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Recensione: Iron Flame

Trama

Tutti si aspettavano che Violet Sorrengail morisse durante il suo primo anno all'accademia militare di Basgiath, compresa lei stessa. Ma la Trebbiatura è stata solo la prima, difficilissima prova per eliminare i candidati più insicuri, indegni e sfortunati. Ora inizia l'addestramento vero e proprio, e Violet già si chiede come farà a superarlo. Perché non sarà soltanto terribilmente estenuante, brutale e progettato per testare la capacità dei cavalieri di resistere al dolore oltre ogni limite.

Il vero pericolo è il nuovo vicecomandante, che ha deciso di dimostrare a ogni costo quanto la ragazza sia inadatta al posto che si è guadagnata a fatica, a meno che non tradisca l'uomo che ama.

Forse il corpo di Violet è più debole di quello degli altri, ma di certo non le mancano né l'ingegno, né una volontà di ferro. E soprattutto, il vicecomandante non tiene conto della lezione più importante di Basgiath: i cavalieri di draghi si fanno le regole da soli. Ma la determinazione a sopravvivere non sarà sufficiente quest'anno. Perché Violet conosce il vero segreto nascosto da secoli all'accademia militare di Basgiath e niente, nemmeno il fuoco dei draghi, potrebbe essere sufficiente a salvarli.


Lo so, ormai probabilmente l'avrete letto tutti, ma lo sapete, noi di Libri Riflessi arriviamo sempre dopo, come le lumachine. Quindi, dopo l'uscita di Onyx Storm, terzo volume della serie scritta da Rebecca Yarros, noi abbiamo letto il secondo, Iron Flame. Trovate qui la recensione del primo volume: Fourth Wing. Da qui in poi potrebbe essere spoiler, quindi smettere di leggere se non volete rovinarvi la sorpresa!


Quando ho finito Fourth Wing avevo una sola priorità: Iron  Flame. Prima però dell'uscita di Onyx Storm non ho trovato il coraggio di leggerlo. Avevo sentito pareri contrastanti, ma non mi lascio mai condizionare dalle opinioni altrui. Ora che l’ho letto, posso dire che per me è stata un’esperienza intensa, piena di adrenalina, sorprese, momenti di pura emozione e, soprattutto, amore per questi personaggi che sembrano veri.
"La mia casa. La mia sedia. La mia donna."
Nonostante il libro sia grande il doppio rispetto al primo, non mi è mai sembrato eccessivo o noioso. La trama è ben costruita e scorre in modo naturale, portando alla luce nuove dinamiche e rivelazioni che ampliano ancora di più questo mondo affascinante. Se c’è una cosa che ho apprezzato particolarmente, è stata l’evoluzione dei personaggi. Violet, in particolare, ha ricevuto critiche da alcuni lettori, che l’hanno trovata più insicura e lamentosa. Io, invece, ho visto una protagonista forte, capace di farsi domande e di affrontare i problemi con la giusta dose di determinazione e pazienza. Non è testarda in modo cieco, ma sa quando è il momento giusto per chiedere e quando è il caso di aspettare. Xaden... beh, Xaden rimane spettacolare. 
"Tu sei la mia forza di gravità."
In questo volume, inoltre, si mostra un po’ di più, e chi lo ama non potrà che apprezzarlo ancora di più. La vera sorpresa per me è stata Dain: non posso dire troppo per evitare spoiler, ma il suo percorso mi ha davvero colpita.
Anche il worldbuilding si espande in modo soddisfacente: si scoprono tante cose, e tutto è andato come speravo. Ho sottolineato tantissime frasi, segno che lo stile di Rebecca Yarros continua a essere incisivo ed efficace. Le scene d’azione sono coinvolgenti, il romance ben bilanciato e il ritmo sempre alto.
"Il mondo per me non esiste al di fuori di te"
E poi... il finale. Non posso dire nulla, tranne che una cosa:  Se ancora non avete letto Iron Flame, vi consiglio di farlo. Potreste trovarlo diverso da Fourth Wing, ma una cosa è certa: vi terrà incollati fino all’ultima pagina.




Assegno 5 specchi e non  quello speciale solo perché dopo aver finito ho bisogno di uno psicologo, di leggere il terzo (anche se non lo farò perché aspetto che esca il quarto) e del risarcimento per tutti i pacchetti di fazzoletti che ho speso!


Fatemi sapere se a voi è piaciuto.
Alla prossima,



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