Segnalazione: Federica Forlini


Angolo Buio

Sinossi:

Siamo nella città di Ascoli Piceno. Elia e Mary, inseparabili amici fin dall'infanzia, hanno una lite in macchina mentre tornano a casa perché lei il giorno dopo sarebbe partita per l' America; Elia l'abbandono non vuole proprio accettarlo, essendo un ragazzo particolarmente morboso ed emotivo. La sofferenza per l'assenza dell'amica, trova compensazione nei sogni che ricorrono nella sua testa; il rapporto con la fidanzata Monica verrà minato da certi sentimenti e nemmeno l'aiuto del suo migliore amico Kevin riuscirà a consolarlo. Quando una chiamata lo costringerà a muovere il passo definitivo, una verità sconcertante si aprirà ai suoi occhi.


Estratto:

Lei continuava a fissarmi con sguardo ingenuo, che per la verità, tanto ingenuo non era. Tutto ciò mi gettava in un’attesa piuttosto teatrale, di quelle dove piomba il silenzio per ascoltare la battuta dell’attore. Non mi piaceva neanche un po’. Creava troppo distacco.

Voleva l’attore?! Bene, avrei finto, sorriso, raccolto i cocci di ciò che restava di me, per poi andarmene con la coda tra le gambe augurandole buona fortuna. Ecco, si va in scena.
«Quindi... te ne vai?» Alla faccia della finta, la voce traballava già dal “quindi”.
«Elia, certo che me ne vado. È il ventitré di Marzo, il volo è domani e non ho nessuna intenzione di disdire oggi. Poi cos'è quel muso lungo? Tutti se ne vanno da qui, non farne la solita questione di vita o di morte».  Schietta, sincera, precisa, tagliente, addirittura millimetrica nell’usare il termine più appropriato. La odiavo. E poi che modo rilassato per dirmi che mi stava lasciando, abbandonando al mio destino. Fiutavo persino note di sarcasmo.
Se ne stava lì, accasciata sul sedile, all’apparenza serena. L’unica manifestazione di disagio: le mani nascoste nella manica della maglia fino a scomparire. Per il freddo, diceva sempre. Chissà perché non le credevo mai. Tornavamo da una cena in  montagna e le facevo d'autista perché, abitando sullo stesso pianerottolo, era più comodo così.
Per tirare avanti il discorso cercai d’inghiottire più aria possibile, quasi servisse a darmi la forza.
«C’è sempre una scelta, potresti fare qualcosa qui».
«Infatti vedo, devo respingerla la gente che mi offre opportunità. Per carità, si mettessero in fila. Ho portato curriculum ovunque, cos'altro dovrei fare?». Con fine sorriso aggiunse: «Dai broncio, è una vita che voglio andare in America. Lasciami andare, magari non ci troverò nulla di speciale e tornerò».
Gne gne tornerò, dicono tutte così. Poi trovano un tizio neanche tanto speciale lì dove stanno, lo sposano e fanno valanghe di bambini fino a dover cambiare casa perché in una modesta villetta di tre piani si sta troppo stretti con 15 figli. No, non tornerà. Perché dovrebbe poi; io non lo farei se volessi andarmene.
«Vai e divertiti, tanti auguri. Spero proprio che tu possa trovare quello che cerchi». L’augurio più sincero del mondo, come sputarle addosso una tanica di veleno in dieci secondi. Volevo tanto voltarmi a osservarla, scorgere un qualsiasi segnale di tentennamento. Ma no! Ero occupato a guidare. Dovevo guardare la strada...
Lei taceva. Quant’era bella, almeno lo dicevano tutti; per me era semplicemente Mary. Potrei descriverla interamente a memoria anche passando dieci anni senza vederla, come tra l’altro lei avrebbe potuto fare con me. Conosceva tutti i vent’anni della mia vita.
Per un istante la tentazione fu più forte di me e di scatto la fissai: aveva perso la sua solita tranquillità, quasi mi dispiaceva di essere stato così acido e gelido.

L’avevo persa.
Avevo appena perso la mia migliore amica.
Lo sapevo che diceva che sarebbe tornata solo per tranquillizzarmi, per evitare una solita scenata delle mie. Sapeva benissimo che avevo troppo bisogno di lei.


Rosso Placebo

Sinossi:


Tordemma non è una città come le altre; nuove forze oscure minacciano i precari equilibri tra esseri umani e demoni, portando entrambi verso un inevitabile baratro.
In un mondo tetro, freddo, che non ha molto da offrire salvo una tiepida speranza, Violet, da sempre alla ricerca dell'amore incontrerà Alan: un maledetto; un vampiro. Guidata da un sentimento annientante, travolgente, dilaniante, la ragazza gli darà il suo sangue per salvarlo. Per strapparlo alla morte certa che minaccia costantemente ogni singola creatura, in attesa che si compia la profezia.
Che ruolo avrà La Madre negli inquietanti avvenimenti accaduti a Tordemma? Chi scamperà alla furia del giustiziere e del suo flagello? E soprattutto: quale sarà il significato del ciondolo a farfalla, così vicino a Violet da illuminarsi ogni volta che si lascia succhiare dal vampiro?



Estratto:

Lo sento, il suo dolore lo sento, mi uccide.
Delira. Senza forze, senza coscienza bisbiglia a bocca stretta: <<Senza quel sangue morirò.>>
Quella frase sbatte e rimbalza più volte nella stanza; non se ne va. Resta massiccia, pesante come una lastra di ghiaccio. Un'incudine sulla testa.
Gli tengo la mano e capisco meno di lui. Di tanti pensieri non ce n'è uno che mi possa aiutare, la confusione mi soffoca il cervello. “Senza quel sangue morirò”.
Non posso più fare finta di niente, non posso più fingere di non sapere cos'è realmente. Per quanto possa essere assurdo, è l'unica conclusione possibile; anche se non ci voglio credere davvero. Devo riflettere, lo sto perdendo e non lo posso sopportare. Non posso permetterti di sparire.
<<Bevimi.>>
Il suo sguardo spiritato mi fulmina, quasi mi legge l'anima. La trafigge.
 




L'autrice:

 
Federica Forlini è nata il 29 maggio 1991. Rapita fin da piccola dall'arte, ha sempre amato disegnare e cantare; la magia è giunta al culmine quando ha trovato rifugio nel mondo delle parole, che la fa sentire viva. Si è diplomata nel 2010  in Arti Grafiche all’Istituto D’Arte di Ascoli Piceno.

Le prime difficoltà nel trovare lavoro hanno fatto in modo che la scrittura le esplodesse dentro ed è nato “Angolo Buio”, frutto dell’esasperazione del particolare periodo di vita. Da quell'anno in poi, gettare l'anima su un foglio è diventato importante quanto respirare.
Nel 2014 il suo racconto “La bambola” è incluso nell’antologia horror e weird “Asylum 100″, edita da ST-Books; sempre nel 2014 ha pubblicato “Rosso Placebo” -una storia d'amore bizzarra e tormentata, dalle tinte dark-  tramite la piattaforma Narcissus.me.


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 - CuorediInchiostro 



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