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Recensione: Yesterday di Alessia D'Ambrosio

 


Buongiorno Specchietti!

Eccomi di ritorno dalle vacanze estive con una nuova recensione.
Oggi vi parlerò di Yesterday, di Alessia D’Ambrosio, uscito lo scorso luglio in self publishing.
Si tratta di un music/celebrity romance ed è il terzo volume di una serie dedicata ai membri della rock band dei Random Dudes (trovate la recensione di Let it be qui)
Vediamo un po’ la trama del romanzo.

TRAMA

IERI

ZACK MILLER
È bastato uno sguardo. Uno solo. E da quel momento è cambiato tutto.
Io nemmeno lo sapevo cosa fosse il colpo di fulmine, ma quando mi è caduto addosso, l'ho sentito eccome.
Ava è bella, con due occhi chiari e magnetici che non riesco a smettere di fissare. Anzi, non riesco proprio a smettere di starle intorno, a dirla tutta. C'è solo un piccolo problema: lei mi odia. E io non so perché.

AVA LARSON
Io so solo una cosa: qui non ci voglio stare. Stavo bene a Londra, fra le mie cose e la mia routine. A New York, invece, mi sento un pesce fuor d'acqua. La mia unica consolazione? L'amico che ho trovato pochi giorni dopo il mio arrivo: Nick Parker. Con lui mi sento a casa, anche se non so perché. È davvero strano a volte, devo ammetterlo, ma per me è perfetto così.
E poi è il mio scudo. Contro chi?! Zack Miller, ovviamente.
Più lo allontano, più lui torna a rompermi le scatole.
È così insistente che prima o poi cederò, me lo sento.

OGGI

ZACK MILLER
Mi sposo.
Cascasse il mondo, io domani percorrerò la navata e mi sposerò. E lei mi guarderà. E soffrirà. Proprio come ho fatto io in tutti questi anni.
Ho immaginato questa scena così tante volte nella mia mente, che so già quali saranno le sue reazioni, ma soprattutto so come mi sentirò.
Come un idiota.
Ecco come.

AVA LARSON
Non lo farà.
È impossibile. Zack non è così. Io lo conosco. Il suo è un dispetto. Non so proprio cosa speri di ottenere, ma di sicuro non si sposerà mai con una modella di cui non è innamorato.
Non può.
Perché lui ama me, così come io non riesco a smettere di amare lui. Noi ci rincorriamo, ci allontaniamo e poi ci riprendiamo. Lo facciamo da tutta la vita.
Ma in fondo ci amiamo.
Quindi no. Non lo farà.
Ci scommetto. 

DOMANI

ZACK MILLER
… la amo ancora. Non riesco a smettere.
Ma se mi avvicino, lei mi uccide. 

AVA LARSON
Lo odio.
No, non è vero.
Io lo amo, come sempre. Forse anche di più.
Ma non lo voglio intorno.
Lasciami in pace, Zack!



Sarò onesta con voi, Specchietti. Avendo letto i due volumi precedenti e conoscendo l’autrice, quando ho iniziato questo romanzo sapevo già che mi avrebbe fatto sclerare.
Non c’è nessun’autrice romance che si diverta a torturare i propri personaggi così come fa Alessia. 

Le sue storie sono intense, coinvolgenti, ti stritolano lo stomaco, ti masticano e ti risputano, ti fanno soffrire fino all’ultima pagina – spesso in senso letterale – eppure non puoi fare a meno di amarle.
I personaggi sono vivi, autentici, umani – talmente umani da commettere errori su errori, da arrivare a essere meschini, a volte, ma proprio per questo li senti veri.

Ma torniamo a Yesterday.
Come risulta chiaro anche dalla trama, il romanzo si divide in tre linee temporali distinte per ripercorrere nei dettagli la lunga e travagliata storia tra i due protagonisti: Zack – il bassista dei Random Dudes – e Ava, la sorella del loro defunto chitarrista, Ziki, e a cui va il merito – e lo scopriamo proprio leggendo il romanzo – di aver unito i Random Dudes.

Ava c’era ancor prima della nascita dei Dudes. A undici anni, appena trasferita a New York da Londra, la sua vita si intreccia a quella di Nick – il mio amore bellissimo – e, poco dopo, a quella di Zack. Si conoscono a scuola. Con il primo nasce un’amicizia istantanea che durerà per il resto della vita, con il secondo, invece, le cose sono più complicate.

Per Zack è un colpo di fulmine al primo sguardo e niente e nessuno sarà in grado di distoglierlo dal proposito di avvicinare quella ragazzina all’apparenza imperturbabile. Lui è il ragazzo d’oro, sportivo, bravo negli studi, figlio perfetto. Sa cosa vuole e come ottenerlo e, alla fine, lo ottiene.

Per lei, per un suo sorriso, per un suo saluto, io sarei andato anche contro me stesso.

Tra Ava e Zack nasce un amore di quelli che consumano, un legame intenso che attraversa le varie fasi della crescita, passando dall’affetto e l’attrazione di due undicenni, a qualcosa di più corposo durante l’adolescenza, fino a trasformarsi in un gigantesco rimpianto quando la vita decide di separare le loro strade.

E così arriviamo a oggi, a Zack e Ava che non stanno più insieme ma continuano ad amarsi, nonostante lei abbia tre figli con un altro e lui sia sul punto di sposarsi. E non bastano le spiegazioni di Ava, la verità che sta dietro a tutte le cose che l’hanno tenuta separata da Zack negli anni. Lui è ancora ferito e vuole ferire anche lei. Lui va fino in fondo e si sposa.

Eppure, nonostante questo, Zack non è in grado di strapparsi Ava dal cuore e allora si trasferisce a Londra, dove vive lei, e fa di tutto per gravitarle attorno. In un gioco al massacro tra due persone che si prendono per poi rigettarsi un attimo dopo, Ava e Zack cercheranno di andare avanti l’uno senza l’altra, solo per rendersi conto, alla fine, che non possono farlo.

Quando ci dicono che amare è una cosa semplice, non sanno di cosa parlano. Amare qualcuno è complicato. Prima di tutto perché l'amore è un sentimento che richiede enormi compromessi. E poi, perché è dura incontrarsi. Eppure, per qualche strano motivo, quel ragazzo e quella ragazza si sono trovati. E poi hanno combinato un casino così grande da sembrare quasi irreparabile.

Questo romanzo tiene incollati alle pagine dal principio alla fine. È una montagna russa di eventi – la maggior parte sfortunati, in pieno stile D’Ambrosio – che concorrono a costruire una relazione che si dipana nel corso di anni, un sentimento che, nonostante tutto, sopravvive, perché nato nel momento in cui si provano le sensazioni più vere, più pure.

Durante la lettura sono passata attraverso così tanti stati d’animo da sembrare una squilibrata. Dagli occhi a cuoricino durante le vicende di “ieri”, in cui si assiste alla nascita di questo amore in perfetto stile young adult – la mia debolezza – al dolore provato assieme a entrambi i protagonisti durante il confronto dell’”oggi”. E, alla fine, la rabbia e la voglia di tirare il kindle contro il muro mentre leggevo tutto ciò che succedeva nel “domani”.

Sono entrata in estrema empatia con Ava. L’ho capita, ho compreso le sue ragioni e il suo dolore, ho sofferto con lei, immaginando quanto le fosse costato passare attraverso tutto ciò che le era capitato nella vita e nel silenzio più assoluto. Sola, senza aiuti, mentre il resto del mondo, incluse le persone che dicevano di amarla, la giudicavano.

Zack è stata una figura controversa. Se l’ho amato alla follia nella sua versione adolescente, lo Zack del presente del romanzo mi ha fatto spesso storcere il naso, lo ammetto. L’ho trovato più volte simile a un bambino capriccioso che punta i piedi e agisce per dispetto, col solo scopo di ferire quanto lui si sente ferito. E avrei potuto anche giustificarlo se lui fosse stato ancora all’oscuro di tutto, ma non dopo il confronto con Ava, non dopo che lei gli ha sbattuto in faccia tutto ciò che le è successo e che l’ha tenuta lontano da lui.

Siamo io e lei che cerchiamo di difenderci, ma senza riuscirci, perché più ci sforziamo, più ci uccidiamo.

Però non sono riuscita a odiarlo, perché l’ho trovato umano. Le persone soffrono e, quando succede, spesso agiscono in maniera sbagliata, Zack ha paura di abbandonarsi di nuovo a quel sentimento che lo ha distrutto, ma, allo stesso tempo, non riesce a staccarsene, c’è ancora dentro, proprio come all’inizio, anche se gli serve un bel po’ di tempo prima di rendersene conto e accettarlo.

 Perché io, semplicemente, la amo da sempre e non posso smettere.

Ritroviamo anche in questo romanzo lo stile diretto e pulito a cui ci ha abituato la D’Ambrosio, efficace e senza sbavature, concreto e perfettamente in accordo con i personaggi e le vicende narrate.

Un ulteriore punto in più di questa storia, per quel che mi riguarda, è la presenza costante e fondamentale di Nick. I suoi due pov, all’inizio e alla fine del romanzo, sono stati la ciliegina sulla torta di una storia bellissima e struggente (e mi hanno fatto venire voglia di rileggere Let it be, ma questo è un altro discorso).

Penso sia chiaro quanto io abbia amato questo romanzo, perciò non vi stupirà sapere che assegno a Yesterday cinque specchi e lo straconsiglio a tutti gli amanti del music romance e delle storie d’amore che ti stritolano lo stomaco.



Ci proviamo a dare agli altri la misura del nostro amore, ma non ci si riesce, perché è troppo e scoppia tra le parole.

Vi aspetto alla prossima recensione.
Un abbraccio.


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