Recensione: Reflections di Kasie West
Ecco un altro titolo edito dalla De Agostini!
Mi chiamo Addison Coleman. Ho diciassette anni, una massa di riccioli biondi e un potere straordinario: riesco a vedere il futuro. Di solito non amo approfittare di questa capacità, ma da quando i miei genitori hanno deciso di divorziare le cose sono cambiate. Mi sono trovata davanti alla scelta più difficile di sempre – con chi di loro sarei andata ad abitare? – e ho iniziato a indagare il futuro. Un’Indagine di sei settimane per capire quale fosse la migliore delle mie alternative. O almeno così speravo. Perché l’Indagine si è rivelata molto più complicata del previsto. Due ragazzi hanno stravolto la mia vita, o forse sarebbe meglio dire… le mie vite. Due ragazzi di cui è impossibile non innamorarsi. Duke è come un mare in tempesta, travolgente e affascinante. Gioca a football e non sa ancora in quale college andrà il prossimo anno. Trevor è come una notte d’estate, dolce e spensierato. Vorrebbe ricominciare a giocare a football e disegna fumetti. Uno riesce a farmi perdere la concentrazione con un solo sguardo. All'altro basta una parola per farmi battere il cuore all'impazzata. Ed è per questo che scegliere tra i miei due futuri alternativi non sarà affatto facile: perché qualsiasi decisione prenda, dovrò dire addio a uno di loro.
Questa volta, fortunatamente, mi ero fatta una giusta impressione, dopo aver letto la trama... non come era, invece, capitato con Liv Forever.
Questo libro mi ha comunque stupito. Addison, infatti, non è l'unica ad avere dei poteri, come si può, al contrario, intuire dalla sinossi. Vive nel Perimetro, una città dove tutti possiedono poteri psichici (quindi telecinesi, telepatia etc., mentre non esiste la "super forza" o la capacità di volare).
Le abilità di Addison sono comunque speciali, lei è una Divergente.
No, non sto scherzando, credo tra l'altro che questa sia la più grande pecca del libro.
Con tutto il successo che ha avuto Divergent, ogni volta che leggevo tale appellativo, mi tornava subito in mente Tris, Quattro e le fazioni. In realtà Reflections non ha nulla a che vedere con l'opera di V. Roth e proprio per questo mi chiedo perché la West abbia voluto in un sol colpo abbattere parte dell'originalità che trapela dal romanzo.
Addie, comunque, è in grado di prevedere solo il suo futuro.
La decisione che deve prendere va poi a tracciare la struttura stessa del romanzo.
I capitoli dedicati alla scelta di intraprendere una vita lontana dal Perimetro, con i Normali, distante dagli amici di sempre, ma con il padre e l'amicizia di Trevor, si intervallano a quelli in cui Addison ha deciso di rimanere con la madre, la migliore amica e fare la conoscenza di Duke, il quaterback della squadra.
A tratti è leggermente confusionario il racconto, soprattutto quando le due linee narrative vanno a intrecciarsi...
La scrittura è però fluida e Reflections affronta la questione dei "poteri" in modo abbastanza innovativo. é bello anche scontrarsi con i vari pregiudizi che gli abitanti del Perimetro hanno nei confronti dei Normali.
Trattandosi di una dualogia (che prende il nome di "Pivot Point") non vi è un vero e proprio finale, anche se lascia presagire ciò che potrebbe accadere nella seconda parte della storia, se sarà ancora dedicata ad Addison.
Invece è perfettamente chiaro chi dei due ragazzi lei scelga.
In questo romanzo non sussiste nessun triangolo amoroso. O uno o l'altro ragazzo, in quanto ci troviamo in due linee temporali differenti e non credo verrà a crearsi nel secondo capitolo.
I personaggi sono tracciati, in entrambe le realtà con molta cura, anche se cambia la prospettiva con cui Addie guarda a questi, a seconda di quali sono i legami che la vincolano.
Sul finale, però ho trovato una vena di egoismo, nella protagonista.
Vi è una sotto trama che lega entrambe le possibilità, che Addison si ritrova a vivere, eppure lei, nel prendere la sua decisione, si preoccupa solo della piccola cerchia di amicizie che possiede, e non delle altre persone, che andranno a farne, comunque, le spese, in tale realtà.
Anche se la sua, è una scelta, infine coraggiosa, avrebbe potuto fare molto di più... ed è meglio tagliare, o rischio di rivelare e spoilerare decisamente troppo.
Il secondo volume, che spero verrà pubblicato presto in Italia, si intitola, in madre patria, Split - Second e chissà, se anche in questo caso, manterrà la copertina originale.
Lost Inside My Universe
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