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Recensione: Mulan - live action

Salve miei amati specchietti.

Oggi, dopo anni di attesa e mesi di rinvii vi parlerò finalmente del live-action di Mulan, appena approdato su Disneyplus anche per i comuni mortali che non hanno fatto l’accesso vip.

L’acclamata regista Niki Caro fa rivivere il racconto epico della leggendaria guerriera cinese MULAN di Disney, nel quale una giovane donna impavida rischia tutto per amore della famiglia e della patria fino a diventare una dei più grandi guerrieri che la Cina abbia mai conosciuto. Quando l’imperatore della Cina dirama un editto secondo il quale ogni famiglia dovrà dare un uomo che serva nell’Esercito Imperiale per difendere la patria dagli invasori del Nord, Hua Mulan, la figlia maggiore di un onorato guerriero, si fa avanti per prendere il posto del padre malato. Nei panni di un uomo, Hua Jun, viene messa alla prova a ogni passo e deve sfruttare la propria forza interiore, diventando consapevole del suo vero potenziale. È un viaggio epico che la trasformerà in una guerriera onorata e le farà guadagnare la stima di una nazione riconoscente… e di un padre orgoglioso di lei.

Premetto che il cartone animato del 1998 di Mulan è in assoluto il mio classico preferito, così come Mulan è la mia principessa Disney preferita. Premetto anche che ho studiato il cinese e che adoro il genere wuxiapian, quindi quando ho saputo che il live-action tratto dal mio classico preferito sarebbe stato un wuxiapian ero a dir poco entusiasta.

Ammetto, però, che le prime opinioni in merito al film mi avevano preoccupato. Ho cercato di stare alla larga dalle recensioni altrui per goderne il più possibile in purezza, tuttavia non ho potuto fare a meno di notare un generale dissenso che, in un primo momento, mi stava facendo desistere dalla visione.

Niente di più sbagliato.

Bisogna sempre vedere o leggere qualcosa con i propri occhi prima di poterlo giudicare e il film di Mulan ha confermato questa mia opinione. Sì, perché, a dispetto di quello che ho sentito in giro, io l’ho adorato.


Se vi aspettate un film che rispecchi fedelmente il cartone animato che tutti abbiamo amato, allora avete sbaglio film. Sin dalle prime dichiarazioni della regista e degli sceneggiatori è stato messo in chiaro, infatti, che il film di Mulan non si basa tanto sul cartone quanto sull’originale leggenda cinese. Ad esempio, il cognome della famiglia, che la Disney aveva semplificato in Fa, forse per essere più facilmente pronunciabile per i bambini, torna ad essere Hua come nella leggenda.

Cosa comporta questa decisione per i fan del 1998?

Significa niente Mushu, niente canzoni, niente Shang, giusto per concentrarci sui cambiamenti più importanti. Ammetto che all’inizio ho storto il naso anche io per queste modifiche (che Mulan sarebbe senza Mushu?), ma dopo aver visto il film ho capito che non avrebbe potuto essere diversamente.

Essi, però, non sono scomparsi del tutto. Mushu viene sostituito dalla fenice che veglia sulla famiglia Hua e accompagna i suoi guerrieri in battaglia. Al posto di Shang troviamo Honghui, membro del Quinto Battaglione proprio come Mulan o, meglio, come Jun, l’identità maschile che Mulan assume per infiltrarsi nell’esercito. E le canzoni che tanto amiamo vengono abilmente riarrangiate e inserite nella colonna sonora. Così vediamo Mulan prepararsi per il suo incontro con la mezzana sulle note di “Molto onore ci darai” e più volte i momenti decisivi della storia sono accompagnati dalle note di “Riflesso”.

E ancora, rivediamo l’addestramento che accompagna “Farò di te un uomo”, esercizio dopo esercizio, e ne risentiamo il testo nelle parole del sergente Qiang (“Noi faremo un vero uomo di ciascuno di voi”) e del comandante Tung (“Tranquilli come una foresta, ma con il fuoco dentro”), così come ascoltiamo i maschilisti discorsi sulla donna ideale di Yao, Ping e Po che conoscevamo ormai a memoria dopo “Per lei combatterò”.


Non solo le canzoni. Tutte le scene iconiche vengono riproposte o, in qualche modo, ricreate. Il pessimo incontro con la mezzana, la rottura della statua, il bagno nel lago… Rivediamo perfino l’iconico vestito di Mulan o sentiamo battute come “disonore sulla vostra famiglia”. I tributi al film del 1998 non finiscono qua perché abbiamo anche il cameo della doppiatrice originale di Mulan: Min Na-Wen.

Tra le novità della storia ho particolarmente apprezzato il personaggio di Xianniang. Donna come Mulan, guerriera come Mulan, ma vista con gli occhi del disprezzo, dell’uomo che vuole sempre sentirsi superiore. Il suo ruolo è un po’ il ruolo della coscienza, quella parte che si rende conto di ciò che sta succedendo, del cambiamento che è necessario nella società affinché lei e quelle come lei vengano riconosciute per ciò che sono: non delle streghe da temere, ma delle guerriere, potenti come gli uomini. È lei a suggerire a Mulan di mostrarsi per quello che è, di liberarsi dei freni, della menzogna che le impediva di combattere al meglio.


La storia di Mulan, in fondo, la conosciamo tutti. Il suo sentirsi diversa, il suo cercare di proteggere la famiglia, a modo suo, pur mettendosi in pericolo, il suo profondo legame con il padre che vede oltre le apparenze, oltre gli insulti della mezzana che non reputa Mulan una buona figlia. Suo padre la ama così com’è, vede dritto nel cuore di sua figlia e ne è orgoglioso.

Queste emozioni, questo messaggio che deve essere raccontato a ogni bambina che non si sente mai abbastanza, che cerca il suo posto in un mondo, ancora oggi, nel 2020, troppo maschilista, è stato ampiamente valorizzato dalla regista Niki Caro in questo nuovo adattamento. Essa ha saputo coniugare questa spinta di rinnovo per la società con il rispetto per la tradizione, la tradizione disneiana da una parte, con i rimandi al film del 1998, e la tradizione cinese dall’altra, con lo stile wuxiapian dato alla pellicola.

Assolutamente specchio speciale per questo live action, con la speranza di vedere più Mulan nel mondo, più donne che riescano a realizzare se stesse, valorizzando ciò che sono senza doversi piegare a una società che le vuole solo mogli, madri e casalinghe.

Alla prossima,




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