Recensione: Flora e Ulisse
Salve, specchietti!
Sono qui oggi per parlarvi di uno
degli ultimi arrivi su Disneyplus: Flora e Ulisse.
Mentre gli adulti vengono stregati e
ammaliati dalla prima serie TV prodotta dai Marvel Studios (n.d.r. vi
parlerò presto di Wandavision), la Casa di Topolino pensa anche ai più
piccoli, offrendo un film sui supereroi a misura per loro.
Vediamo nel dettaglio di che cosa si
tratta:
Trama:
Tratto dall’omonimo libro vincitore
della Newbery Medal, “Flora e Ulisse” è una deliziosa commedia avventurosa che
vede protagonista Flora, una bambina di 10 anni, i cui genitori si sono da poco
separati. Grande appassionata di fumetti che si autodefinisce cinica, Flora ha
appena salvato uno scoiattolo, che lei stessa ha chiamato Ulisse. Scoprirà ben
presto, con grande stupore, che lo scoiattolo possiede poteri da supereroe e
insieme a lui finirà per vivere una serie di esilaranti vicissitudini che
cambieranno per sempre la sua vita e il suo modo di vederla.
La storia ruota attorno a Flora, una
bambina di dieci anni appassionata di fumetti sui supereroi: Silver Surfer,
Wolverine, Captain Marvel… ma soprattutto Incandesto, il supereroe creato da
suo padre. Il padre di Flora, infatti, disegna fumetti da anni, tuttavia non è
mai riuscito a farli pubblicare. Per questo la sua vena creativa si è andata
lentamente esaurendo fino a spegnere la sua vitalità e a rovinare il suo
matrimonio con una promettente scrittrice di romanzi rosa.
Anche l’ispirazione della madre di
Flora si è esaurita dopo la rottura. Così il primo si ritrova a lavorare in un
market con un capo odioso e la seconda cerca la sua vena romantica tra una
vecchia macchina da scrivere e una statuetta di Jack e Rose da Titanic.
Ma può una bambina smettere di
sognare? Può una bambina, per quanto si divida tra un padre che è ormai l’ombra
di se stesso e una madre che non riesce più neanche a concentrarsi nei suoi
compiti da madre, così come nel suo lavoro, diventare “cinica”, come Flora
stessa si definisce?
Ulisse è un supereroe a tutti gli
effetti, ma un supereroe che si rispetti deve avere degli alleati e,
soprattutto, un nemico. Il suo alleato più prezioso e sicuramente Flora, la sua
migliore amica, la sua casa, colei a cui dedica le poesie scritte con la macchina
da scrivere della madre. Accanto a lei si affiancano il padre di Flora,
talmente rinvigorito da quella manifestazione reale di supereroe da licenziarsi
dal suo orrendo lavoro e arrivare addirittura a riavvicianarsi a sua moglie, e
William, il nipote di una vicina di casa, un ragazzino affetto da cecità
isterica, una sorta di parodia al famoso supereroe cieco Matt Murdock, alias Daredevil.
Non è il solo riferimento al mondo Marvel
o supereroistico in generale, come un ormai famoso “ti amo 3000”, sussurrato a
un certo punto da Flora a suo padre come aveva fatto Morgan a Tony in Avengers:
Endgame.
Il nemico di Ulisse si concretizza in
Miller, un esperto del controllo animali che ha dei trascorsi con gli
scoiattoli perché è stato licenziato come guardia forestale a causa di uno scoiattolo
con la rabbia. Miller viene chiamato perché Ulisse, perennemente affamato, ha
creato scompiglio in una tavola calda e la cameriera pensa che possa essere un
animale affetto da rabbia.
Non mancano certamente i momenti
divertenti, Nessun personaggio si può prendere troppo sul serio, ma, allo stesso
tempo, tutti hanno una lezione da insegnarci, che sia quella della speranza,
della famiglia, dell’amicizia o della fiducia.
Insomma, uno specchio speciale ben meritato per questo film sui supereroi a misura di bambino, ma adatto anche a un adulto che vuole ritrovare la spensieratezza dei giorni dell’infanzia.
Alla prossima,
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