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Recensione "Trilogia di Kushiel" by Jacqueline Carey


Ama a tuo piacimento


Il Dardo e la Rosa, La Prescelta e l'Erede, La Maschera e le Tenebre compongono la Trilogia di Kushiel, prima delle saghe ambientate in Terre D'Ange. Il Dardo e la Rosa è anche il primo romanzo di Jacqueline Carey, che prima della sua pubblicazione (nel 2001), con cui è sancito il suo esordio nella narrativa, si era dedicata unicamente a numerosi racconti e opere di saggistica. La storia di Phèdre, invece, l'ha resa famosa non solo in terra natia (l'America), ma in gran parte del mondo.

Terre D'Ange è un regno fondato dagli angeli e popolato da individui dall'incondizionata libertà fisica e mentale. Un unico precetto, infatti, guida i suoi abitanti: Ama a tuo piacimento. La Trilogia di Kushiel segue la storia di Phèdre nó Delaunay de Montrève. Destinata sin dalla nascita a servire una delle Tredici Case del Piacere, Phèdre è nata con una macchia nell'occhio sinistro. Più che un difetto irrimediabile, in un mondo che è solito osannare la bellezza, esso è un segno divino: il Dardo di Kushiel, il marchio delle anguisette, coloro che per natura mescolano dolore e piacere. L'esistenza di Phèdre è, quindi, toccata dagli dei, e per lei è designato un destino differente, e ben più doloroso, di quello di una cortigiana: diventare una spia al servizio della corona.
Provo un affetto ed un debito enorme nei confronti dei libri di Jacqueline Carey. Iniziai a seguire quest'autrice quando avevo appena dodici anni, e oltre a essermene perdutamente innamorata, sono cresciuta con le sue opere, diventando una lettrice più consapevole e una scrittrice migliore. Ma soprattutto, sono state Phèdre e la sua storia, prima di tutto il resto, a rendermi donna.

Cosa dire della penna della Carey? Spiegare perché l'adoro equivarrebbe a parlare per ore. Innanzi tutto, la narrazione in prima persona, che permette di entrare ne e sentire su la propria pelle la storia. In ogni momento della trama ero lì, accanto alla mia eroina, provando le sue emozioni, condividendo i suoi pensieri, vivendo con lei. E come non citare le descrizioni? Semplicemente perfette. Ma una grande parentesi va dedicata ai personaggi. Tutti gli abitanti di Terre D'Ange sono belli, bellissimi, semplicemente e sconvolgentemente perfetti. Per chi come me ha il grido "Alla Mary Sue!" facile, questo sarebbe una magnifica fonte di ricchezza per la critica quotidiana. Ma non lo è. No, non lo è; e se ciò accade è solo per la capacità dell'autrice di caratterizzare i personaggi, un'abilità che mette i brividi. Poi c'è Phèdre, la "mia" Phèdre... una sorella, un'amica, una madre, un esempio, un'eroina. È difficile spiegare l'affetto e l'ammirazione che provo nei confronti di questa donna meravigliosa (l'unico personaggio femminile, nella pila dei libri da me letti, che ho potuto amare così tanto), che porto con orgoglio nel mio cuore.

Infine c'è il genere. La Trilogia di Kushiel è un fantasy a sfondo erotico. È meraviglioso come la Carey riesca a collegare i tanti temi presenti nelle sue opere. Se vi chiedete come un fantasy possa narrare della crescita umana, come possa arricchire il lettore, rendendolo un individuo migliore, e come possa far crescere perfino il suo cuore; allora questi libri fanno per voi. Se credete nei sentimenti, nella psicologia, nell'umanità contenuti in e nelle diverse sfumature che possono assumere l'amore e il sesso; allora correte a iniziare e a innamorarvi delle storie di Terre D'Ange

Nel 2002 Il Dardo e la Rosa vince il Locus Award come Migliore Romanzo d'Esordio, e viene nominato per il Gaylactic Spectrum Awards. Nel 2003 La Prescelta e l'Erede viene nominato per il Locus Award come Miglior Romanzo Fantasy.



Le storie di Terre D'Ange non terminano con La Maschera e le Tenebre, ma continuano con la Trilogia di Imriel e la Trilogia di Moirin. Purtroppo, la Casa Editrice Nord (che si occupava della traduzione e della pubblicazione italiana delle opere della Carey) ha deciso di non tradurre più di questi libri. I fan italiani hanno avviato un raccolta di firme, che la stessa autrice non ha esitato a supportare una volta venuta a conoscenza del disagio dei lettori, per chiedere la ripresa del lavoro di traduzione. I libri sono comunque facilmente reperibili e acquistabili in lingua originale.

Non resta molto altro da dire su questa saga; o meglio, non voglio aggiungere altro per non anticipare niente dei bellissimi, meravigliosi libri che ho analizzato. Questa recensione vuole essere un modo per condividere questa mia passione e, ancora di più, una piccola celebrazione di questa autrice che porto nel cuore. 
Grazie, Jacqueline Carey, per le tue storie, per la tua penna.
Buona lettura!





Commenti

  1. Bellissima recensione, anche io ho amato molto questa serie. Trovo che abbia un crescendo di profondità davvero notevole. Volevo recensirla anche io, ma finora non ne ho avuto il tempo. Intanto complimenti, penso che tu sia riuscita a trasmettere la bellezza di questa saga molto bene. Un abbraccio, Ilsie.

    RispondiElimina
  2. Ciao Ilsie (:
    Innanzi tutto, grazie per il tuo commento (e scusami l'immenso ritardo della risposta). Ammetto di seguire il tuo blog, e di apprezzarlo tantissimo, perciò i tuoi complimenti sono ancora più graditi *-*
    Hai ragione: la penna della Carey riesce ad essere profonda e delicata allo stesso tempo, in un'armoniosa poesia. E se sono riuscita ad esprimere anche solo la metà della sua bellezza, non posso che essere fiera di questa recensione.
    Fammi sapere quando recensirai la saga (aspetto impaziente!) !!
    Un abbraccio,

    - moony

    RispondiElimina

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