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Blogtour: Three Point Shot di Martina Pirone

Salve, specchietti!
Oggi torno a parlarvi di basket. No, non si tratta nuovamente degli alunni dell’East High, bensì di veri professionisti del settore. Sto parlando dei ragazzi del Trastevere Basket, pronti a scendere ancora una volta sul campo della Never Let Me Down Series con il ritorno di Three Point Shot.
Nuovo editing, nuove scene, una nuova, frizzante cover color cocomero, ma sempre la stessa penna: quella di Martina Pirone.

Trama
Dave ha 24 anni e pochi semplici obiettivi: diventare un giocatore di basket professionista, approdare in serie A e non soffrire più per colpa di una ragazza.
Ma quando nella sua vita arriva Alida, esuberante italo-messicana dalle mille risorse e con una passione smodata per il basket, ignorare i suoi sentimenti per salvaguardare il proprio cuore diventa una partita quasi impossibile da giocare.
Tra loro si accende subito una scintilla, ma se per Alida lui è molto più di un amico, Dave farà di tutto per togliere ossigeno alle divampanti emozioni che prova, quando quella “nanetta” tutto pepe si trova nelle vicinanze.
E quando il loro rapporto giunge finalmente a una svolta decisiva, sarà il destino a offrire loro l’occasione di un tiro da tre o il rischio di una tremenda disfatta. E se le loro scelte per il futuro li mettessero su strade diverse? L’amore sarà più forte delle ambizioni di una vita intera?

La storia ruota attorno ai due protagonisti: da un lato Dave, playmaker del Trastevere Basket e giovane promessa del basket, dall’altro Alida, un’italo-messicana studentessa di Scienze della Formazione Primaria e appassionata di… indovinate cosa? Esatto: di basket.

Dave e Alida sembrano praticamente fatti l’uno per l’altra, ma la loro unione non sarà poi così facile. Entrambi vengono da una delusione d’amore che li rende diffidenti nei confronti di una nuova relazione. Meglio andarci con i piedi di piombo, meglio studiare bene la situazione prima di tuffarsi di testa, meglio aspettare. 

Cosa succede, però, se qualcuno si mette in mezzo? Se due persone sono destinate a stare insieme, riusciranno a farlo nonostante tutto?
Three point shot è uno sport romance nel pieno senso della parola. Entrambe le componenti sono presenti e ben amalgamate. Dave e Alida vivono l’amore nella forma più pura, quasi adolescenziale. Dave passa dal prendersi gli insulti delle lettrici per i suoi sbagli nella strada verso Alida, a diventare romantico fino al diabete. Il legame tra i due protagonisti non è solo fisico, ma un’unione tra anime. I due si completano a vicenda, si fondono, tanto che diventa quasi un dolore fisico non aversi accanto. Dave senza Alida è perso, lei è il suo punto fermo in una vita caotica, fatta da problemi familiari, un lavoro che odia e il basket.

Sì, perché lo sport non è solo un contorno. È l’inchiostro con cui la storia di Dave e Alida è scritta. L’amore di Alida per Dave cresce tra gli spalti. Assistiamo alle partite direttamente dagli occhi del playmaker, ne viviamo l’adrenalina, sembra quasi di sentire le grida del pubblico e l’odore di sudore che si imprime sulle maglie, mentre il tabellone segna i secondi che mancano alla fine del quarto.
È proprio in queste scene che Martina Pirone si dimostra una maestra. Niente è lasciato al caso, le dinamiche, gli schemi, sono sempre ben studiati. Il gergo è quello del basket, dentro e fuori dal campo. È il mondo dell’NBA, è il mondo di Michael Jordan, è il mondo di Martina Pirone. La passione dell’autrice per questo sport traspare da ogni riga e ti fa venire voglia di correre al palazzetto per assistere alla prima partita disponibile.

Il basket non è il solo tratto autobiografico del romanzo, al contrario sono parecchie le sfumature che ricalcano la vita dell’autrice. Come la passione di Alida per gli squali o l’ambientazione: Roma. In un’epoca in cui si tende ad ambientare tutto all’estero, Martina Pirone ha il coraggio di prendere lo sport nazionale americano e farlo muovere tra le strade della capitale italiana. Anche qui, si capisce chiaramente quanto lei “conosce la materia”. Ci porta nei ritrovi dei giovani romani, quegli angoli che difficilmente troveresti su una guida turistica.

Non pensate, però, che Three Point Shot sia un romanzo tutto sole, cuore, amore… e basket. Perché quando meno ve lo aspettate, arrivano i colpi di scena. Non posso dire molto per non fare spoiler, ma non date nulla per scontato.
Così come non sono per nulla scontati i personaggi. Essi sono reali, con i loro pregi e i loro difetti. Hanno un brutto carattere, sono insicuri o fin troppo sicuri di se stessi, sono altissimi o sono come Alida: dei nani (e da qui il suo soprannome: Nanetta). Alida è proprio la meno stereotipata del gruppo. Italo-messicana, con qualche centimetro in meno e qualche chilo in più, è ben lontana dall’essere il classico esempio di una principessa. Non è certo un tipo da tacchi, vestitini e borsetta; preferisce un velo di trucco e uno zaino da poter usare come un’arma. Alida cambia la ruota dell’auto mentre Dave la fissa esterrefatto. Per conquistare Alida non devi portarle un mazzo di fiori, ma dedicarle una tripla.

Specchio magico per Three Point Shot, una storia d’amore e di sport che farà oscillare le vostre emozioni come una palla da basket, un romanzo fresco e coinvolgente da leggere tutto d’un fiato, magari mentre stai gustando del cocomero, con musica reggaeton di sottofondo.


Vi ricordo che Three Point Shot è il primo di una serie di autoconclusivi, gli altri saranno su altri membri della squadra (e io non vedo l’ora di saperne di più). Il romanzo uscirà domani, ma lo trovate in pre-order su Amazon e, ancora per oggi, al prezzo lancio di 99 centesimi.
Con questa recensione concludiamo il Blog Tour. Non mancate di recuperare le altre tappe, se non l’avete ancora fatto.

 Io vi do appuntamento al Review Party, organizzato sempre da Libri Riflessi, che partirà da domani.

Alla prossima,

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