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Recensione: La vita invisibile di Addie LaRue


Trama
"Non pregare mai gli dèi che sono in ascolto dopo il tramonto."
E se potessi vivere per sempre, ma della tua vita non rimanesse traccia perché nessuna delle persone che incontri può ricordarsi di te? Nel 1714, Adeline LaRue incontra uno sconosciuto e commette un terribile errore: sceglie l'immortalità senza rendersi conto che si sta condannando alla solitudine eterna. Tre secoli di storia, di storie, di amore, di arte, di guerra, di dolore, della solennità dei grandi momenti e della magia di quelli piccoli. Tre secoli per scegliere, anno dopo anno, di tenersi stretta la propria anima. Fino a quando, in una piccola libreria, Addie trova qualcuno che ricorda il suo nome. Nella tradizione di "Vita dopo vita" e "La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo", "La vita invisibile di Addie LaRue" si candida a divenire una pietra miliare nel genere del "romanzo faustiano".
Fino alla fine sono stata indecisa se leggere o meno "La vita invisibile di Addie La Rue". Troppo in voga, troppo acclamato... Mi sarebbe piaciuto? Il libro però continuava a chiamarmi e finalmente, dopo due anni dalla sua uscita, mi sono decisa anche grazie a un buono in libreria, ad acquistarlo. 
Ci ho messo comunque qualche settimana per trovare il coraggio di leggerlo, l'ho lasciato in attesa, con la sua cover nera, con la sua costellazione in oro, così simile a quella che porto io tatuata sul braccio e il nome di Addie che prometteva tutto e allo stesso tempo niente.
Mi è bastato aprirlo per innamorarmene. 
Mi è bastato dargli una possibilità per capire che quella storia mi stava chiamando e io avrei dovuto rispondere prima.
La stessa possibilità che Addie chiede agli Dei per salvarsi da una vita che gli altri avevano deciso per lei...
Lo stile di scrittura della Schwab è ipnotico, poetico, descrittivo, scivola e ti fa scivolare in una storia che senti il bisogno di proseguire, una storia che diventa la tua.
Così diventiamo tutti Addie e insieme a lei cerchiamo di capire come funziona quella maledizione, come possiamo lasciare il nostro passaggio in un mondo che non si ricordano di noi se non nel tempo di uno sguardo, di un'idea che mette piano piano le radici nella mente di qualcuno.
Il libro ha due punti di vista, quello di Addie, appunto e quello di Henry, un bibliotecario che si ricorda di lei. 
Le due storie si intrecciano nel tempo, nello spazio e sono condite da un pizzico di "Luc", la causa di tutto. 
Le descrizioni sembrano quadri in cui tuffarsi, che cambiano sotto ai nostri occhi come cambia "il tempo" nella narrazione. 
"La vita invisibile di Addie La Rue" è un viaggio, dentro la storia, dentro l'arte, nelle persone e soprattutto dentro il proprio cuore, perché tutti abbiamo desiderato qualche volta di poter fare una scelta diversa, tutti abbiamo pregato qualche dio di cambiare il nostro percorso o di lasciare una traccia prima della nostra fine e soprattutto tutti abbiamo sperato, anche solo incrociando gli di qualcuno, che si ricordasse di noi. 
È un Mistery, un romance, un romanzo faustiano condito da altre mille sfumature che lo rendono unico nel suo genere. 
Non avevo mai letto i libri di questa autrice e non posso che pentirmene... Sono pronta a lasciarmi rapire dal resto delle sue storie.
Alla prossima,

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