Recensione: Ogni mia radice di Sara Mangione
Misurato, controllato e passionale.
Einar Jackson vive a Seattle da ormai troppi anni e il ranch della sua famiglia è tutto ciò che gli manca.
Quando torna in Wyoming non si aspetta di ricominciare a credere nell’amore, di riscoprire la passione tenuta sepolta per anni e di trovarla in Ilia.
E non dovrebbe desiderarla… perché è sua sorella.
Seria, selvaggia e intrattabile. Pochi sorrisi e zero smancerie.
Ilia è una ragazza che vive l’attimo, è capace di isolarsi in un gruppo di persone, ma di rispondere in modo impulsivo a chiunque.
A costo di proteggere chi ama si trova a fare scelte difficili. Non poteva prevedere di riscoprire sentimenti e attrazione che aveva tenuto nascosti per molti anni.
Obbligati nel ranch possono costruire un nuovo rapporto e mettere nuove radici.
Confidenze, passione e un passato che sembra tormentarli, li spingerà a intrecciare le proprie vite come mai prima.
E se la donna della tua vita la
portassero a casa i tuoi genitori?
Questo è proprio quello che accade
a Einar Jackson, quando i suoi genitori adottano la piccola Ilia che, da
sorellina a cui badare, si trasforma prestissimo in donna da desiderare.
Einar, per combattere
quest’attrazione, si trasferisce a Seattle, ma nel suo cuore batte fortissimo
il pensiero di Ilia.
Lei è la donna che desidera,
anche se la ragazza ha messo bene in chiaro che fra loro due non ci potrà mai
essere nulla, perché si sente una Jackson e loro sono fratelli. Almeno sulla
carta.
Solo che in realtà fra loro c’è
molto di più e questo sentimento è destinato a crescere quando Einar torna a
casa nel ranch di famiglia in Montana, perché anche Ilia ha fatto ritorno e non
è da sola.
Io non avevo mai letto un romanzo
di Sara Mangione e, cavolo, potrei davvero autoflagellarmi per non averlo
fatto, perché sono rimasta incantata dal suo stile e dalla storia che ha saputo
intessere.
Einar e Ilia si corrono dietro
(più lui che lei, perché santo cielo, ragazza, come hai potuto non gettarti ai
tuoi piedi SUBITO?), si desiderano, vengono rincorsi dal loro passato comune e
da ciò che li aspetta nel futuro.
Mille sono le domande che Einar
si pone rispetto a lei, ma la risposta è una sola: lui la vuole, a discapito di
tutto e tutti.
Se ne fregherebbe dei giudizi,
delle parole sussurrate, della gente che, guardando il loro amore, storcerebbe
il naso.
Ma lo scoglio più grande è
proprio Ilia, perché se c’è una cosa di cui quella ragazza forte,
intraprendente e coraggiosa ha paura è proprio perdere la sua famiglia, quella
che l’ha accolta quando nessuno lo avrebbe mai fatto.
E chi può biasimarla? I Jackson
sono fantastici, tutti.
I genitori con quel tipo d’amore
che insegna ai figli a cercare lo stesso.
I figli che sono uno più
scapestrato dell’altro, ma che per la famiglia farebbero di tutto, anche andare
contro i loro principi e le loro stesse vite.
Ilia non vuole perdersi in Einar,
perché prenderselo, prendersi la felicità che desidera da quando ha capito
cos’è l’amore, significherebbe perdere tutto, anche se stessa.
Parole.
Sussurri.
Lealtà.
Fiducia.
Amore.
Soprattutto l’amore, perché è
quello che Einar vorrebbe per lei, perché si metterebbe anche da parte se ciò
significasse perdere un pezzo di sé, se ciò significasse abbandonare di nuovo
tutto e tutti per donarle ciò che vuole.
Ogni mia radice è una storia che
conquista, che fa battere il cuore, che ti porta a innamorarti di ogni
ambiente, di ogni paesaggio, di ogni personaggio… fino a quando ti senti un po’
Jackson anche tu!
Consigliato a chi vuole leggere
qualcosa di intenso (WOW CHE SCENE SPICYYYYY), ma anche a chi vuole perdersi
nella dolcezza che solo il vero amore può dare. 5 specchi!
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