Review Tour: Dietro il tuo sguardo di Stefania Rongaudio
Trama:
Louise sa che la vittoria di Ink Master è praticamente nelle sue mani e che con i soldi riscossi potrà sistemare tutti i debiti che pendono sulla sua testa. Il timer sta facendo il conto alla rovescia quando accade l'unica cosa che non aveva previsto: essere interrotta dall'incursione in studio di quello che alla prima occhiata è un ragazzino viziato.
Louise e Cailean, due universi diametralmente opposti, due anime segnate dalla vita, si troveranno, loro malgrado, a dover scendere a patti con i propri limiti e i propri pregiudizi fino a capire che non è possibile fare sempre tutto da soli e che per amare serve una una notevole dose di coraggio.
Buon pomeriggio, Specchietti!
Oggi
il blog partecipa al review tour del nuovo romanzo di Stefania Rongaudio,
uscito in self publishing il 5 marzo.
Dietro
il tuo sguardo è un contemporary romance che intreccia due culture diverse, due
mondi opposti che si incontrano e scontrano su un terreno comune che è la
bellissima Edimburgo, luogo in cui si svolge la maggior parte dell’azione del
romanzo.
I
protagonisti sono Luise Grimaud, una tatuatrice di origini francesi che ha
abbandonato il suo paese natio – e disilluso le aspettative della sua famiglia
– per aprire un proprio studio di tatuaggi in Scozia. Nella sua avventura
lontano da casa, però, Louise non ha avuto molta fortuna, tanto che si ritrova,
poco più che trentenne, con un ex marito adultero e sommersa dai debiti. Per
questo decide di partecipare a Ink master, uno show dedicato al mondo dei
tatuaggi, con l’obiettivo di portare a casa il premio in denaro e saldare tutti
i debiti del suo negozio, il Kingsman.
È
proprio durante la finale del programma, registrata al Kingsman, che Louise si
scontra – nel vero senso della parola – con Cailean Do-Hyun Patterson, un
famoso pianista di fama mondiale e di origini miste: per metà scozzese e per
metà coreano. Un giovane talento che cerca di affrancarsi dal padre e di
trovare il proprio posto. Nonostante il sangue misto, tutto di Cailean grida
alle sue origini coreane, dai suoi lineamenti delicati e perfetti, ai modi
pacati e formali.
Il
primo incontro tra i protagonisti sfocia in un vero e proprio litigio che costa
a Lou la squalifica dal programma e le strappa di mano la vittoria, nonché la
soluzione a tutti i suoi problemi economici. Nonostante la rabbia provata,
però, quella discussione lascia una traccia profonda in entrambi.
Sarà
proprio Cail a farsi avanti per porgere le sue scuse a Lou e a offrirle il
proprio aiuto, dando il via a una serie di incontri più o meno casuali, durante
i quali i due si renderanno conto che, nonostante le differenze abissali tra
loro, ciò che li avvicina è più forte.
“… e c’era stato un attimo, uno di quelli che poi decidi di seppellire nell’angolo più fondo della memoria, in cui il mio cuore aveva avuto un sussulto.”
Ho
apprezzato molto la caratterizzazione dei personaggi del romanzo. Cail è l’emblema
della dualità: da un lato abbiamo un ragazzo dal comportamento pacato, la
sottile ironia, i modi misurati e la profonda educazione, inculcatagli dal severissimo
padre coreano; dall’altro abbiamo un giovane dal carattere irruento, umorale,
che lo porta a perdere il controllo e ad avere frequenti attacchi di panico
quando la rabbia prende il sopravvento.
Sin
dall’inizio, scopriamo che Cailean ha rinnegato la sua parte asiatica e il suo
nome coreano, al punto da cambiare il cognome del padre con quello della madre,
morta quando lui era piccolo.
La
ragione principale di questa sua scelta è il difficile rapporto con il padre, Kim
Namjoon, famoso direttore d’orchestra dal carattere severo e rigido, incapace
di mostrare affetto nei confronti del suo primogenito. Eppure, per quanto Cail cerchi
di estirpare le sue origini asiatiche, esse sono una parte inscindibile del suo
essere, radicate in lui nel profondo.
Louise
è un tipo tosto, diversa da qualunque protagonista di romance di cui abbia mai
letto, e l’ho adorata. Ho amato moltissimo la sua forza, la sua caparbietà, il
modo divertentissimo in cui si rivolge al “dannato coreano”, così come le
fragilità che lei cerca in tutti i modi di nascondere.
Lou
è una tatuatrice dal look aggressivo e dalla lingua tagliente, una donna che se
l’è sempre cavata da sola e che odia chiedere aiuto, anche quando si tratta dei
suoi amici, anche quando non ci sono altre possibili soluzioni. Impulsiva,
passionale, esplicita, Lou è agli antipodi rispetto a Cail.
Ciononostante,
anche lei cela una parte di sé, proprio come lui. Un’anima ferita e fragile che
teme l’abbandono, che si colpevolizza per la morte della sorella fino al punto
di farsi del male. Lou comprende cosa significhi avere attacchi d’ansia ed
emozioni così forti da essere impossibili da contenere ed è proprio questo
tassello comune che riesce a far incontrare quei due mondi opposti.
“So cosa si prova a non saper gestire il proprio corpo e le proprie emozioni. A volte avresti solo voglia di mollare, perché è sfiancante tenere sempre duro, mandare giù e rialzarsi di continuo, scavare così dentro di sé per trovare quel briciolo di energia per continuare ad andare avanti".
Per
quanto diversi, Lou e Cail trovano nell’altro un posto sicuro in cui
rifugiarsi, qualcosa di inedito per entrambi, abituati a relazioni sbagliate e
vuote, ed è proprio questo che li spinge a cercarsi, ancora e ancora. Entrambi
vogliono provare quelle sensazioni.
“Io non volevo null’altro che averla lì con me, che le nostre anime potessero accarezzarsi ancora una volta.”
Con
uno stile fresco, ironico, semplice e scorrevole, Stefania riesce a tracciare i
contorni di due mondi fatti per incrociarsi, tra alti e bassi, baci e assenze,
paure e bisogni.
Cail
e Lou mi sono entrati nel cuore con le loro imperfezioni, i loro sbagli, la
loro voglia di essere amati.
La
musica e in generale l’arte fanno da sottofondo a questa storia senza però
imporsi troppo, lasciando maggiore spazio al gap culturale dei
protagonisti e alle ferite dei loro cuori.
Anche
i personaggi secondari sono ben delineati e con personalità precise, da Ewan,
il migliore amico di Lou, dolce e protettivo, a Eilidh, esuberante musicista e
amica di Cail, al signor Kim, che nessuno si augurerebbe di avere come
genitore.
Non
avevo mai letto un romanzo di Stefania e sono felice di aver avuto la
possibilità di farlo, perché ho potuto scoprire un’altra talentuosa autrice
italiana.
Assegno
a “Dietro il tuo sguardo” quattro specchi e lo consiglio a tutti coloro che
cercano un romance multi-culturale e una storia che esca dai soliti canoni.
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