Focus: La Disney ai Golden Globe
Salve, specchietti!
Alla fine del 2020 speravamo che il 2021 ci
avrebbe ridato tutto quello che il 2020 ci aveva tolto, a partire dalla
riapertura dei cinema, ma siamo già a febbraio e quelle porte, in tutto il
mondo, sono ancora chiuse.
Il mondo cinematografico si sta cercando di
adeguare a queste limitazioni e le soluzioni, in larga parte, sono soltanto
due: rinviare o spostare tutto online.
Tale disaggio colpisce anche i più prestigiosi
premi nel campo cinematografico. Sto parlando dei Golden Globes Awards e degli
Academy Awards, le cui cerimonie tradizionalmente si sarebbero dovute tenere a
gennaio e febbraio, mentre per questo strano anno sono state postate
rispettivamente al 28 febbraio e al 25 aprile. Questo non solo nella speranza
di avere allentate le misure di distanziamento sociale e avere anche solo
l’ombra di una cerimonia in grande stile come gli anni passati, ma anche e
soprattutto per dare modo a più film di partecipare alla competizione.
Oggi voglio parlare insieme a voi dei Golden Globes,
le cui nomination sono uscite proprio qualche giorno fa. Oltre a constatare in
linea generale come il particolare periodo storico abbia favorito le nomination
dei prodotti nati dalle piattaforme di streaming, prima fra tutte Netflix, ci
concentreremo su quelle che sono state assegnate alla nostra amata Disney.
La Disney ha avuto in totale sei nomination, distribuite
su quattro prodotti: “Hamilton”, “Soul”, “Onward – Oltre la
magia” e “The Mandalorian”.
Devo ammettere di essere davvero entusiasta per le nomination a “Hamilton”, candidato per Miglior film commedia o musicale (insieme a “Borat – Seguito di film cinema”, “Music”, “Palm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani” e “The Prom”) e per Migliore attore in un film commedia o musicale con Lin-Manuel Miranda nel ruolo dello stesso Hamilton (insieme a Sacha Baron Cohen per “Borat – Seguito di film cinema”, James Corden per “The Prom”, Dev Patel per “La vita straordinaria di David Copperfield” e Andy Samberg per “Palm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani”).
“Hamilton” è un film da vedere. E non a caso
l’avevo inserito al primo posto della mia top5 del 2020. “Hamilton” racconta
una storia passata con tematiche ed elementi moderni. È uno di quei film che ti
entrano sottopelle già alla prima visione, ma che continui a riguardare perché
ti accorgi che ogni visione ti lascia qualcosa di nuovo.
Nonostante le premesse, una candidatura di
Hamilton ai Golden Globe non era scontata, men che meno lo erano due. Hamilton
ha esordito in teatro nel 2015, ha spopolato a Broadway ed è stato esportato in
diversi paesi. Questo grande successo ha spinto a voler portare Hamilton sul
grande schermo. Un esperimento, un prodotto teatrale proiettato al cinema come
se fosse un film. Un film che sarebbe dovuto uscire nell’ottobre del 2022.
Poi c’è stata la pandemia, sempre lei, quella
che ha scombinato tutti i piani. Lockdown in tutto il mondo, gente costretta in
casa in cerca di un modo per passare il tempo, aumento esponenziale di abbonati
alle piattaforme di streaming e, al contempo, la nascita di una nuova
piattaforma: Disneyplus. Il film di Hamilton era pronto, quindi perché non
approfittarne per dare alla gente qualcosa da vedere comodamente seduta sul
proprio divano?
Hamilton è, quindi, a metà strada tra un
prodotto ormai vecchio e un prodotto troppo nuovo, uno spettacolo teatrale che
punta allo spettatore dal vivo, ma che arriva anche a quello oltre un pc, il
veicolo di un messaggio internazionale, antico eppure raccontato con una lingua
moderna.
Insomma, si sarà capito quanto io ami
Hamilton. Sarà in grado di sbaragliare gli avversari?
E doppia nota di orgoglio personale per
Lin-Manuel Miranda che in Hamilton non solo ha ricoperto il ruolo del
protagonista, ma è anche scrittore e compositore delle varie canzoni che
compongono le 2 ore e 40 minuti di spettacolo. Comunque andrà, queste due
nomination saranno un riconoscimento meritato.
Due nomination anche per il film d’animazione “Soul”, per la precisione a Trent Reznor, Atticus Ross e Jon Batiste per la Miglior colonna sonora originale (insieme agli stessi Trent Rezon e Atticus Ross per “Mank”, James Newton Howard per “Notizie dal mondo”, Alexandre Desplat per “The Midnight Sky” e Ludwig Göransson per “Tenet”) e come Miglior film d’animazione (insieme a “I Croods 2 - Una nuova era”, “Over the Moon - Il fantastico mondo di Lunaria”, “Wolfwalkers - Il popolo dei lupi” e l’altro prodotto della Disney-Pixar, “Onward - Oltre la magia”).
Come ho già detto nella mia recensione, “Soul”
è un prodotto eccezionale, un film d’animazione che parla dritto al cuore degli
adulti, che li scuote e cerca loro di fare capire quanto sia piatta la loro
vita e quanto abbiano ormai perso il gusto delle piccole cose. “Soul”,
sicuramente, meriterebbe di vincere almeno il premio come Miglior film
d’animazione, così come lo meriterebbe il suo compagno/rivale della Pixar:
“Onward – oltre la magia”. Anche qui, il film veicola un messaggio
intenso. Stavolta, però, non ti viene detto tutto chiaramente in faccia.
Stavolta, il tutto è mascherato da una storia fantasy, un viaggio di avventura
che ti fa sognare, per poi presentarti quella bizzarra avventura che è la vita.
Insomma, due prodotti ugualmente validi che, a mio avviso, meriterebbero l’ambito premio. Se dovessi scegliere uno dei due, però, punterei senza esitazione su “Soul”, proprio per il suo carattere maturo.
L’ultima nomination per la Disney riguarda il
mondo televisivo e ancora una volta ci fa tornare su Disneyplus. Parliamo della
serie tv “The Mandalorian”, candidato come Miglior Serie Drammatica
(insieme a “The Crown”, “Lovecraft country – La terra dei demoni”, “Ozark” e
“Ratched”).
Qualunque siano i nostri pronostici, non ci resta
che aspettare il 28 febbraio la cerimonia di premiazione e tenere le dita
incrociate per la vittoria dei nostri preferiti.
Alla prossima,
Miglior film drammatico
The Father, regia di Florian Zeller
Mank, regia di David Fincher
Nomadland, regia di Chloé Zhao
Una donna promettente (Promising Young Woman), regia di Emerald Fennell
Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7), regia di Aaron Sorkin
Miglior film commedia o musicale
Borat - Seguito di film cinema (Borat Subsequent Moviefilm: Delivery of Prodigious Bribe to American Regime for Make Benefit Once Glorious Nation of Kazakhstan), regia di Jason Woliner
Hamilton, regia di Thomas Kail
Music, regia di Sia
Palm Springs - Vivi come se non ci fosse un domani (Palm Springs), regia di Max Barbakow
The Prom, regia di Ryan Murphy
Miglior regista
Emerald Fennell – Una donna promettente (Promising Young Woman)
David Fincher – Mank
Regina King – Quella notte a Miami... (One night in Miami...)
Aaron Sorkin – Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7)
Chloé Zhao – Nomadland
Migliore attore in un film drammatico
Riz Ahmed – Sound of Metal
Chadwick Boseman – Ma Rainey's Black Bottom
Anthony Hopkins – The Father
Gary Oldman – Mank
Tahar Rahim – The Mauritanian
Migliore attrice in un film drammatico
Viola Davis – Ma Rainey's Black Bottom
Andra Day – The United States vs. Billie Holiday
Vanessa Kirby – Pieces of a Woman
Frances McDormand – Nomadland
Carey Mulligan – Una donna promettente (Promising Young Woman)
Migliore attore in un film commedia o musicale
Sacha Baron Cohen – Borat - Seguito di film cinema (Borat Subsequent Moviefilm: Delivery of Prodigious Bribe to American Regime for Make Benefit Once Glorious Nation of Kazakhstan)
James Corden – The Prom
Lin-Manuel Miranda – Hamilton
Dev Patel – La vita straordinaria di David Copperfield (The Personal History of David Copperfield)
Andy Samberg – Palm Springs - Vivi come se non ci fosse un domani (Palm Springs)
Migliore attrice in un film commedia o musicale
Marija Bakalova – Borat - Seguito di film cinema (Borat Subsequent Moviefilm: Delivery of Prodigious Bribe to American Regime for Make Benefit Once Glorious Nation of Kazakhstan)
Kate Hudson – Music
Michelle Pfeiffer – French Exit
Rosamund Pike – I Care a Lot
Anya Taylor-Joy – Emma.
Migliore attore non protagonista
Sacha Baron Cohen – Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7)
Daniel Kaluuya – Judas and the Black Messiah
Jared Leto – Fino all'ultimo indizio (The Little Things)
Bill Murray – On the Rocks
Leslie Odom Jr. – Quella notte a Miami... (One night in Miami...)
Migliore attrice non protagonista
Glenn Close – Elegia americana (Hillbilly Elegy)
Olivia Colman – The Father
Jodie Foster – The Mauritanian
Amanda Seyfried – Mank
Helena Zengel – Notizie dal mondo (News of the World)
Miglior film in lingua straniera
Un altro giro (Druk), regia di Thomas Vinterberg (Danimarca)
La llorona, regia di Jayro Bustamante (Guatemala)
La vita davanti a sé (The Life Ahead), regia di Edoardo Ponti (Italia)
Minari, regia di Lee Isaac Chung (Stati Uniti d'America)
Due (Deux), regia di Filippo Meneghetti (Francia)
Miglior film d'animazione
I Croods 2 - Una nuova era (The Croods: A New Age), regia di Joel Crawford
Onward - Oltre la magia (Onward), regia di Dan Scanlon
Over the Moon - Il fantastico mondo di Lunaria (Over the Moon), regia di Glen Keane
Soul, regia di Pete Docter e Kemp Powers
Wolfwalkers - Il popolo dei lupi (Wolfwalkers), regia di Tomm Moore e Ross Stewart
Migliore sceneggiatura
Emerald Fennell – Una donna promettente (Promising Young Woman)
Jack Fincher – Mank
Aaron Sorkin – Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7)
Florian Zeller e Christopher Hampton – The Father
Chloé Zhao – Nomadland
Migliore colonna sonora originale
Trent Reznor, Atticus Ross e Jon Batiste – Soul
Trent Reznor e Atticus Ross – Mank
James Newton Howard – Notizie dal mondo (News of the World)
Alexandre Desplat – The Midnight Sky
Ludwig Göransson – Tenet
Migliore canzone originale
Fight for You (H.E.R., D'Mile e Tiara Thomas) – Judas and the Black Messiah
Hear My Voice (Daniel Pemberton e Celeste) – Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7)
Io sì (Seen) (Diane Warren, Laura Pausini e Niccolò Agliardi) – La vita davanti a sé (The Life Ahead)
Speak Now (Leslie Odom Jr. e Sam Ashworth) – Quella notte a Miami... (One night in Miami...)
Tigress & Tweed (Andra Day e Raphael Saadiq) – The United States vs. Billie Holiday
Premi per la televisione
Miglior serie drammatica
The Crown
Lovecraft Country - La terra dei demoni (Lovecraft Country)
The Mandalorian
Ozark
Ratched
Migliore attore in una serie drammatica
Jason Bateman – Ozark
Josh O'Connor – The Crown
Bob Odenkirk – Better Call Saul
Al Pacino – Hunters
Matthew Rhys – Perry Mason
Miglior attrice in una serie drammatica
Olivia Colman – The Crown
Jodie Comer – Killing Eve
Emma Corrin – The Crown
Laura Linney – Ozark
Sarah Paulson – Ratched
Miglior serie commedia o musicale
Emily in Paris
The Flight Attendant
The Great
Schitt's Creek
Ted Lasso
Migliore attore in una serie commedia o musicale
Don Cheadle – Black Monday
Nicholas Hoult – The Great
Eugene Levy – Schitt's Creek
Jason Sudeikis – Ted Lasso
Ramy Youssef – Ramy
Migliore attrice in una serie commedia o musicale
Lily Collins – Emily in Paris
Kaley Cuoco – The Flight Attendant
Elle Fanning – The Great
Jane Levy – Lo straordinario mondo di Zoey (Zoey's Extraordinary Playlist)
Catherine O'Hara – Schitt's Creek
Miglior miniserie o film televisivo
Normal People
La regina degli scacchi (The Queen's Gambit)
Small Axe
The Undoing - Le verità non dette (The Undoing)
Unorthodox
Migliore attore in una miniserie o film televisivo
Bryan Cranston – Your Honor
Jeff Daniels – Sfida al presidente - The Comey Rule (The Comey Rule)
Hugh Grant – The Undoing - Le verità non dette (The Undoing)
Ethan Hawke – The Good Lord Bird - La storia di John Brown (The Good Lord Bird)
Mark Ruffalo – Un volto, due destini - I Know This Much Is True (I Know This Much Is True)
Migliore attrice in una miniserie o film televisivo
Nicole Kidman – The Undoing - Le verità non dette (The Undoing)
Cate Blanchett – Mrs. America
Daisy Edgar-Jones – Normal People
Shira Haas – Unorthodox
Anya Taylor-Joy – La regina degli scacchi (The Queen's Gambit)
Migliore attore non protagonista in una serie, miniserie o film televisivo
John Boyega – Small Axe
Brendan Gleeson – Sfida al presidente - The Comey Rule (The Comey Rule)
Dan Levy – Schitt's Creek
Jim Parsons – Hollywood
Donald Sutherland – The Undoing - Le verità non dette (The Undoing)
Migliore attrice non protagonista in una serie, miniserie o film televisivo
Gillian Anderson – The Crown
Helena Bonham Carter – The Crown
Julia Garner – Ozark
Annie Murphy – Schitt's Creek
Cynthia Nixon – Ratched
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