Recensione: Black Adam
Salve, specchietti!
Oggi lasciamo per una volta da parte la Marvel e parliamo
dell’ultimo film appartenente al DC Extended Universe. Si tratta di Black
Adam, appena uscito in tutte le sale cinematografiche.
Quasi 5000 anni dopo essere stato dotato di poteri
onnipotenti degli antichi dei – e imprigionato altrettanto rapidamente – Black
Adam (Dwayne Johnson) viene liberato dalla sua tomba terrena, pronto a
scatenare la sua forma unica di giustizia nel mondo moderno.
Se dovessi descrivere Black Adam con una sola
frase, questa sarebbe “un film DC con The Rock”. Nel bene o nel male
bastano queste semplici parole per capire che cosa aspettarsi dalla sua visione.
Nel bene, perché se in genere ti piacciono i film di The Rock, allora puoi
andare sul sicuro sapendo che vi troverai dentro le risate e la violenza che
ormai contraddistinguono ogni sua pellicola. Nel male, perché, al netto di un andamento
un po’ traballante e alcuni prodotti sopra la media, i film del DCEU
continuano a tirarsi dietro dei difetti ampiamente criticati già ai tempi della
Justice League.
Il protagonista della storia è Thet-Adam, uno schiavo di 5000
anni fa che ha liberato il popolo di Kahndaq dall’oppressione dopo essere divenuto
il campione del consiglio dei maghi e aver ottenuto il potere degli dei. 5000
mila anni dopo, Adrianna, a capo della ribellione, risveglia il campione per aiutarla
a combattere una nuova oppressione che attanaglia la Nazione. Con lei il fratello
(più la spalla comica del film che un vero e proprio aiuto) e il figlio
adolescente Amon, fan dei supereroi (tanto da avere le pareti della sua camera
completamente tappezzate da poster dei membri della Justice League. Thet-Adam
ha subito una connessione con Adrianna e suo figlio, forse in memoria della
famiglia che ha perso, uccisa dal suo antico nemico. In particolare, è Amon
che, a modo suo, insegna a Thet-Adam come diventare un eroe (ho apprezzato
molto la chimica tra i due).
Ma il campione è ben lontano dall’essere un eroe. Lui è mosso
da rabbia e vendetta. E uccide, senza pietà. Per contrastarlo, quindi, Amanda
Waller decide di mandare la Justice Society.
Ecco, la Justice Society è, a mio avviso, il punto più
critico dell’intero film. In realtà, i singoli membri mi sono anche piaciuti. Ho
apprezzato particolarmente Pierce Brosnan nei panni del Doctor Fate
(personaggio che gode dei migliori dialoghi), anche se la mia preferita è senza
dubbio Cyclone, che spero di rivedere presto. Molto belli anche come sono stati
resi visivamente i loro poteri, specie, appunto, quelli di Cyclone. Trovo, però,
che il gruppo soffra di una certa debolezza a livello di scrittura. Non ci viene
spiegato assolutamente nulla su cosa sia la Justice Society, né sappiamo se
esistono altri membri oltre a quelli che vediamo su schermo. Paradossalmente,
sappiamo di più sulle due new entry, Cyclone e Atom Smasher (di cui ci viene
detto con esattezza chi sono e come hanno acquisito i loro poteri). Dei membri
più anziani, invece, sappiamo molto poco, a malapena il loro nome da supereroe
e qualche altro piccolo dettaglio. Personalmente, non sono riuscita ad
affezionarmi a loro, cosa che, senza fare spoiler, mi fa empatizzare meno con
quello che succede a un certo punto del film.
Ma, d’altronde, questo film sembra fregarsene altamente degli
spoiler. Mi ha dato molto fastidio, ad esempio, che il trailer anticipasse un
colpo di scena previsto per circa metà film. Senza contare che il protagonista
stesso ha rivelato il contenuto della scena post-credit.
Per il resto, devo ammettere che il film mi è piaciuto. Certo,
è ben lontano dall’essere il film dell’anno o anche solo il miglior film del DCEU,
non ha chissà quale strabiliante trama o dialoghi profondi, ma, da bravo film
di The Rock, è l’azione il suo ingrediente principale. Quando Thet-Adam si scatena,
lo fa senza esclusione di colpi (tanto che sono stati effettuati alcuni tagli per
non alzare troppo il limite di età). La mia scena preferita è, senza alcun
dubbio, quella del risveglio, in una lunga sequenza al rallentatore in cui
Thet-Adam uccide uno dopo l’altro tutti i nemici che mi ha ricordato più le
iconiche scene del Pietro Maximoff della Fox che gli inutili rallenty della Justice
League di Snyder. Anche altre scene, però, meritano attenzione, come lo
scontro con la Justice Society e la scena in stile “western”.
Assegno 4 specchi a Black Adam e vi do
appuntamento alla prossima.
-
IronPrincess
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