Segnalazione: Strikeout di Annamaria Bosco e Mariarosaria Guarino

Buongiorno Specchietti,
oggi ci teniamo a segnalarvi un romanzo appena approdato su Amazon: Strikeout di Annamaria Bosco e Mariarosaria Guarino!

Uno sport romance, enemies to lovers, che siamo certe saprà tenervi compagnia questa estate!



Titolo: Strikeout
Serie: Autoconclusivo
Autori: Annamaria Bosco e Mariarosaria Guarino
Editore: Self publishing  
Genere: Sport romance/Enemies to lovers/Forced proximity/Contemporary/Spicy
Data di pubblicazione: 21 giugno 2024
Formati: ebook e cartaceo 

Trama:

Sono Emily. E per vivere faccio l’artista.
Be’... ci provo, almeno. Il fatto è che è difficile emergere e per sbarcare il lunario devo necessariamente affittare una stanza della mia casa. Nessuno dura più di tre mesi perché... non è facile vivere con me. Ma Liam, il nuovo affittuario, sembra intenzionato a non mollare. E questo mi spinge a provocarlo per vedere fino a quanto può resistere. Peccato che i suoi bicipiti mi distraggano. Parecchio. Ma non cederò il mio cuore a un giocatore di baseball. Anche se è carino. 

Sono Liam e la vita non mi ha sempre sorriso.
Ho dovuto guadagnare con il sudore ogni singolo traguardo e nemmeno ora sono tranquillo. Faccio tante cose. Troppe. Forse per non sentire il silenzio e non farmi inghiottire dal buio. Il baseball è una di queste. Anche se non è la sola. Sono giovane, squattrinato e pieno di sogni.
Un affitto da dividere a metà mi pare perfetto per le mie finanze. Peccato che la proprietaria sia insopportabile: chiassosa, rumorosa e vendicativa. Anche una bomba sexy, ma questo è un dettaglio irrilevante. Non le darò la soddisfazione di andarmene. Questa partita la vincerò io. 

E se una convivenza più o meno forzata ti riservasse sorprese? Riusciresti a mettere da parte l’orgoglio e ascoltare il cuore?

 

Estratto:

«Lei è la signora Wilson?»
«Non sono sposata, né tanto vecchia», risposi percorrendo gli ultimi gradini fino a trovarmi di fronte a lui. «Puoi chiamarmi Emily, se preferisci». Tesi una mano per stringere la sua e parve riscuotersi.
«Scusa, ero certo che la proprietaria fosse…»
«Una vecchia sugli ottant’anni che puzza di naftalina e si tiene compagnia con decine di gatti?»
«Qualcosa del genere», ammise con un mezzo sorriso che mi spiazzò. Era bello e parecchio, per cui sarebbe stato difficile non pensare al sesso se l’avessi visto spesso, ma le regole erano regole e valevano per tutti.
«Mi chiamo Liam Price», si presentò, «spero che andremo d’accordo». Approfittai del momento per ritornare la solita me stessa strafottente e stronza, e illustrargli quali erano le leggi in casa mia.
La sezione a sua disposizione in frigo era quella in basso, non poteva utilizzare il mio cibo, gli era consentito usare la cucina solo se non la stavo già adoperando io, le pulizie degli ambienti in comune spettavano a entrambi con dei turni prestabiliti, non aveva accesso alle altre zone della casa se non a quelle mostrate dall’agente immobiliare e non poteva portarsi ragazzi o ragazze in stanza.
«Un momento, mi stai dicendo che…»
«Non puoi scopare qui dentro». Meglio essere diretti e chiari dall’inizio. «Inoltre non sono ammesse feste di alcun tipo, né alcol o fumo».
«Stai scherzando? Non che io fumi o beva, ma non è mai stato un delitto invitare degli amici per una birra».
«Sono seria e non voglio estranei in casa», replicai incrociando le braccia sotto il seno.
«Ora capisco perché gli altri non hanno resistito, sono regole assurde e tu devi avere qualche rotella fuori posto». Ecco crollata la facciata di buone maniere che lasciava spazio a una lingua tagliente e sfrontata.

 


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