Recensione in anteprima: La vita nei tuoi occhi di Silvia Gaiart

Buon sabato, Specchietti.
Oggi Libri Riflessi vi propone un’anteprima: La vita nei tuoi occhi di Silvia Gaiart, edito DZ Edizioni e in uscita domani, proprio in occasione di San Valentino.
Per noi lo ha letto Irish Girl.

Titolo: La vita nei tuoi occhi
Autore: Silvia Gaiart
Editore: Dark Zone Edizioni
Prezzo: cartace €. 14,90 – ebook presto disponibile
Data di uscita: 14 febbraio 2021

Trama:
UN AMORE CHE SALVA, GUARISCE, PROTEGGE.
Cosa puoi fare quando tutto sembra essere perduto? Come puoi lenire il dolore dell’assenza di qualcuno che non potrai più abbracciare? Tutti vanno avanti, ma tu ti senti ferma. Immobile. E questo Mia lo sa bene visto che ha perso la persona a cui era più legata. E ha perso anche se stessa. In un mondo in cui si sente sola e abbandonata dalla propria famiglia, però, troverà l’appoggio di una persona che condivide lo stesso dolore. Un’anima spezzata e fragile come la sua.
Samuel si limita ad esistere e non riesce a darsi pace per la scomparsa dell’unico vero amico che abbia mai avuto. Senza contare il tormento causato dai sensi di colpa. Riusciranno ad affrontare insieme la perdita, andare oltre e affidarsi all’unico sentimento in grado di guarire una persona oppure il passato avrà la meglio su di loro?


Ciao, Specchietti!
Eccomi a parlarvi di Silvia Gaiart e del suo romanzo, La vita nei tuoi occhi, già pubblicato in self publishing nel 2017 e che la DZ Edizioni ha deciso di riportare online e, soprattutto, in libreria.
La morte di Nicola è stata un vero e proprio tsunami nella vita di Mia: non solo ha perso il suo adorato fratello, ma si è ritrovata anche a fare i conti con l’incapacità dei suoi genitori di gestire quella perdita, di vivere il dolore, di fare scudo assieme di fronte alla sofferenza. Tutto quello che avrebbero dovuto fare, invece, anche e soprattutto per quella figlia che gli è rimasta.
Mia ha dovuto così rialzarsi da sola, trovare un modo per sopravvivere e andare avanti, con al fianco solo la sua amica Gioia, unico faro nella tempesta in grado di guidarla, di non lasciarla perdersi.
Di certo, però, la nostra protagonista non è più quella di prima: trascina la sua vita tra casa e il bar in cui lavora, non sorride più, ha accantonato per sempre i suoi sogni.
Dall’altra parte c’è Samuel, che un tempo era il migliore amico di Nicola, praticamente un fratello, e che con lui e Mia ha condiviso ogni cosa: la scuola, i primi amori, le corse sulla spiaggia e gli scherzi. Fino a quando la morte non si è messa in mezzo a questo trio e Sam ha deciso di allontanarsi e camminare da solo.
Una festa in spiaggia, organizzata da Gioia, però, costringerà i due a rincontrarsi.
Il dolore che leggono l’una negli occhi dell’altro è sempre lo stesso e in qualche modo sembra poterli riavvicinare, ma così come Mia non è più la ragazzina solare di un tempo, allo stesso modo del Samuel che la prendeva in giro e le faceva saltare i nervi sembra non essere rimasto più nulla.

Il vuoto che ho visto nei suoi occhi è talmente simile al mio. È lo stesso che vedo quando mi specchio la mattina o alla sera prima di coricarmi.
Il vuoto dell’assenza.
Il vuoto doloroso che non riesci a condividere davvero con nessuno.

La storia di Mia e Samuel inizia così, o meglio, riprende così a due anni dalla morte di Nicola. Due anni in cui entrambi sono cresciuti, affacciandosi a quella vita adulta che sembra troppo pesante, che non lascia respiro, che quasi appare come una condanna.
Ritrovarsi per lenire l’uno le ferite dell’altra, per riscoprire quei sogni tenuti fermi in un cassetto, per cercare insieme quei segni che Nicola sembra mandare loro dal cielo ma che, spesso, vediamo incapaci di saper cogliere.



Nel mezzo le cadute, gli errori, i rimorsi e il pianto. Perché si dice che l’amore può tutto, ma richiede fiducia e dedizione, perfino fede, quando le risposte che ci dà non sono fatte di parole e quindi più difficili da comprendere.
La vita nei tuoi occhi è un romanzo intenso, che sonda molto bene l’animo dei suoi protagonisti e che, di riflesso, porta il lettore a fare lo stesso con sé.
Silvia Gaiart, poi, non fa sconti a nessuno, primi fra tutti i suoi protagonisti. Non li consola mai del tutto, non gli permette di piangersi addosso, li pone più e più volte di fronte allo specchio, fin quando riescono a cogliere ogni parte di sé, anche quella più scomoda. Perché nel dolore è facile lasciarsi andare all’autocommiserazione e trovarvi la scusa per non agire, rischiare, per non mettersi in prima linea e disegnare davvero il proprio futuro.
Mia e Samuel sono costretti a riaprire le ferite, a scavarci dentro a mani nude, nella disperata ricerca non di un perché per la loro perdita – non ve n’è mai davvero uno di fronte alla morte di chi amiamo – ma di un senso in ciò che è rimasto dopo Nicola. 

Forse in mezzo a questa confusione che da troppi mesi regna nella mia testa,
ora riesco a intravedere uno spiraglio, che sa di speranza.
È strano come a volte, nella vita, passi attraverso situazioni dolorose dove non vedi una via di uscita
 e poi, all’improvviso, in quella parete che hai di fronte, fatta di lacrime, cuori spezzati e delusioni, 
si apre una crepa dalla quale filtra la luce.
Una luce che forse ti fa capire che non è del tutto la fine.

Specchietti, armatevi di fazzoletti prima di iniziare questo viaggio. La penna di Silvia Gaiart, delicata ed evocativa, vi graffierà l’anima. I pov alternati di Mia e Samuel saranno capaci di estraniarvi dalla realtà, catapultandovi nel loro mondo e nel loro dolore. I flashback della loro vita con Nicola, le sue parole, la paura della morte, la fiducia che riponeva in sua sorella e nel suo migliore amico, saranno, ogni volta, un pugno nello stomaco. Ma credetemi, non potrete che amare anche e soprattutto la forza di questo piccolo, grande uomo, che troppo presto ha dovuto dire addio alla vita.
«Il dolore insegna» ci dice Sam, e mai mi sono ritrovata di più in così poche parole. Il dolore segna e insegna. Ad andare avanti, a cogliere la bellezza delle piccole cose, a godere di un raggio di sole e del sorriso delle persone amate. A non mollare nulla, in questa nostra vita. A volerci più bene.
Ringrazio Silvia per questo splendido romanzo e la DZ Edizioni per averci fornito la copia arc e averci permesso di leggerlo in anteprima.
A mia e Samuel, e a chi come loro ha perso qualcuno di importante, dedico le parole di Isabelle Allende: «Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo».
Questo romanzo, a cui sono felice di dare il nostro Specchio speciale, ce lo mostra fino in fondo.

 


Specchietti, vi auguro un buon fine settimana e vi do appuntamento alla prossima lettura.
La vostra Irish Girl.




Commenti

Post popolari in questo blog

In piedi, Signori, davanti ad una Donna (William Shakespeare)