Norwegian Wood


Trama:
Dagli altoparlanti sul soffitto cominciò a diffondersi a basso volume una musica di sottofondo. Era Norwegian Wood dei Beatles in una annacquata versione orchestrale. E come sempre mi bastò riconoscerne la melodia per sentirmi turbato.



Fine degli anni ’60, Tokyo. Ecco dove ci conduce il flash back che comincia con il turbamento alle note di Norwegian Wood.
 Era l’inizio dell’università per Watanabe Tōru, anni di tumulti e rivoluzioni cui il ragazzo non prende mai parte.
Un carattere chiuso, sincero, onesto e leale. Un forte turbamento interiore accentuato dalle vicende della vita che lo portano ad interrogarsi sul senso dell’esistenza e sul significato della morte che sembra circondare la sua vita, spuntare ovunque, assieme al disagio di chi gli vive accanto.
Sono anni difficili che accompagnano Tōru in un percorso di maggiore consapevolezza interiore.
La morte comincia a penetrare nella sua vita un anno prima dell’università, con il suicidio di Kizuki, il suo migliore amico.
A distanza di un anno, in treno, Tōru incontra Naoko, la fidanzata di Kizuki. I due ragazzi diventano amici e piano piano i loro sentimenti diventano sempre più profondi, finché Naoko andrà in cura presso un ospedale psichiatrico.
Nel frattempo irrompe nella via di Tōru un’altra ragazza dall’irrefrenabile vitalità e con il sorriso stampato sul viso, Midori. Anche Midori però non vive una realtà rosea…
Un percorso di crescita, in bilico tra l’amore e la presenza costante della morte che condurrà Tōru verso le proprie scelte.

La mia opinione: 

Mi ha consigliato questo libro una mia amica. Una storia che mi ha coinvolta da subito per più di un motivo.
Innanzitutto è interessante immergersi negli usi e le abitudini della vita giapponese, descritta anche attraverso termini specifici spiegati poi in un indice a fine libro. Oltre a questo posso dire che è una storia dai toni delicati, sommessi, tristi, ma nel contempo anche molto crudi e realistici. Un procedere lento ma che non annoia mai, come lo scorrere malinconico di una canzone triste.
Innumerevoli le riflessioni che mi hanno spinta a riflettere e che mi hanno toccata nel profondo.

Una lettura davvero piacevole che però mi ha lasciato interdetta nel finale che rimane aperto e che sfugge via un po’ troppo velocemente rispetto al resto della storia, ma questa è solo una mia opinione.


Titolo: Norwegian Wood
Autore: Haruki Murakami
Pagine: 378
Edizione: Einaudi super ET
                                                                                               -Iris-




Commenti

  1. Bella recensione, sono d'accordo anche io sul fatto che il finale lascia un po' interdetti. E' un libro molto particolare!

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