The Dark Zone: Intervista doppia - Renata Morbidelli
Intervista
Lo studio televisivo è semibuio. Sulle due poltrone
di fronte alla presentatrice sono seduti due uomini dall’aspetto giovanile. Sono
identici. I loro lunghi capelli fanno da cornice ai loro visi dai lineamenti
marcati. Sulle loro labbra carnose affiora un accenno di sorriso (in realtà uno dei due è una specie di ghigno, ma a
prima vista non ci si fa caso). Entrambi siedono sulle poltrone con una posa
identica: come se fossero allo specchio. Ad un tratto, una voce fuoricampo
annuncia: “cinque,
quattro, tre …”. I
riflettori si accendono e le telecamere iniziano a riprendere la diretta. Per
tutto lo studio si diffonde la musica della sigla del programma. La
presentatrice, una ragazza sulla trentina, pur sapendo che i due intervistati
sono gemelli, rimane a fissare i suoi interlocutori per qualche secondo prima
di far loro le domande della scaletta.
NOME.
Mè: Mèlankar.
Mi: Mikalendìl.
SOPRANNOME.
Mè e Mi: Sono colui che è conosciuto come il Cavaliere di Fuoco! (la loro voce
risuona come un tuono per tutto lo studio. I due si voltano di scatto l’uno verso l’altro con uno sguardo di
sfida)
Mi: Taci tu, Nobile Decaduto! Le
tue menzogne non incantano nessuno!
Mè: Sono io il più potente tra noi due! Il Re ha sempre amato più me che te!
(La presentatrice, imbarazzata,
dopo averli fissati per qualche istante, tenta di riportare la calma in studio:
Ragazzi! Ehm ….
Signori ….
Insomma! Un po’ di
disciplina!)
Mi: (ricomponendosi) Ha ragione,
signorina ….
(Anche Mèlankar si ricompone
riassumendo la posa iniziale … le sue iridi, divenute rosse per qualche istante,
sono tornate color smeraldo e sulle sue labbra è tornato il ghigno di sempre)
ETÀ.
Mè: Tu quanti me ne dai, umana?
Mi: Non essere sgarbato con la
signorina … (lo
perdoni, mia cara) siamo creature senza età, se così vogliamo dire, nonostante il nostro aspetto abbiamo
qualche millennio sulle nostre spalle …
Mè: (rivolgendosi alla presentatrice) di’ la verità, bella, ci sei rimasta male,
eh? Magari ci avevi fatto un pensierino (e magari ti sarebbe anche piaciuto)
Mi: Mèlankar! (la sua voce tuona
riecheggiando per tutto lo studio)
(Mèlankar, lancia un’occhiata di disappunto al fratello e si ricompone)
RAPPORTO CON L'ALTRO SESSO.
Mè: Non ho mai avuto problemi con le donne. Nel mio
regno non c’è donna
che resista al mio fascino ed a me piace essere corteggiato. Tanto Marvìkiria lo sa che solo lei è la mia regina …
Mi: (rivolto al fratello) Non
conoscevo questo tuo lato romantico (lo provoca, sorridendo sornione). Nemmeno
io ho problemi con l’altro
sesso: amo tutte le donne. Per me sono come sorelle. Noi Potenze Superiori
amiamo ogni tipo di creatura nella stessa maniera …
Mè: Pervertito! Mi fate schifo tu e gli altri damerini!
Non mi incantate con questa storia dell’amore spirituale …
Mi: Mèlankar! (un altro tuono
riecheggia per tutto lo studio)
(Dagli occhi di Mèlankar escono delle saette
che inceneriscono un angolo del pavimento accanto alla poltrona del fratello)
P: Signori, contegno! (La
presentatrice cerca di riportare l’ordine)
LA TUA DONNA IDEALE
Mè: La Sacerdotessa Leikastèris! Lei è il mio unico amore. Insieme
a lei avrei potuto fare grandi cose … avremmo potuto costruire insieme un mondo … tutto nostro! Ah se solo
avesse unito il suo potere al mio!
Mi: Potere, potere! È la tua unica ossessione! Sarà la tua rovina …
(La presentatrice li osserva
sconcertata … poi
prende un bel respiro e prosegue)
COLORE PREFERITO.
Mè: Che domande! Blu! Come la mia Spada e la luce del
mio potere
(Si alza in piedi e allunga la
destra in procinto di evocare la sua lama)
Mi: Siediti, hai dato abbastanza
spettacolo! (Schernisce il fratello) Ehm … dicevamo: (rivolto alla presentatrice) Il mio colore è il rosso come il fuoco della
mia spada e la luce del potere che mi scorre nelle vene (afferma sorridendo
cordialmente)
CIBO PREFERITO.
Mè e Mi (in coro): Che domanda è?!
Mi: Comunque (si ricompone)
preferisco tutto ciò che mi
viene donato spontaneamente dalla natura … anche se a volte non disdegno un po’ di carne …
Mè: Damerino spento (schernisce il fratello)! A me piace
tutto ciò che può essere cacciato! Adoro il
sapore della carne, in tutti i modi, non so se mi intende …
DI QUALCOSA ALL'ALTRA.
Mè: Damerino spento!
Mi: (tace e sorride, cerca di
mantenere la calma)
(La presentatrice li fissa
perplessa)
TRE AGGETTIVI PER DEFINIRE L'ALTRO.
Mè: Spento, patetico e insopportabile
Mi: (continua a tacere e a
sorridere. Mèlankar
lo fissa e sbuffa) Non ho aggettivi che possano descrivere mio fratello …
UN LUOGO A CUI SEI MOLTO LEGATO.
Mè e Mi (sospirano, Mikalendìl con un lieve sorriso e Mèlankar con un velo cupo nello
sguardo): La Città
Dorata, il luogo da cui vengo ed al quale voglio tornare …
(Mèlankar si alza dalla poltrona e, spazientito, se ne
va. Anche Mikalendìl si
alza, ringrazia la presentatrice con due baci sulle gote e se ne va. La
signorina, sorpresa, li osserva e sospira …. Sigla)
Mentre ancora la Potenza Superiore stava scendendo, il Serpente di Morte iniziò a dimenarsi e ad emettere terrificanti grida verso il cielo. Con le fauci spalancate, lasciando uscire tutto l’odio ed il rancore di cui era fatto, fece esplodere terribili vampate di fuoco. Restando in silenzio, Mikalendìl s’avvicinò alla Bestia e toccò le sue due teste. Improvvisamente Shilithanatius venne attraversato da una terribile scossa simile ad un fulmine. Stretto in tremende morse, emettendo strazianti grida e contorcendosi spasmodicamente, esalò l’ultimo respiro e s’accasciò a terra privo di vita. Terribili scosse di terremoto fecero vacillare gli Oscuri Sovrani che, sfiniti ed ansimanti, come se loro stessi fossero stati colpiti, caddero in ginocchio. Prontamente, tenendo fisso lo sguardo sugli occhi del fratello, Mèlankar si rialzò in piedi. Fiamme di fuoco sembravano divampare nel suo iride ametista; brillò d’una intensa luce azzurra, fra le dita del Nero Sovrano, Fuathaflas la spada che egli stesso aveva fatto forgiare. Fluttuarono, come tanti piccoli serpenti neri e “minacciosi”, animati dall’Oscura Forza, i suoi lunghi capelli. Ritti in piedi uno di fronte all’altro, i due gemelli rimasero a scrutarsi per alcuni lunghi attimi: l’ametista e lo smeraldo si compenetrarono fino a fondersi; il respiro si fece affannoso; i muscoli tesi ed i sensi vigili attenti a qualsiasi movimento dell’avversario. Le aure delle due spade riempirono il cielo di bagliori d’intensa luce azzurra e rossa. […]Improvvisamente Fuathaflas brillò più intensamente ed uno strano scintillio illuminò gli occhi di Mèlankar. Con lo sguardo fisso sulla spada del fratello, Mikalendìl rimase immobile pronto a parare il colpo. Facendo appello al suo Antico Potere di Potenza Superiore, fluttuando, Mèlankar partì all’attacco veloce come il lampo. Bagliori azzurri indicavano a Mikalendìl, attimo dopo attimo, i movimenti di Fuathaflas come se fossero al rallentatore. Quando vide volteggiare la spada di Mèlankar sopra la sua testa, con una rapidissima rotazione del polso, parò il fendente con il piatto della lama. Un bagliore ametista, simile ad una saetta, squarciò il cielo ed un boato risuonò come un tuono facendo eco sulle mura della Città. Come era accaduto millenni addietro, la forza del primo impatto li sbalzò via qualche decina di metri. Lasciando esplodere nel suo cuore tutto l’odio represso, Mèlankar partì nuovamente all’attacco.
Musica abbinata al brano e all’intervista: https://www.youtube.com/watch?v=3tzE98pQH08 (Celtic Battle Music – The King of the Higlands)
- CuorediInchiostro
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