Recensione: Valentine's Euphoria di Mariarosaria Guarino
Buongiorno Specchietti!
Oggi la nostra Irish Girl ci parla di Valentine's Euphoria, l'ultimo romanzo di
Mariarosaria Guarino.
Titolo: Valentine's Euphoria
Genere: Romance
Autore: Mariarosaria Guarino
Editore: Self Publishing
Trama:
Che ci fa un idol del k-pop a New
York? E come fare per tenerlo lontano dai guai, possibilmente senza innamorarsi
perdutamente di lui?
Mi chiamo Susan e la mia vita era quasi normale,
finché la mia amica Lizzie non mi ha telefonato. Recuperare Ji Sang-Hun
all'aeroporto e aiutarlo è il mio compito, evitando di farlo riconoscere e
assaltare dalle fan. Ma, anche se ho tentato di camuffarlo da sguattero e di
farlo lavorare nel ristorante di mio padre, è difficile che passi inosservato
con il fisico che si ritrova. Dovrei fargli da babysitter, ma la situazione
quando sono vicino a lui si scalda, e non ho capito ancora se la cosa mi
piaccia o no.
Sono fuggito dalla Corea per festeggiare il
compleanno col mio migliore amico e invece mi trovo in ostaggio di una ragazza
folle con i capelli blu.
Doveva essere una parentesi divertente e invece
mi trovo a sgrassare pentoloni e a pulire pavimenti. Susan è irritante, cinica
e troppo diretta, ma anch'io non scherzo e se vuole che la ripaghi della stessa
pasta non mi farò certo pregare.
Una star. Una ragazza eccentrica. New York. San
Valentino. Una ricetta dai risvolti inaspettati.
Il libro è uno spin off di "Miracle in
december", ma è totalmente autoconclusivo e può essere letto senza
conoscere l'altro romanzo. Tuttavia, se vi andasse di incontrare i migliori
amici di Ji Sang-Hun e di Susan, vi consiglio anche la lettura della novella.
Bentrovati Specchietti.
Oggi vi parlo di Susan e Ji Sang-Hun, i protagonisti di Valentine’s
Euphoria di Mariarosaria Guarino.
Se avete letto Miracle in december – sul blog trovate la mia
recensione – questi due ragazzi non vi saranno del tutto nuovi. In caso
contrario, tranquilli, perché Valentine’s Euphoria è un romanzo che potete
leggere tranquillamente in autonomia dall’altro volume.
A fare da sfondo a questa stravagante storia d’amore è New York, dove
Susan vive e dove Ji Sang-Hun, uno dei cantati di K-Pop più famosi della Corea
del Sud, si reca per passare il suo compleanno assieme a Kim Hae-In. Da quando
il suo migliore amico si è trasferito nella grande mela per vivere la storia d’amore
con Lizzie, e ancor di più ora che è un affermato regista, riuscire a
ritagliarsi del tempo per stare insieme sembra una missione impossibile.
Ecco perché il nostro giovane protagonista pensa bene di fargli una
sorpresa.
Com’è che si dice in questi casi, però, Specchietti? “Alla fine,
caro il mio Sang-Hun, la sorpresa l’ha fatta lui a te”. Perché Kim Hae-In è in
Europa con Lizzie per una bellissima e lunga fuga d’amore.
Senza un soldo in tasca – eh, Specchietti, i Coreani hanno questa
insana passione per le carte di credito che spesso si smagnetizzano – e soprattutto
senza aver detto nulla al suo agente, Sang-Hun si ritrova da solo in un Paese
che non è il suo. O quasi.
A venire in suo soccorso è Susan, l’eccentrica amica dai capelli
blu di Lizzie, chiamata a recuperare Sang-Hun in aeroporto e a prendersi cura
di lui per tutto il suo soggiorno.
L’incontro tra i due sarà da subito scoppiettante. Costretta, da
una serie di circostanze che non voglio spoilerarvi, a sostenere anche
economicamente il giovane coreano, Susan avrà la brillante idea di farlo
lavorare nel ristorante della sua famiglia, in una fusione tra Stati Uniti e
Corea che passerà dalla cucina ai cuori dei nostri protagonisti.
Un amore che cuoce a fuoco lento, che passa attraverso la
conoscenza di due mondi tanto distanti tra di loro, che mostra al lettore che
Susan e Sang-Hun portano profonde ferite incise nel cuore, ma anche come sia possibile
continuare a vivere nonostante il dolore. E il primo modo è inseguire i propri
sogni. Quegli stessi sogni che hanno permesso a Sang-Hun di sopravvivere a un’infanzia
terribile e che Susan scoprirà strada facendo.
Di più non voglio dirvi, Specchietti, perché questo è un romanzo
che dovete godervi dalla prima all’ultima pagina.
Mariarosaria Guarino si dimostra, ancora una volta, una delle mie
autrici del cuore. I suoi romanzi sono una sorta di comfort zone per me: quando
li sfoglio so già che non avrò di che pentirmi, che le pagine correranno via
veloci, che mi troverò a ridere e a sognare a occhi aperti – anche se, cara
Mariarosaria, sappiamo anche che ogni tanto mi hai fatto versare più di una
lacrima!
I pov alternati ci danno modo di conoscere meglio Susan e Sang-Hun
e, soprattutto, di immergerci in due culture molto diverse l’una dall’altra. Se
ancora non siete avvezzi al mondo coreano, Mariarosaria saprà guidarvi per mano,
mostrandovi la poesia di questo – per noi – meraviglioso Paese, ma anche le sue
contraddizioni e quell’essere per certi versi tanto, troppo ancorato alla
tradizione.
Lo stile di Mariarosaria è fluido, senza sbavature; ogni tassello trova
la sua collocazione senza forzature e, ancora una volta, il finale fa sognare e
battere forte il cuore.
Insomma, come non dare cinque specchi a Mariarosaria Guarino e a
Valentine’s Euphoria?
Consigliandovi di recuperare tutti, ma proprio tutti, i romanzi di
Mariarosaria, miei cari Specchietti, vi do appuntamento alla prossima lettura.
La vostra Irish Girl.
Commenti
Posta un commento