Review Party: La nona casa

Trama

Galaxy "Alex" Stern è la matricola più atipica di tutta Yale. Cresciuta nei sobborghi di Los Angeles con una madre hippie, abbandona molto presto la scuola e, giovanissima, entra in un mondo fatto di fidanzati loschi e spacciatori, lavoretti senza futuro e di molto, molto peggio. A soli vent'anni, è l'unica superstite di un orribile e irrisolto omicidio multiplo. Ma è a questo punto che accade l'impensabile. Ancora costretta in un letto d'ospedale, le viene offerta una seconda possibilità: una borsa di studio a copertura totale per frequentare una delle università più prestigiose del mondo. Dov'è l'inganno? E perché proprio lei? Ancora alla ricerca di risposte, Alex arriva a New Haven con un compito ben preciso affidatole dai suoi misteriosi benefattori: monitorare le attività occulte delle società segrete che gravitano intorno a Yale. Le famose otto "tombe" senza finestre sono i luoghi dove si ritrovano ricchi e potenti, dai politici di alto rango ai grandi di Wall Street. E le loro attività occulte sono più sinistre e fuori dal comune di quanto qualunque mente, anche la più paranoica, possa immaginare. Fanno danni utilizzando la magia proibita. Resuscitano i morti. E, a volte, prendono di mira i vivi.

Review Party


Iniziamo con il parlare della mappa del campus a inizio libro!
Devo dirvelo io che è una figata?
Devo dirvelo io che la cura che mettono nei volumi della  Bardugo è straordinaria?

Ovviamente, come sapete ho letto sei di corvi e il regno corrotto (trovate la recensione sul blog) e con mia somma gioia mi sono trovata coinvolta anche in questo evento... Non picchiatemi perché vi faccio metter mano al portafoglio, non è colpa mia, ma della CE che continua a fare uscire queste meraviglie (Grazie Mondadori per avermi inviato il libro) e di chi organizza questi eventi fantastici. 


Me la sono presa con calma per leggere questo libro, volevo trovare almeno un difetto alla Bardugo... e l'ho trovato!
Peccato però sia un difetto più per me che per lei: il libro è finito.
E quindi?
Quindi io esigo di leggere il secondo volume! Come le viene in mente di farlo finire in quel modo?


Ma andiamo con ordine....


“Ti ho lasciato morire. Per salvare me stessa, ti ho lasciato morire.”

Quando vi ho fatto l'approfondimento sui nomi la scorsa settimana, mi ero chiesta quanto un nome potesse influire sulla vita di una persona (o in questo caso di un personaggio); adesso so la risposta: tantissimo. 

I nomi ci etichettano, ci rappresentano e ci danno potere (o lo danno a chi lo pronuncia). La Bardugo fa dei nomi una questione di stato, un modo per creare un legame, un modo per scrivere a priori la storia di un personaggio. I nomi diventano una specie di condanna e allo stesso tempo una salvezza, in base alla situazione.

“Appariva depressa? Era distante. Non aveva amici. Faceva fatica negli studi.” Tutto vero. Ma sarebbe importato se fosse stata una persona diversa ? Se fosse stata una ragazza festaiola, avrebbero detto che beveva per annegare il suo dolore. Se fosse stata la prima della classe, avrebbero detto che era divorata dall’ansia di perfezionismo. C’era sempre una scusa per giustificare la morte di una ragazza.

Sono passati due giorni dalla fine della mia lettura e ancora sento di poter camminare per Yale, nei rifugi segreti della Lethe. Potrei dirvi quali statue ci sono, di che colore è l'erba, cosa indossano gli studenti in una calda giornata primaverile... questo perché la Bardugo è una maestra delle descrizioni! A volte questo però risulta troppo pesanti, specialmente durante i momenti di maggior tensione.

Il romanzo scorre lento per le prime 150 pagine; la scrittrice ci lascia abituare ai nuovi ambienti, ai nuovi colori. Ci porta per mano davanti ai personaggi, spiegando piano piano ogni storia, ogni sfumatura e allo stesso tempo lasciando a noi lettori lo spazio per costruirci una nostra opinione. 

"Qui giace il ragazzo che aveva tutte le risposte. Lui finì come aveva sempre sospettato che sarebbe finito: solo nel buio."

Tra i personaggi che più ho amato ci sono:  Galaxy, con la sua forza e la stranezza che contraddistingue chiunque sia abbastanza ribelle da dire la verità o chiunque abbia dei segreti così grandi da poter uccidere; Daniel e i suoi modi aristocratici e la sua sete di conoscenza; Abel e il suo essere ordinario in un mondo straordinario e Pamela con la sua dolcezza che nasconde un coraggio da leone. 

"Era pronta a riconoscere che le mancava il suo culo presuntuoso e saccente. Ma era più di questo. Lui l’avrebbe protetta. Il pensiero era imbarazzante. Alex la sopravvissuta, Alex il serpente a sonagli avrebbe dovuto essere più dura di così. Ma era stanca di lottare."

In questo romanzo Fantasy e Horror si mischiano in una danza che coinvolge il lettore e lo porta ad arrivare alla fine.
La Bardugo lascia indizi qua e là come fanno Hansel e Gretel per ritrovare la strada di casa e ci costringe a proseguire pagina dopo pagina per scoprire dove vuole farci arrivare e quando pensiamo che sia tutto finito... In realtà è solo l'inizio.

"Nessuno si rende conto di quanta vita c’è tra le ferite, e di quanto ha da offrire."

Tra fantasmi e incantesimi, tra misteri e omicidi irrisolti, La nona casa è un romanzo che si legge e ha il sapore del sangue e di un passato che vogliamo dimenticare...

Valutazione: 4 su 5


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