Review Party- Hunger Games #1
Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo. CHE LA FORTUNA SIA SEMPRE CON TE. Hunger Games è un libro unico che combina straordinariamente azione, amore e amicizia. È un pugno nello stomaco, una storia che lascia aperte molte inquietanti domande.
Quando la Mondadori ha annunciato il prequel di Hunger Games il mio cuore si è fermato per un attimo, proprio come quello di Katniss che, ancora adolescente, avvolta dalle fiamme, sfila per la prima volta con gli altri tributi.
Per me Hunger Games non è solo un libro... è un mondo in cui entrare e uscire, e piangere e ridere. Un mondo in cui innamorarsi, avere tutto e perdere tutto.
Grazie quindi a chi ha organizzato questo meraviglioso e grandissimo evento e alla Mondadori per avercelo permesso.
“Mi offro volontaria! Mi offro volontaria come tributo!” - è così che il lettore entra in questo mondo, con un atto di coraggio. Prima di questo momento la Collins ci ha fatto capire quale fosse la situazione, chi fossero la protagonista e la sua famiglia, ma è con questo "Mi offro volontaria!" che ha avuto totalmente il nostro cuore.
Hunger Games è stato il mio primo libro di genere Distopico, in un momento della mia vita in cui neanche sapevo cosa fosse la distopia. Suzanne Collins mi ha fatto innamorare di questo genere quindi, che resta uno dei miei preferiti in assoluto.
Quando uscì in Italia il primo volume, io avevo la stessa età di Katniss, quindi per me è stato facilissimo entrare in sintonia con lei e il suo modo di pensare... Anche io ero distrutta per alcune cose e arrabbiata e Katniss è stata una specie di ancora per me, quindi questa recensione è più personale e meno tecnica del solito, perdonatemi se questa volta mi prendo questa libertà.
Ormai sapete quasi tutti la storia che gira intorno a questa trilogia, sapere di Peeta, di Gale, del Forno e dei distretti. Quasi tutti sapete di Capitol City e dei suoi vestiti sgargianti, le plastiche facciali e gli impianti cutanei.
Ma vi siete chiesti mai: quanto quello che il libro racconta è diverso dal mondo in cui viviamo?
Davvero poco.
“A Capitol City la gente fa interventi chirurgici per apparire più giovane e più magra. Nel Distretto 12 i segni della vecchiaia sono una specie di conquista, data la quantità di persone che muoiono giovani. Appena vedi un anziano, vuoi quasi congratularti con lui per la sua longevità, chiedergli il segreto della sopravvivenza. Una persona ben pasciuta la invidi, perché non tira avanti a fatica come la maggior parte di noi. Ma qui è diverso. Le rughe non sono apprezzate. Una pancia rotonda non è indice di successo.”
Con un po' di immaginazione, davvero poca, il nostro mondo e quello di Katniss sembrano identici. Lo sfarzo da una parte, la sete nell'altra. Il lavoro per chi ha fame, l'agio per chi con la fame degli altri costruisce degli imperi di cristallo. Ma Hunger Games insegna anche questo: gli imperi possono essere abbattuti, perché, citando il presidente Snow "La speranza è la sola cosa più forte della paura" (la citazione viene dal film).
“Voglio fare qualcosa, proprio qui, proprio adesso, per farli vergognare, per renderli responsabili, per mostrare a quelli di Capitol City che qualunque cosa facciano o ci costringano a fare, c’è una parte di ciascun tributo che non riusciranno a possedere.”
Anche questa volta, quando l'ho letto, mi sono ritrovata a pensare: io cosa avrei fatto al posto di Katniss? Mi sarei offerta volontaria? E al posto di Peeta? avrei lanciato del pane a una ragazza quasi morente? Avrei sfidato un governo più forte di me?
A lettura finita mi sono data una risposta: sì.
Lo stile di Suzanne Collins è descrittivo, introspettivo e mai noioso. Riesce a tenere il lettore incollato, assolutamente drogato dalle sue parole e dai continui colpi di scena, che sono un colpo al cuore ogni singola volta.
“Non è nella mia natura cedere senza lottare, anche quando le difficoltà sembrano insormontabili."
Con la sua penna riusciamo a immergerci completamente in un mondo nuovo e riusciamo a sentire tutte le emozioni che provano i protagonisti come se fossero le nostre. La fame, la sete, il dolore e la paura, diventano parte di noi e in alcuni momenti è come se noi fossimo nell'arena con Katniss, anzi, come se fossimo Katniss.
Nonostante la mia sia stata una rilettura, mi sono ritrovata a piangere o a ridere negli stessi punti che mi avevano colpita quando avevo solo 15 anni. Il mio cuore ha iniziato a tremare, come se io stessi vivendo la storia in prima persona, anche se ormai di anni ne ho molti di più. Forse è anche questo il bello di Hunger Games, il fatto che riesca sempre a farti credere che sia reale, nonostante l'eta del lettore.
“Signore e signori, sono lieto di presentarvi i vincitori dei Settantaquattresimi Hunger Games, Katniss Everdeen e Peeta Mellark!”
Hunger Games è un romanzo speciale, che va letto indifferentemente dall'età... Dentro ci sono tutte le sfumature dell'essere umano, pregi e difetti inclusi.
Voto: 5 su 5. Anche se personalmente per me non esistono scale di votazioni per libri così.
Al prossimo volume,
Commenti
Posta un commento