Recensione: Our Infinite Fates

Trama
Evelyn si ricorda di tutte le sue vite passate. E ricorda anche che in ognuna di esse è stata uccisa prima del suo diciottesimo compleanno, sempre dalla stessa persona: Arden. Evelyn è però molto affezionata alla vita in cui si trova adesso e, cosa più importante, la sua sorellina malata ha bisogno di lei per sopravvivere: solo una volta compiuti diciotto anni, potrà donarle il midollo osseo che le serve. Evelyn è disposta a tutto pur di sopravvivere ancora qualche giorno e salvare sua sorella. Deve solo seguire tre semplici regole: 1. Trovare Arden, il nemico secolare che le dà la caccia in ogni vita; 2. Capire esattamente perché le dà la caccia; 3. Fare di tutto per non innamorarsi di lui… Ancora.

Ci sono libri che scorrono piacevolmente, altri che lasciano un ricordo, e poi ci sono quei rari romanzi che ti travolgono fino a spezzarti il cuore. Our Infinite Fates di Laura Steven è uno di questi.
"Non so dove sia iniziata la mia anima. Dove noi siamo iniziati."
La trama, pur non essendo completamente originale nel panorama del fantasy romance, è sviluppata in modo magistrale. Evelyn è una protagonista che porta sulle spalle il peso di un destino ineluttabile: in ogni vita che ha vissuto, prima di compiere diciotto anni, è stata uccisa da Arden. Ma il loro legame è tutt’altro che semplice: le loro anime si cercano, si amano, si perdono e si ritrovano, in un ciclo apparentemente infinito.
"Ti amo, ti ho amata e ti amerò."
Quello che rende questa storia speciale è proprio la profondità del rapporto tra Evelyn e Arden. In ogni epoca, in ogni vita, loro due restano uguali eppure diversi, plasmati dal tempo e dalle circostanze. Il loro amore è struggente, dilaniato da una condanna che sembra impossibile da spezzare, eppure inevitabile, come se l’universo stesso non potesse fare a meno di riportarli l’uno dall’altra.
"Il mio amore per te potrebbe riempire un oceano, Evelyn."
Il romanzo è scritto con uno stile scorrevole e avvincente, con un ritmo che non lascia spazio alla noia. Il coinvolgimento emotivo è totale: c'è stato un punto, verso la fine, che mi ha sorpresa e commossa fino alle lacrime. Era da tanto che un libro non riusciva a farmi piangere così.
"'Tutto ciò che volevo era una vita con lui. Tutto ciò che volevo era una vita."
Uno degli aspetti più belli è il modo in cui Evelyn non si limita a vivere per Arden, ma è profondamente legata anche alle sue famiglie, a tutte le famiglie che ha avuto nel corso delle epoche. Questo aggiunge una dimensione ancora più intensa alla narrazione, mostrando come l’amore non sia solo romantico, ma anche familiare. Arden, dal canto suo, è un personaggio che colpisce per la sua passione per la poesia: la scelta di inserire poesie scritte da lui in una vita passata ma pubblicate nel presente della narrazione è stata semplicemente perfetta, donando ancora più spessore alla storia e alla sua voce.
"Meglio accendere una candela che maledire il buio."
Il tema della reincarnazione, spesso usato nei fantasy, trova qui una nuova sfumatura. Leggendo, ho sentito con assoluta certezza che ci sia un’anima gemella per ognuno di noi, qualcuno che continua a cercarci nel tempo, vita dopo vita. Our Infinite Fates fa credere nell’amore che sfida il destino, che resiste al tempo e alla morte stessa.
"Le stelle, indifferenti. Il mio amore, accanto a me. La nostra morte, imminente."
L’unico aspetto che mi ha lasciata con un po’ di amarezza è il finale: avrei voluto un lieto fine più “lieto”, ma nel contesto della storia è comunque perfetto così. È il tipo di libro che lascia il segno, che ti fa pensare e sentire, e che non si dimentica facilmente.
"Lo capisci, sì, che ti farei scudo con il mio corpo, guerra dopo guerra, vita dopo vita?"
Se amate i fantasy romantici, struggenti e carichi di emozioni, questo è un libro che non potete assolutamente perdervi.
L'edizione curata da Rizzoli poi è spettacolare, con all'interno un poster con le vite più belle di Evelyn e Arden, Spray Edges e cover details. 
Assegno quindi 5 stelle!
Alla prossima,

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