Recensione: Le api di Waterloo
Trama
Phèdre Hale, Marchesa di Northampton, ha solo vent'anni, quando si trova in balia della sorte avversa: Waterloo le ha strappato l’amato marito e la spensierata fanciullezza. La lady Northampton che amava trascorrere le giornate nella lussureggiante serra è ormai solo un ricordo. Phèdre, però, sa che non può soccombere agli eventi e che l’unico modo per sopravvivere è assecondare la propria condizione. Intelligente e caparbia, non si tirerà indietro di fronte a niente per riacquistare sicurezza, anche se ciò significa sposare Edward Hale, l’irlandese dagli occhi di ghiaccio, erede del casato e cugino dell’amato marito disperso. Tuttavia, la vita spesso riserva risvolti inaspettati, fino a sgretolare anche la più solida certezza. Le grandi tenute di campagna e i dolci pendii della brughiera fanno da sfondo a una storia d’amore e morte, rinascita e assoluzione, intrisa del profumo delle peonie e cullata dal ronzio delle api.
"Le Api di Waterloo" ha vinto i Watty's 2020 per la categoria Narrativa Storica. Per ogni copia acquistata, Words Edizioni e Giulia De Martin devolveranno parte del ricavato a un ente che si occupa della salvaguardia di api e alveari.
Buongiorno Specchietti, sono leggermente in ritardo con questa recensione, ma avevo seriamente bisogno di riprendermi.
Come sapete, mi sono innamorata della penna di Giulia De Martin leggendo "Come la pioggia e la Scozia", trovate la recensione qui (http://libririflessi.blogspot.com/2022/02/recensione-come-la-pioggia-e-la-scozia.html) e senza pensarci due volte mi sono fiondata su Amazon per comprare anche quest'altro romanzo, attratta dalla cover così semplice e allo stesso tempo così particolare.
Una contraddizione, vero?
Ma "Le api di Waterloo" è la fiera delle contraddizioni... Positive.
Mi ha fatto ridere.
Ma ho anche pianto tanto.
Mi ha resa fragile
Ma mi ha anche fatto sentire più forte.
Ho odiato un certo personaggio, ma poi me ne sono innamorata in maniera irrimediabile.
Giulia non ci fa leggere un libro, Giulia ci trascina nelle sue parole, ci fa vivere ogni pagina e poi ci sputa fuori con il cuore pieno di emozioni, che all'inizio fanno male, ma che poi saluti come vecchie amiche.
La De Martin ci mette davanti a uno specchio e ci costringe a guardarci, attraverso gli occhi dei suoi personaggi.
Le sue Donne sono Donne, degne di questo nome: intelligenti, testarde, piene di risorse, ma anche donne che sanno amare e sanno scegliere chi è degno del proprio amore.
Phedrè mi è entrata dentro, come una tempesta. Mi sono rivista molto nel suo carattere, nel suo senso di responsabilità. Ho apprezzato ogni dettaglio di lei e neanche una volta ho dubitato delle sue scelte, perché avrei fatto lo stesso in ogni singola pagina.
Richard mi ha colpita al cuore come una freccia. Indomabile, passionale, testardo... Non saprei come descrivere il mio amore per lui che poi si è scontrato con l'amore che ho iniziato a provare per Edward e il suo essere così elegante, così composto in un mondo che sembrava andare a pezzi.
Ancora una volta mi sono persa nelle ambientazioni che l'autrice ci ha regalato: nelle stanze eleganti, nelle serre riccamente descritte, nei sentieri di campagna che vengono bagnati dalla pioggia.
Se per "Come la pioggia e la Scozia" ho potuto fare una recensione professionale, qui ho preso i miei appunti, li ho gettati al vento e mi sono lasciata semplicemente travolgere dalla storia.
Non posso non assegnare lo specchio speciale a Giulia e sperare di leggere presto la sua prossima opera.
Se state cercando un romanzo Regency, che sia romantico, delicato e Vero, non perdetevi questa straordinaria autrice italiana.
Alla prossima lettura,
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