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Review Party: Non sprecare il tempo, non sprecare l'amore di Ann Napolitano

Trama
È una mattina d'estate quando Edward Adler, dodici anni, suo fratello e i suoi genitori partono dall'aeroporto di Newark per raggiungere Los Angeles, dove li attende una nuova vita. Tra i 187 passeggeri ci sono una giovane promessa di Wall Street, una ragazza che ha appena scoperto di essere incinta, un veterano di ritorno dall'Afghanistan, un anziano tycoon della finanza e una donna che sta scappando da un marito opprimente. Le loro vite, come spesso capita in queste occasioni, iniziano a entrare in contatto.
Ma il volo su cui viaggiano non arriverà mai a destinazione e il piccolo Edward sarà l'unico sopravvissuto al disastro.
"Caro Edward…" Iniziano così le e-mail e le lettere che persone da tutto il paese inviano all'indirizzo dei suoi zii, dove "il ragazzo miracolato" - come lo definisce la stampa - è andato ad abitare. La sua storia cattura l'interesse di un'intera nazione mentre Edward combatte per stare al mondo senza la sua famiglia. Una parte di lui è rimasta in cielo, con i suoi compagni di viaggio.

Con una forza emotiva e una profondità dirompenti, Non sprecare il tempo, non sprecare l'amore è più di un grande romanzo: è una meditazione sulla vita, l'incontro con un cast di personaggi difficili da dimenticare e una riflessione sui modi sorprendenti in cui un cuore a pezzi impara ad amare di nuovo.



Quando mi è stato proposto di leggere questo libro non pensavo che mi sarei sentita così. 
Non pensavo che appena arrivata al 92% di lettura sarei scoppiata a piangere perché stava per finire... Questa sarà per me una recensione difficile, perché "Non sprecare il tempo, non sprecare l'amore" è in realtà un libro molto personale, da leggere e su cui riflettere in solitudine. Visto che però recensire è il mio lavoro, ci proverò anche questa volta, sperando di rendere giustizia a questo piccolo gioiello. 
Intanto ringrazio le mie compagne di avventura che hanno promesso di organizzare un gruppo di supporto post-lettura. Trovate i loro nomi nel banner sotto, andate a leggere le loro recensioni perché ognuna di loro ha dato una sfumatura diversa al romanzo. 
"Non sprecare il tempo, non sprecare l'amore" è un libro di narrativa che prende il cuore del lettore, lo fa a brandelli, lo passa in un tritarifiuti e poi cerca di ricomporlo. Lo stile dell'autrice è così poetico che ho ringraziato il cielo di avere la copia digitale (offerta dalla ce per l'evento) perché almeno ho potuto sottolineare le parti che ho amato senza rovinare il cartaceo. 
Il romanzo si apre con qualcosa di assolutamente semplice: una famiglia normale che sta per trasferirsi composta da un padre matematico, una madre scrittrice di dialoghi nei telefilm e due fratelli che si amano alla follia, Jordan ed Eddie. Tramite i loro occhi l'autrice inizia a descrivere l'aeroporto e poi, intrufolandosi man mano nelle menti di alcuni passeggeri che saranno sullo stesso volo con Eddie e la sua famiglia, ci porterà nelle loro vite. 


La cosa che viene naturale è affezionarsi ai personaggi e alle storie di quel viaggio, che come anticipa la trama, avrà un tragico epilogo; l'autrice però, intrecciando il passato (momento del viaggio) e il presente (vita di Eddie che sopravvive all'incidente) ci regala una visione a trecentosessanta gradi su chi fossero quelle persone.
I personaggi principali diventano quindi passati e presenti, legandosi alla vita di Edward che sentirà di dover portare sulle sue spalle il peso della vita degli altri, nonostante la sua sia in continuo sviluppo e piena di cambiamenti. A guidarlo ci saranno: i suoi zii che in Eddie, all'inizio, vedono il bambino che non possono avere e che modificano la loro vita per tenere il vita il loro ormai unico nipote; la sua vicina e amica Shay, così ribelle e con le fossette su una sola guancia, che pensa che Eddie abbia qualcosa di magico; il preside Arundhi, con le sue felci e i consigli paterni; e in fine, i fantasmi di passeggeri che non ha mai conosciuto. 


Lo stile dell'autrice è molto descrittivo e pone particolare attenzione ai sentimenti; grazie alle sue parole il lettore non può fare a meno di provare ogni singola briciola di dolore, ogni traccia di confusione, ogni barlume di speranza data da una risata improvvisa. Edward diventa, inevitabilmente, qualcuno che vorremmo conoscere e proteggere, qualcuno che vorremmo sgridare in alcuni casi, ma a cui finiamo per perdonare tutto a causa di quello che ha passato. In alcuni punti la Napolitano ci porta anche a chiederci "Quanto la nostra compassione può far bene alle persone che hanno subito un trauma? Fino a che punto possiamo passare sui loro errori, in virtù di quello che hanno passato?". 

Volete sapere la mia risposta? Anche io come Edward ho subito un trauma che mi ha segnata e che ha portato le persone ad avere compassione per me, e questo va bene per qualche settimana, qualche mese... poi basta. Provare pena per qualcuno che sta male è il modo peggiore per aiutarlo, perché porta a sentirsi chiusi in una bolla sicura fatta di dolore e disperazione che, in un modo o nell'altro, alla fine scoppierà. 
Ecco perché ho amato il personaggio di Shay, perché con la sua grinta, le sue attese e le sue domande strane ha saputo ricostruire un ragazzino, che aveva solo la sua età. A volte, le strade più semplici sono infatti le più giuste. 

Come vi dicevo sopra, l'autrice pone particolarmente attenzione alle emozioni e forse quella che più ha saputo mostrare è stata "la sofferenza". La Napolitano ha un modo di descrivere il dolore, sia fisico che mentale, che finiamo per rimanere inondati dalla stessa sofferenza del protagonista e personalmente, in alcuni punti, ho provato un dolore quasi fisico, come se quello che provava Edward fosse quello che provavo io e potesse spezzarmi. Le morti dei personaggi di quel volo diventano le nostri morti e le lettere dei loro familiari, fonte sia di tristezza che di pace. 
Vi consiglio davvero tanto questo romanzo, vi farà piangere, sentire male, sperare e alla fine vi cambierà nel profondo, come solo pochi libri ormai sanno fare. L'autrice nelle note di ringraziamento ha detto che si era ispirata a una storia vera e che sperava di aver reso giustizia alle morti, ma soprattutto alle vite. Posso dirvi, senza ombra di dubbio. che ci è riuscita alla grande e che nonostante io legga tantissimi libri "Non sprecare il tempo, non sprecare l'amore" resterà nel mio cuore per sempre, perché mi ha ricordato il senso del tempo e il fatto che spesso diamo per scontato ciò che abbiamo. La vita è una sola... amiamo con tutti noi stessi, cerchiamo di realizzare i nostri sogni e di fare quanto più bene possibile agli altri, così al momento della fine potremo fire che non abbiamo sprecato neanche un centesimo di secondo. 


Voto: 5 su 5 

Piccola curiosità: Il titolo originale del romanzo è "Dear Edward" , ovvero il modo in cui iniziano le lettere indirizzate a Edward dei familiari delle vittime. Il titolo in italiano invece prende spunto da un pensiero di Jordan, il fratello di Eddie.


Alla prossima recensione, 


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