuto a cinque, viverlo e poi tornare indietro, per cambiare gli accadimenti.
Quando, infatti, ha questi "ritorni al presente" deve riuscire a capire dove si trovi il meccanismo, che porterà alla morte di qualcuno, nei pressi in cui si trova.
Riuscire ad identificare tale elemento non è sempre semplice e non è detto che porti alla morte immediata di qualcuno...
Per un motivo o per un altro, si ritrova a metter mano su un libro che narra le vicende di alcuni serial killer del passato.
Sotoru non ricorda, infatti, del tutto la sua infanzia, in quanto uno di questi criminali aveva preso di mira, nella città in cui viveva, le bambine di dieci anni, arrivando ad ucciderne tre, due delle quali compagne di classe di Sotoru, più uno dei suoi migliori amici, spesso scambiato per una ragazza.
Ad esser stato accusato di tali fatti e a cui è stata poi inflitta la pena di morte era un ragazzo, all'epoca ventenne, molto amico del protagonista.
Un'infanzia ricca di perdite e sensi di colpa dato che Satoru si sente responsabile per la morte del suo compagno di classe.
Il protagonista, durante uno dei suoi "ritorni al presente", non riesce a capire quale sia l'elemento scatenante, dando vita a una serie di eventi e un omicidio, che lo porterà nuovamente nel 1988, quando aveva dieci anni e il serial killer stava per agire.
Questo manga mi lasciato col fiato sospeso per tutto il tempo. Il protagonista ha l'occasione di migliorare il passato e salvare un sacco di vite, ma allo stesso tempo deve capire chi sia l'assassino.
I sospettati non sono molti, è solo difficile vedere il male nel prossimo, soprattutto se questo non è come solitamente ci viene rappresentato.
Per Sotoru è anche l'occasione per farsi dei veri amici, dato che non era mai riuscito realmente a legare con nessuno della nella sua cerchia.
Sotoru, nel frattempo, nel 2006 è considerato l'assassino dell'omicidio che gli ha permesso di tornare nel passato.
Con una serie di stratagemmi riuscirà a portare alla luce la verità, ma seppur la sua mente sia quella di un ventottenne, il suo corpo è quello di un bambino... riuscirà per tanto ad avere la meglio su un pazzo omicida e ad uscirne vivo?
I disegni cercano di restare nell'ambito realistico, così di dare l'impressione al lettore che non vi sia un elemento fantasy, neppure quando ci ritroviamo a viaggiare nel tempo.
Gli unici dettagli che smentiscono ciò sono la bocca e gli occhi, in particolar modo quegli delle bambine/donne.
Non vi sono veri e propri scenari, se non per quando ci ritroviamo ai giorni nostri ad ammirare la città.
Del piccolo agglomerato, in cui ci troviamo nel 1988, sappiamo per lo più che è un posto freddo e per tanto, dato che ci troviamo anche in inverno, è quasi tutto sempre avvolto da neve.
Le case sono abitazioni semplice, come la scuola.
I personaggi sono molto curati a livello psicologico ed entreremo anche successivamente nei pensieri dell'assassino, per scoprire cosa l'abbia spinto ad agire in tale modo.
Per quanto riguarda i colori, questi sono ben definiti. I contrasti tra bianchi e neri sono evidenti, così come le poche tonalità di grigio, unicamente usati per le ombre o le profondità.
Sono contenta di aver dato una possibilità a questo manga, seppur la trama spesso troppo riassunta non mi stimolasse inizialmente. Mi sarei persa un racconto ricco di suspance ed emozioni, capace di far riflettere su quanto davvero abbiamo modo di cambiare il nostro futuro, per mezzo delle nostre scelte.
Lost Inside My Universe
Al momento inedito in Italia, giungerà in settembre con i suoi 8 volumi, per mezzo della Star Comics.
È alla seconda nomina per il premio Manga Taisho, seppur ancora non sia riuscito ad aggiudicarselo.
Questa recensione, stranamente, non contiene quasi nessuno spoiler.
2006, Satoru Fujinuma ha ventotto anni e una vita al quanto monotona. È un aspirante mangaka, teoricamente già fallito, in quanto non ha acquisito notorietà col suo debutto e pare non essere in grado di mettere "qualcosa" che autentichi il suo lavoro, nelle sue opere.
Nel frattempo, si mantiene lavorando come fattorino.
Sotoru però ha un potere, è in grado di vedere quel che accadrà, per un lasso di tempo che varia da un minuto a cinque, viverlo e poi tornare indietro, per cambiare gli accadimenti.
Quando, infatti, ha questi "ritorni al presente" deve riuscire a capire dove si trovi il meccanismo, che porterà alla morte di qualcuno, nei pressi in cui si trova.
Riuscire ad identificare tale elemento non è sempre semplice e non è detto che porti alla morte immediata di qualcuno...
Per un motivo o per un altro, si ritrova a metter mano su un libro che narra le vicende di alcuni serial killer del passato.
Sotoru non ricorda, infatti, del tutto la sua infanzia, in quanto uno di questi criminali aveva preso di mira, nella città in cui viveva, le bambine di dieci anni, arrivando ad ucciderne tre, due delle quali compagne di classe di Sotoru, più uno dei suoi migliori amici, spesso scambiato per una ragazza.
Ad esser stato accusato di tali fatti e a cui è stata poi inflitta la pena di morte era un ragazzo, all'epoca ventenne, molto amico del protagonista.
Un'infanzia ricca di perdite e sensi di colpa dato che Satoru si sente responsabile per la morte del suo compagno di classe.
Il protagonista, durante uno dei suoi "ritorni al presente", non riesce a capire quale sia l'elemento scatenante, dando vita a una serie di eventi e un omicidio, che lo porterà nuovamente nel 1988, quando aveva dieci anni e il serial killer stava per agire.
Questo manga mi lasciato col fiato sospeso per tutto il tempo. Il protagonista ha l'occasione di migliorare il passato e salvare un sacco di vite, ma allo stesso tempo deve capire chi sia l'assassino.
I sospettati non sono molti, è solo difficile vedere il male nel prossimo, soprattutto se questo non è come solitamente ci viene rappresentato.
Per Sotoru è anche l'occasione per farsi dei veri amici, dato che non era mai riuscito realmente a legare con nessuno della nella sua cerchia.
Sotoru, nel frattempo, nel 2006 è considerato l'assassino dell'omicidio che gli ha permesso di tornare nel passato.
Con una serie di stratagemmi riuscirà a portare alla luce la verità, ma seppur la sua mente sia quella di un ventottenne, il suo corpo è quello di un bambino... riuscirà per tanto ad avere la meglio su un pazzo omicida e ad uscirne vivo?
I disegni cercano di restare nell'ambito realistico, così di dare l'impressione al lettore che non vi sia un elemento fantasy, neppure quando ci ritroviamo a viaggiare nel tempo.
Gli unici dettagli che smentiscono ciò sono la bocca e gli occhi, in particolar modo quegli delle bambine/donne.
Non vi sono veri e propri scenari, se non per quando ci ritroviamo ai giorni nostri ad ammirare la città.
Del piccolo agglomerato, in cui ci troviamo nel 1988, sappiamo per lo più che è un posto freddo e per tanto, dato che ci troviamo anche in inverno, è quasi tutto sempre avvolto da neve.
Le case sono abitazioni semplice, come la scuola.
I personaggi sono molto curati a livello psicologico ed entreremo anche successivamente nei pensieri dell'assassino, per scoprire cosa l'abbia spinto ad agire in tale modo.
Per quanto riguarda i colori, questi sono ben definiti. I contrasti tra bianchi e neri sono evidenti, così come le poche tonalità di grigio, unicamente usati per le ombre o le profondità.
Sono contenta di aver dato una possibilità a questo manga, seppur la trama spesso troppo riassunta non mi stimolasse inizialmente. Mi sarei persa un racconto ricco di suspance ed emozioni, capace di far riflettere su quanto davvero abbiamo modo di cambiare il nostro futuro, per mezzo delle nostre scelte.
Lost Inside My Universe
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