Recensione: Stelle e Ottone di Jude Archer

 Trama 

Ambra Valmori pensa che i suoi unici problemi siano l’imminente esame di archeologia persiana e la competizione spietata con il suo odiato rivale accademico, Ismael Sagredo. Ma gli astri hanno altri piani per il suo destino. Nel giro di una notte scopre che la magia esiste ed è ovunque intorno a lei, che i professori dell’Academia delle arti magiche di Seledia la considerano una minaccia alla loro segretezza e, peggio ancora, che il brillante mago che sarà costretto a farle da maestro è proprio Ismael. In una Venezia affascinante e inedita, insieme faranno luce sul misterioso passato di Ambra, che capirà di sé stessa molto più di quanto aveva mai immaginato. E scoprirà che le stelle possono essere crudeli.

Quattro autrici. Quatto protagoniste. Quattro storie autoconclusive. Un solo mondo fantasy romance. Entra nella Hidden Society.


Ho iniziato questo libro con tante aspettative. Avevo come indicazioni solo che era un autoconclusivo, un fantasy, che fosse scritto da un'autrice italiana e ambientato in Italia, precisamente a Venezia, parte di un progetto più grande che prevede una serie di romanzi autoconclusivi ma tutti collegati a una società segreta, la Hidden Society. Non avevo letto la trama, catturata dalla bellissima edizione che IlCastoroOff aveva realizzato (trovate su IG la foto che ho fatto al romanzo, e i meravigliosi gadget che erano collegati all'edizione (Overlays e il tarocco della stella) ma le premesse per essere una storia che avrei amato c'erano tutte.


Lo stile di Jude è molto descrittivo, ho amato Venezia vista sotto ai suoi occhi, così vivida, così precisa, che ho dovuto guardare fuori dalla finestra per assicurarmi di non essere finita per sbaglio nel romanzo. Ho apprezzato l'idea sull'Hidden Society, sul suo essere magica in modi meravigliosi, oscuri, brillanti e pericolosi, per la magia che deriva dalle stelle e per le stelle che alimentano la magia...


Anche la coppia che si forma all'interno di questo volume, tanto meravigliosa quanto improbabile mi è piaciuta da morire. Ambra e Ismael sembrano così perfetti insieme e tra loro c'è così tanta tensione che ho amato ogni frecciatina, interazione, ogni momento che c'è stato tra i due, anche quelli che non abbiamo "visto" su pagina, ma che abbiamo sicuramente sentito.


Allora perché sembra che io stia per sclerare? Bene, ora arriva la parte spoiler, non intuibile dalla semplice trama, quindi fermatevi qui se non volete sapere altro, ma godervi semplicemente il libro e poi tornate se avete bisogno di qualcuno per parlare!



Ci sono delle cose che non mi sono andate giù, forse date più dal gusto personale che dalla capacità dell'autrice e della validità del progetto. 

1) Slow Burn troppo Slow! 

A un certo punto pensavo che il libro potesse prendermi fuoco tra le mani per tutta quella tensione accumulata. Veramente, non riuscivo a respirare in alcune scene, il che va bene... Ma anche meno. 


2) La velocità di alcuni passaggi. 

Ci sono cose. Tante cose. E fatti. Tanti fatti. In alcuni casi si passa da una cosa all'altra senza dare il tempo di metabolizzare. Anche il finale, bellissimo, sorprendente, ma troppo veloce (a differenza di Ambra e Ismael). 

3) Non ho trovato sintonia coni personaggi di contorno.

Bello il found family, ma non mi sono affezionata particolarmente a nessuno dei personaggi che gravitano intorno alla protagonista, anche qui ho trovato tutto un po' troppo affrettato.




I personaggi, soprattutto i due protagonisti restano ben caratterizzati e sicuramente qualcuno ha spiccato più di  altri; il mondo magico si mescola alla perfezione con quello reale, regalandoci qualcosa di assolutamente plausibile, neanche una volta ho pensato potesse essere solo una storia. 


Avevo intuito delle cose, ma il modo in cui è stato risolto il mistero mi ha colpita tantissimo e quindi non posso non assegnare 4 specchi a "Stelle e Ottone" e dirvi che ovviamente ho già il secondo volume che non vedo l'ora di leggere perché ambientato nella mia Napoli! 
Alla prossima,


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