Recensione e Intervista : Non devi dormire di Giacomo Ferraiuolo

Le raccolte non sono mai state la mia cosa preferita, ma ultimamente ho poco tempo per leggere quindi mi sono fatta consigliare qualcosa che potessi leggere con calma, magari ogni sera, senza restare sospesa tra un capitolo e un altro. Per mia fortuna ho trovato "Non devi dormire" di Giacomo Ferraiuolo.

Parto con la mia impressione sul titolo.
L'ho preso come una sfida.
- L'autore mi presenta in copertina un semplice "Non devi dormire"? - mi sono detta - Vediamo un po' se ci riesce.


Ci è riuscito ... Dovete ricordarmi di non sfidare più nessuno in futuro.



L'autore propone 8 racconti che vanno ad esplorare ogni sfumatura della paura. Sia dal punto di vista psicologico che stilistico è perfetto e originale. Non ci sono veri mostri se non l'uomo stesso.
Ogni parte di ogni racconto mi è piaciuto per un motivo o un altro e mi piacerebbe analizzarli passo passo perchè davvero c'è tanto da dire ma magari la recensione vi risulterà noiosa quindi vi lancio una sfida: Volete vedere come vi convinco con un immagine, una frase e una domanda all'autore per ogni racconto? (lo so, avevo detto basta sfide ;) )


"... Ora mi prenderò il mio regalo di Natale, il tuo cuore ferito, me ne prenderò cura io, perchè sei mia Eleonora, sei solamente mia."





Domanda:  Perchè credi che l'antagonista del racconto abbia scelto proprio quel regalo da fare alla sua migliore amica?

Risposta: Per via della sofferenza di Eleonora,   Per prendersene cura e far in modo che nessuno possa più ferirla. Beh, in una maniera un po' estrema lo so, ahah

"... continuando a distruggere quella via di fuga che Michele si era costruito lentamente, cercando di non pensare ai suoi problemi e alle medicine, creando un se stesso, copia carbone dei suoi coetanei che gli apparivano tanto diversi da lui. Viveva di sogni ..."

Domanda:   Come hai avuto l'idea per questo racconto?

Risposta: Da un sogno! In realtà il 'corpo' era quello di mia sorella! Mi svegliai scosso e come d'abitudine scrissi il sogno. Di questo racconto ho amato la 'diversità' del protagonista, il suo voler tanto essere normale, e per via della famiglia o anche per colpa sua, il non riuscirci mai.

"Non devo dormire, non devo dormire, non devo dormire ..." quella cantilena monotona riempiva ormai le notti nell'appartamento di Robert e Marion.




Domanda: Secondo il tuo punto di vista, è stata la maledizione o la paura di questa che ha distrutto la mente di Robert?

Risposta: La rabbia e l'angoscia che la maledizione ha smosso dentro di lui, e l'azione commessa lo ha liberato da questo fardello, Robert è per me una delle vittime del racconto. In fin dei conti lui l' aveva detto: NON DEVO DORMIRE ;)

"Il suo corpicino fu scaraventato nelle acque torbide della palude e cadde rumorosamente nel nero del crepuscolo."




Domanda: Quanta della tua paura di crescere e di cambiare c'è in questo racconto?

Risposta: Premetto che anche questo è nato da un sogno! C'è tanta paura di cambiare e crescere. La cosa più brutta è specchiarsi e non riconoscersi più. I genitori mi hanno fatto una grande tenerezza, e in un certo modo ho provato a capirli.


"Gli spari illuminarono la scena mentre la figura mascherata cadeva contorcendosi su se stessa."






Domanda: Cosa rappresentano le maschere per te?

Risposta: Rappresentano noi tutti! Credo che nessuno si mostri per ciò che è in realtà. Cerchiamo tutti di nascondere la nostra essenza, mostrando una persona abbellita e quasi perfetta agli occhi degli altri. In questo racconto, questa maschera prende talmente il sopravvento che diventa come una figura estranea a noi, Quasi come se l'uomo nero che ci tormenta non sia nient'altro che una parte di noi.


"Avete mangiato la mia carne, malata, avete bevuto il mio sangue, corrotto, avete oramai una parte di me dentro di voi, come disse Gesù: bevete il mio sangue, mangiate la mia carne."


Domanda: Come ti è venuta in mente l'analogia tra Gesù e il protagonista di questo racconto?

Risposta: Ho un rapporto d'amore e odio con la religione. Il protagonista del racconto è come un Messia Moderno, ha preso sotto la sua ala i suoi amici-discepoli, salvandoli e donandogli una vita che non avrebbero mai potuto avere. Questo Nuovo Messia è a conoscenza che la sua vita terrena sia giunta al termine, e ha paura della morte, la sua azione estrema è un modo per esorcizzare tutto ciò.


"Lei era scappata, era colpa sua se ora lui era bloccato lì, in quel letto, con quel neo che non voleva abbandonare il corpo, alla ricerca ossessiva della sua macchina del piacere."



Domanda: Come mai hai scelto di analizzare l'amore malato in questa storia?

Risposta: Il protagonista di coazione è un uomo medio qualunque, con delle perversioni. Più che amore malato, in questo racconto il lettore vive nella sua testa, affronta un trip senza capire cosa stia succedendo e se quelle torture sessuali siano avvenute veramente o no. Coazione ha un duplice significato: il voler sottomettere qualcuno e l'ossessione morbosa verso qualcosa. Nel racconto ho lasciato che le voglie e le perversioni di quest'uomo prendessero il sopravvento e lui finisse col vivere in un trip mentale senza fine.

"Aveva conservato i suoi amici come bambole macabre, per vederli marcire sotto ai suoi occhi."






Domanda: Come mai per Marco, a differenza dei suoi amici, la morte tarda ad arrivare?

Risposta: Lui esorcizza la morte, fuggendo e creando una vita all'apparenza normale. Sa che giungerà anche per lui, e quando finalmente tutto ciò che si era costruito con tanta fatica crolla, allora sarà lui stesso ad invocarla e a lasciarsi andare tra le sue braccia.



Adesso non mi resta che dare un voto complessivo alla raccolta:


-CuorediInchiostro

Commenti

Post popolari in questo blog

In piedi, Signori, davanti ad una Donna (William Shakespeare)