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Recensione: Sotto il cielo di Annecy

Trama
Bérénice non credeva di poter tornare a sognare. Fuggita dal caos della sua vita precedente dopo una delusione personale e professionale, ha trovato ad Annecy un rifugio tra le sue montagne e il suo lago. Qui, la sua creatività riprende vita, ispirandola a disegnare gioielli che sembrano racchiudere la magia delle luci alpine e delle tradizioni locali. Ma nonostante tutto il suo cuore porta ancora le cicatrici del passato.
Alexandre, invece, ha chiuso le porte al mondo. Una stella della cucina caduta in disgrazia, ha lasciato Lione e il suo ristorante per trovare rifugio nel suo chalet. Burbero e riservato, vive lontano dagli occhi indiscreti e dalle aspettative soffocanti di una carriera stellata.
Quando Bérénice, con la sua allegria contagiosa, entra nella sua vita, la quiete che Alexandre si è costruito viene messa alla prova. Lei lo sfida con la sua luce, lo obbliga a guardare oltre le sue paure, mentre lui la spinge a uscire dalla sua zona di confort e a inseguire i suoi sogni più grandi.
In un paesaggio che sembra uscito da una fiaba, si scrive la storia di due anime opposte che scoprono di essere, l’una per l’altra, il rifugio perfetto.

Ci sono libri che sanno trasmettere emozioni con la delicatezza di un globo di vetro colmo di neve, e Sotto il cielo di Annecy è proprio uno di questi. Perfetto per l’inverno, ma anche per chi, in estate, sente la nostalgia della neve, questo romanzo regala un viaggio tra le montagne e il lago di Annecy, avvolgendo il lettore in un’atmosfera suggestiva e poetica.
Bérénice e Alexandre non sono solo personaggi ben descritti, ma anime che hanno qualcosa da insegnare. Bérénice, con la sua luce, è il cuore pulsante della storia, mentre Alexandre, con il suo carattere più chiuso e riflessivo, è un personaggio con cui mi sono sentita più affine. Il loro incontro è un equilibrio di contrasti, una danza tra chi cerca di ritrovare la speranza e chi ha smesso di credere nei sogni.
L’ambientazione è uno dei punti di forza del romanzo: le descrizioni sono così vivide che sembra quasi di respirare l’aria fresca di Annecy, di passeggiare tra le sue strade e di vedere i riflessi delle luci alpine nell’acqua del lago.
Lo stile di Samantha Lombardi è scorrevole e poetico, perfetto per raccontare una storia come questa. Si percepisce quanto sia a suo agio in questo genere e quanto riesca a trasmettere emozioni con le parole.
Consiglio questo libro a chiunque voglia sentirsi di nuovo intero, a chi cerca una storia che scaldi il cuore come una coperta in una giornata d’inverno.

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