Review Tour: L'ultimo treno per la libertà
Trama
Il treno fischia all'avvicinarsi della stazione, il confine tra la Germania e l'Olanda è vicino. Truus Wijsmuller sa che non può permettersi nemmeno un errore. Manda i tre bambini che viaggiano con lei a lavarsi le mani e affronta, armata solo di un passaporto olandese e di un piccolo anello di bigiotteria, i controlli della guardia nazista. Questo non è il primo viaggio di Truus, eppure ogni volta è come la prima, il cuore in gola e il coraggio che la sostiene sapendo che la sua missione è più importante di tutto: salvare quanti più bambini ebrei possibile, farli salire sul treno che li porterà lontano dalle atrocità naziste. È il 1936 e l'Austria sta per essere annessa alla Germania. Per Stephan Neuman i nazisti sono poco più che dei violenti brutti ceffi. Ha solo quindici anni, il suo sogno è fare lo scrittore ed è il figlio di una ricca famiglia ebrea viennese. La sua migliore amica è Žofie-Helene, una ragazza cattolica appassionata di formule matematiche, la cui madre lavora per un giornale antinazista. Ma l'innocente adolescenza dei due ragazzi sta per infrangersi come un cristallo di fronte alla violenza del regime di Hitler. Gli altri paesi stanno chiudendo le loro frontiere, una massa di persone disperate si accalca ai confini per fuggire. Eppure, anche nell'oscurità, c'è una luce che continua a splendere, perché Truus Wijsmuller è determinata a salvare tutte le vite che può. E per farlo arriva a sfidare Eichmann: in una corsa contro il tempo dovrà condurre centinaia di bambini e ragazzi in un pericoloso viaggio in treno da Vienna fino in Inghilterra. Un treno verso la salvezza, un treno verso la libertà. Vincitore di prestigiosi premi internazionali e ispirato a una vicenda realmente accaduta, "L'ultimo treno per la libertà" è la storia di una donna che anche quando tutto sembra perduto continua a lottare con coraggio contro le ingiustizie. È la storia di due ragazzi che vogliono afferrare la vita e viverla nonostante la guerra. È la storia di come ognuno di noi può fare la differenza, per non dimenticare la natura meravigliosa dell'animo umano.
Recensione
Buonasera Specchietti e Buon Fine Settimana!
Oggi sono qui per parlarvi, come vi avevo anticipato in questa segnalazione, di un romanzo che abbiamo letto in occasione della giornata della memoria di cui avevamo organizzato l'evento che per motivi organizzativi si è trascinato fin qui.
Da un certo punto di vista sono contenta così; non dovrebbe esistere un solo giorno dedicato a quel tragico momento storico, dovremmo ricordarcene ogni giorno. Vi lascio sotto la lista dei partecipanti e vi aspetto domenica, qui su libri riflessi, per il post di re-cup.
Può una storia farti tremare?
Per me sì.
Non sono molte le storie che ci riescono, ma posso dire con certezza che Meg Waite Clayton con "L'ultimo treno per la libertà" rientra in questa categoria.
Questo non è uno dei soliti libri sull'Olocausto, è uno dei migliori che io abbia mai letto e proprio per questo mi è difficile parlarne. È come se l'autrice avesse già usato tutte le parole per me e io non sapessi più cosa aggiungere.
È scritto bene?
Sì.
Leggendo anche solo la prima parola sono stata rapita da questo stile elegante, ordinato, descrittivo ma emozionante. Non ci sono punti superflui, non ci sono cose che mancano.
Ogni granello di polvere, ogni profumo o goccia d'inchiostro caduta sul pavimento, io la vedevo. Ogni dolore, ansia o felicità, io la sentivo.
La Clayton non ci regala un libro, ma un'esperienza di vita che ci porta un po' più dentro a un periodo che sembra ormai lontano ma che non dobbiamo in alcun modo lasciare indietro.
Ci regala la storia di Truus Wijsmuller, forse anche un po' romanzata, che diventa un esempio di forza, coraggio e speranza. Una storia vera che diviene una conferma: in ogni mondo distrutto esistono persone degne di essere chiamate tali.
"L'ultimo treno per la libertà" è un libro sull'Olocausto, su coloro che hanno salvato centinaia di vite, su una donna che ha sfidato il sistema per i propri ideali, un romanzo che non deve assolutamente mancare sulla vostra libreria e nel vostro cuore.
Vi cambierà.
Ringrazio le ragazze che hanno partecipato con me e che proprio come me pensano che di questi temi bisogna ancora parlarne. Sempre... Non solo il 27 gennaio.
Grazie anche alla casa editrice per averci supportate in questo evento.
Alla prossima lettura,
Commenti
Posta un commento