Review Tour: Playing Time di Moloko Blaze

Buon inizio settimana, Specchietti.
Oggi Libri Riflessi partecipa al Review Tour di Playing Time, il nuovo romanzo di Moloko Blaze.
Per noi – e voi – lo ha letto Irish Girl.


Titolo:
Playing Time
Autore: Moloko Blaze
Editore: Self Publishing
Genere: Hot Contemporary Romance
Prezzo: Cartaceo €. 11,99 – eBook €. 2,99
Numero di pagine: 313
Cover: Catnip Design
Data di uscita: 09 febbraio 2021

Trama:

Reagan Desoto ama recitare, ama lo sfavillio del mondo di Broadway così come l’odore dei piccoli teatri, ma una ragazza di Harlem non dovrebbe credere nei sogni, soprattutto quando a spronarla è un giovane con il conturbante aspetto e il naturale talento di James Dean. Noah Dresner sembra mostrare uno strano interesse per lei, nonostante il suo look da maschiaccio e il suo modo sfrontato di dire e fare le cose. Noah è l’uomo che l’ha stregata da subito, che le permette di conoscere le gioie e i dolori del sesso senza tabù, con l’unica regola di escludere dall’equazione l’amore, ciò che si ostina a non concederle e che lei invece non riesce a negargli.
Un’intima amicizia sbocciata dietro le quinte della scena Off Broadway di New York. Una passione che rischia di bruciare come un incendio. L’amore che è impossibile da soffocare, anche in un rapporto all’insegna del sesso privo di limiti. Perché la maschera può essere un mezzo per sentirsi liberi, ma anche la più subdola delle gabbie. Dopo l’erotico The Undressed Series, Moloko Blaze torna con una nuova avventura Hot Contemporary Romance! Si consiglia la lettura di Playing Time a un pubblico adulto e consapevole.

 

Bentrovati, miei Specchietti!
Oggi vi parlo di Playing Time, ultima pubblicazione a firma di Moloko Blaze, che ringraziamo per aver dato ancora una volta fiducia a Libri Riflessi in uno Specchio e per averci fornito la copia Arc del romanzo.
Non avevo ancora letto nulla di quest’autrice – o meglio, della versione più piccante e audace della penna di Elle Eloise, vero volto di Moloko Blaze – e sono felice di potervi già anticipare che mi ha davvero conquistata.
La storia di Reagan e Noah è ambientata nella New York dei giorni nostri che però è capace, grazie all’atmosfera creata dall’autrice, di rievocare sogni e desideri degli anni ʼ50.
I nostri protagonisti sono due giovani studenti di quell’Actors Studios che ha dato i natali ai più grandi attori del nostro secolo ed è proprio su quel palco che tra Rea e Noah scatterà la scintilla dell’attrazione.
Impacciata, inesperta e introversa, la nostra Reagan, quanto spregiudicato, genialmente folle e carismatico è Noah. Due personaggi agli antipodi, legati dall’amore per la recitazione, che all’improvviso sentiranno ardere il fuoco della passione. Due personaggi complicati, ognuno a proprio modo, che cercheranno di sopravvivere a una vita che pare non voglia dargli pace; che proveranno, con forza e caparbietà, a emergere dal buio della violenza, della droga e dell'emarginazione.
Perché Playing Time, infatti, non è solo la storia di due ragazzi che tentano di soddisfare le proprie ambizioni, ma anche e soprattutto un viaggio all’interno delle contraddizioni umane, della sofferenza del corpo e dell’anima, in un sapiente intreccio di eros, amore e riscatto sociale. E il sesso, elemento cardine di questo erotico-non erotico, come piace definirlo a me, diviene il mezzo per scandagliare le proprie emozioni, per imparare a lasciarsi andare, per mordere quella vita che a poco più di vent’anni sembra non avere già più nulla da dire.
Ho amato la capacità di Moloko Blaze di delineare i suoi personaggi, in particolar modo quello di Noah.
A essere sinceri, Specchietti, nella prima parte del romanzo ho odiato profondamente il protagonista maschile per il modo in cui trattava Reagan, così come ho provato tantissima rabbia per lei: quante volte avrei voluto scuoterla e chiederle perché permettesse tutto quello? Perché permettesse a Noah di usarla, di calpestare i suoi sentimenti, di svilire ogni momento tenero che in realtà correva tra loro? Eppure, con una regia magistrale, da un certo punto della narrazione in poi, Moloko è stata capace di ribaltare completamente la visione che avevo dei suoi personaggi e, soprattutto, di dare nuova forma e spessore a tutti gli atteggiamenti tenuti sino a quel momento da Noah.

«Quindi tutto ciò che fai è vendere hamburger e patatine e arrossire durante il laboratorio di teatro?»
«Hai descritto la trama della mia vita» conclusi, sollevando la mano e mostrandogli il dito medio.
«Cazzo» mormorò stropicciandosi la faccia con le mani.
«Non mi trattare come una causa persa! Io ho da fare, non ho tempo per i ragazzi, o per le feste, o per qualsiasi altra cosa tu mi voglia proporre. E non verrò a letto con te, se stai facendo tutta ‘sta pantomima per questo.»
«Io non scopo le vergini!» Poche parole, ma di fatto mi aveva estratto il cuore dal petto, lo aveva gettato a terra e calpestato con le sue costose Clarks.
«Perché no?» Sperai che ignorasse il velo di delusione nel tono della mia voce.
«Troppa responsabilità.»
Non riuscii a trovare alcuna idea per ribattere, solo un senso di oppressione che mi stritolava lo stomaco.
«Ma posso aiutarti.»

Se da una parte, però, sono stata in grado di capire e apprezzare lui, e la sua scelta di iniziare Rea al sesso, non quanto piacere fisico in sé, ma bensì esplorazione delle emozioni più recondite del proprio animo, dall’altra non sono riuscita fino in fondo a entrare in sintonia con la nostra protagonista.
Quello che non mi è arrivato – e ovviamente si tratta di un parere puramente personale – è cosa sia scattato in lei per farla mutare, nel giro di poche pagine, da ragazzina timida, impacciata, di quelle che si nascondono in un angolo nella speranza di non essere notate, a donna spregiudicata, aperta a nuove esperienze, che si concede, come prima volta, un menage a quattro spiegato – forse – solo parzialmente dall’uso di sostanze stupefacenti (anche se a mio avviso poca roba per poter ipotizzare un annebbiamento totale della propria volontà). Esperienze – quelle che farà Rea, che si susseguiranno nel corso della storia e che la porteranno a cambiare totalmente – che ho sì apprezzato, ma che avrei voluto fossero accompagnate da una più graduale presa di coscienza della ragazza.
A parte questo piccolo appunto, e qualche imperfezione del testo, non posso che sottolineare come il romanzo sia ben costruito, con un ritmo incalzante che tiene incollati alle pagine sin dall’inizio. Moloko, poi, ha la capacità di saper parlare di sesso, di mostrarcelo in tutta la sua forza, sporco, perverso, estremo, senza però essere mai volgare. Quello di Moloko, miei Specchietti, è il vero erotismo, e trovare un romanzo che sappia farlo, senza oscurare la storia dei protagonisti e ridurre così tutto a un susseguirsi di amplessi, non è cosa facile.
Bellissime, poi, le storie a lato: il passato di Rea, con la violenza perpetrata nei suoi confronti dalla matrigna e l’amore incondizionato per il suo fratellastro (a proposito, Moloko, che ne dici di parlarci di Leroy?) e quello di Noah, che l'ha segnato profondamente e da cui cerca di fuggire mascherando con strafottenza le sue paure. Così come mi sono perdutamente innamorata di Rhys (anche qui, Moloko, se ci scappa qualche capitolo in più ci fai contente).
In definitiva, e credo si sia capito, miei Specchietti, Playing Time è un romanzo che mi sento di consigliarvi nella maniera più assoluta e che merita ampiamente i nostri quattro specchi.

Alla prossima lettura, la vostra Irish Girl.



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