Recensione "The Casual Vacancy"
The Casual Vacancy è una miniserie tv britannica, datata Febbraio 2015. Basata sull'omonimo libro di J.K.Rowling, che ha collaborato in fase di realizzazione, è stata prodotta dalla BBC, in collaborazione con il canale statunitense HBO. La serie è composta da un'unica stagione, che conta tre episodi di 60 minuti ciascuna. Personalmente non apprezzo molto questa scelta (che, invece, sembra essere abbastanza cara agli Inglesi), preferendo puntate numerose e con una durata più breve (formato più usato nelle serie tv americane). Non lo dico perché la suddetta scelta stoni con il tipo di prodotto; ma, per quanto mi riguarda, temo che un episodio così lungo, se dotato di un ritmo un po' rallentato e non carico di azione, può rischiare di annoiare lo spettatore. Questo resta, comunque, un fattore a giudizio personale.
Pagford è una tranquilla ed idillica cittadina inglese...almeno in apparenza. La morte improvvisa di Barry Fairbrother, infatti, rivela ciò che si nasconde sotto la sua facciata; portando alla luce i conflitti, gli scandali ed i misteri che riguardano e sconvolgono l'esistenza dei cittadini, adulti e ragazzi, che hanno sempre vissuto nella loro aurea di rispettabilità.
Partendo dal fatto che è sempre impossibile riportare ogni singola virgola, nella trasposizione da libro a schermo, e che quindi l'opera subirà degli inevitabili cambiamenti; devo dire di aver trovato questa serie tv abbastanza fedele al romanzo originario. Caratteristica che è stata, neanche a dirlo, di mio gradimento. Ovviamente sono stati fatti dei tagli alla trama (che magari si sarebbero evitati, se non si fosse scelto di realizzare una mini serie; ma temo sia inutile piangere sul latte versato), e sono stati eliminati dei personaggi e delle dinamiche secondarie. Ma il succo e gli avvenimenti principali ci sono tutti. Perciò, ben fatto! Fortunatamente, questa volta, hanno deciso di graziarci dalla mano scempiatrice di Yates.
Molto apprezzate, inoltre, sono state le ambientazioni. Anch'esse hanno immancabilmente subito delle modifiche, ma i cambiamenti non sono stati gravi, ed il clima da cittadina di campagna viene reso perfettamente. Qualche altra parola positiva va spesa sugli attori.
Per quanto non tutti i personaggi sono risultati esteticamente come li immaginavo (ma, andiamo, quando mai è così?), non posso non spezzare una lancia a favore della loro rappresentazione. Tutte le caratteristiche fisiche, comportamentali ed ideologiche che li caratterizzavano, sono state perfettamente rispettate. Una particolare attenzione, tipica delle serie tv inglesi, e stata posta anche alle etnie e alla parlata dei singoli personaggi. Elevate sono, nel complesso, le capacità ed abilità recitative del cast, che vanta la partecipazione di membri come Michael Gambon (che aveva già collaborato con J.K.Rowling), Keelen Hawey, Monica Dolan, Julia McKenzie e molti altri.
Una nota dolente resta però il finale, in parte cambiato. Capisco le motivazioni che hanno portato a questa parziale modifica, essendo l'ultima parte del romanzo originale abbastanza forte. Probabilmente si è pensato che non fosse del tutto adatto ad una trasposizione televisiva, e/o che potesse provocare polemiche. Ciò nonostante, continuo a non condividere questa scelta. Per quanto fondate possano essere le sue ragioni, infatti, trovo che a causa di questi cambiamenti, la storia abbia perso molto, in valore e significato. Nonostante il finale del romanzo possa essere considerato troppo forte, esso resta estremamente incisivo, capace di lanciare e lasciare un messaggio molto potente.
E' un vero peccato, a mio avviso, perché ha fatto perdere del valore ad un prodotto valido, che poteva puntare e giungere ad un livello più elevato. Mi sento, però, di premiare comunque il restante valore di questa serie.
Buona visione!
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