C'era una volta a New York
Trama:
Ewa e Magda Cybulski sono appena
sbarcate ad Ellis Island dalla Polonia, dopo un lungo viaggio attraverso l’oceano
durante il quale la differenza tra le persone e le bestie è difficile da poter
vedere.
Una volta giunte in America avrebbero dovuto
incontrare gli zii, pronti ad attenderle, ma qualcosa va storto.
Magda difatti viene trattenuta all’ospedale di
Ellis Island in quanto affetta da tubercolosi. Ewa invece viene inserita nella
lista di coloro che devono essere rimpatriati in quanto accusata di non avere
documenti in regola e di “scarsa moralità” all’interno della nave.
Eppure, proprio quando tutto sembra perduto,
Ewa incontra un uomo: Bruno.
Egli le permette di fuggire da Ellis Island, di
rimanere in America, le dà un posto in cui vive e le promette che l’avrebbe
aiutata con sua sorella. Ma dietro il fascino, si nasconde un’anima nera e
meschina che non può che trascinare Ewa nel baratro di un destino nero, che
sembra non volerla liberare.
Ma a volte basta una dolcezza in più, ed è qui
che Ewa incontra Orlando, un affascinante mago che le saprà donare l’ombra di
una flebile speranza che sembrava non esistere più.
La mia opinione (contiene spoiler):
Un film coinvolgente dai toni scuri e tristi.
Mi sono imbattuta in questo film per caso, nel
pomeriggio di una noiosa domenica di ottobre.
Mi ha affascinata il titolo, così ho deciso di
guardarlo.
Già dalla prima scena si è subito coinvolti.
Vorrei sottolineare alcuni aspetti rilevanti.
Innanzitutto, l’ambientazione tetra ed
estramente realistica dell’America degli anni ’20, ed in particolare dei
quartieri più poveri e malfamati.
Immagini scure, che si addicono decisamente
alla trama ed i toni del film.
Decisamente da notare poi la bravura dei
protagonisti principali, a partire da Marion Cotillard. Rimane impresso nella mente
il suo sguardo di sfida, sapiente, arrabbiato, triste. Una donna sola che
nonostante tutto non s’arrende, che lotta ad ogni costo per salvare sua sorella
Magda pur costringendosi a cadere nel peccato. Nonostante la vita spezzata e triste
nella quale è costretta a vivere rimane salda nel suo cuore la bontà, l’innocenza,
che le danno la forza di voler vivere, cercare la felicità, ed essere perdonata da
Dio.
Altro attore di grande bravura è sicuramente
Joaquin Phoenix, ossia Bruno. Una climax ascendente, il suo personaggio che
dapprima appare buono ed affascinante non fa che rivelare, durante il film, la
parte peggiore della sua anima, fino alla scena finale dove stremato,
deturpato, col volto che è pura espressione della sua cattiveria urla ad Ewa di
non sentirsi altro che una nullità e di averle rovinato la vita.
Ma paradossalmente è proprio qui che assistiamo
al suo comportamento migliore.
Un film che coinvolge pienamente, 114 minuti in
cui si è trasportati in un’altra realtà, in un'altra vita, commovente e triste.
Produttore: James Gray
Durata: 114
min.
Anno:
2013
Lingua originale: Inglese, Polacco
Titolo originale: The immigrant
-Iris-
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