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Intervista all'autore: Lei di Nicolò Targhetta


Buongiorno Specchietti, ieri è iniziato questo blog tour un po' particolare. Io e le altre ragazze vi abbiamo presentato il libro e oggi abbiamo preparato per voi un'intervista all'autore. Siete pronti?



1)Chi sei tu come persona? 
Sono un terzo bassa autostima, un terzo narcisismo e un terzo quello che guarda gli altri due terzi e prova a spegnere gli incendi che appiccano in giro.

2) E come autore?
Spietato verso me stesso e verso gli altri. Devo ancora capire che scriverlo è peggio che dirlo e molto peggio che pensarlo.

3) Quando hai deciso di voler scrivere? 
A forza di leggere. Capita a tutti, credo, leggi tutti questi libri bellissimi, ti innamori di loro e alla fine ti convinci che lo puoi fare anche tu. La scrittura è questo, un lento processo durante il quale prendi coscienza del fatto che non lo puoi fare anche tu.

4) Preferisci scrivere in silenzio o con la musica? 
Silenzio assoluto. Ci sono già le voci nella testa.

5) Hai una routine di scrittura? Quale? 
Scrivo a notte tarda, di solito comincio verso mezzanotte e finisco alle cinque, alle sei del mattino. Ho provato a scrivere in orari meno bizzarri, ma non è la stessa cosa. Magari dipende dal fatto che a quell'ora il cervello è più indulgente nei confronti delle tue idee.

6) Qual è la cosa più difficile per uno scrittore secondo te? 
Essere sincero. Non usare il libro per vendere un'emozione, ma per raccontarla. Credo la difficoltà stia nel fatto che scrivere la verità genera sempre qualche conseguenza spiacevole.

7) Usando solo tre parole, puoi convincere i nostri lettori a leggere "Lei"? 
Fallire è bello. 

8) Come artista utilizzi molto i social? Qual è il tuo preferito e perché? 
Facebook. L'unico che so usare senza dover telefonare a qualcuno per farmi spiegare le cose. Non sono molto ferrato, e la pagina riflette la mia inettitudine. Io sono quello che si deve fermare per strada per mandare un messaggio.

9) A cosa stai lavorando adesso? 
Parecchi progetti secondari, tutti molto divertenti e stimolanti. Inoltre, vivendo un costante horror vacui, ho buttato giù il soggetto per un nuovo libro. Ora devo solo trovare il coraggio di farlo leggere a qualcuno.

10) C'è stato un momento in cui fare lo scrittore non era quello che volevi? 
C'è stato un momento in cui volevo essere Zorro. Poi, va be', ho compiuto ventisei anni e ho ricalibrato le mie priorità.

11) Puoi dare un consiglio a tutti gli aspiranti scrittori?
Se pensate che qualcosa funzioni, fatelo diventare un'ossessione, un esercizio quotidiano. Fate in modo che i vostri limiti diventino i tratti caratterizzanti del vostro stile e, non mi stancherò mai di ripeterlo, non accettate mai consigli da altri scrittori.

12) Lascia un saluto ai nostri lettori.
Ciao ragazzi di Libri Riflessi, dite no alla droga. Ma se lei insiste, non siate scortesi.


E così finisce la nostra intervista, continuate a seguirci per entrare ancora un po' nel mondo di Nicolò Targhetta. Vi lascio le tappe dei prossimi appuntamenti e vi aspetto qui il primo agosto per una nuova tappa e il due agosto per la recensione. 


Alla prossima, 


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