Trama:
Mio padre è morto.
La donna che amo e che ora mi odia è il Primo Ministro.
E io non ho vie di fuga.
Il mio nome è Austin Percival McLochlann, secondo in linea di successione al trono del regno di Fiann.
A differenza di mio fratello Alexander, io non ho mire alla Corona. Se dipendesse da me non metterei più piede a palazzo, ma mio padre, il Re, è morto e io non posso fare altro che tornare a vivere una vita che non sento più mia.
Lo devo alla mia famiglia, anche se questo significa riaprire vecchie ferite e rivedere lei: il nuovo Primo Ministro.
Proprio lei, la sola donna che io abbia mai amato e a cui non ho mai smesso di pensare.
La stessa donna che mio padre ha allontanato da me per sempre e che ha nominato Primo Ministro poco prima della sua morte.
Sono Reya Munster Romero, il neoeletto Primo Ministro di Fiann, scelta dal Re in persona.
La mia nomina ha lasciato tutti sbigottiti. Compresa me.
Dopo aver servito la Corona come Guardia Reale, dopo aver rinunciato alla parte più vulnerabile e vera della mia anima, mi ritrovo a governare un Regno alla deriva in cui la fiducia nelle mie abilità è un miraggio lontano.
Sono troppo giovane.
Troppo inesperta.
Troppo legata alla Corona.
Ho amato il principe Austin, ma dalla Paràid Fianna di due anni fa i nostri sentimenti sono qualcosa che non può più esistere.
E, anche se rivederlo è lacerante, anche se ogni parte di me vorrebbe solo essere sua, non permetterò che questi sentimenti intralcino il mio lavoro.
Non devo fallire.
Posso salvare questo Paese, anche se non sono riuscita a salvare noi.
Royal Collision
Collision.
Collisione.
Come il mio cuore che si schianta contro tutte le emozioni che mi ha regalato questo romanzo e le accoglie.
Si lascia travolgere.
Collisione come l'amore tra due persone che il destino cerca di separare... Inutilmente. Imprevedibilmente.
Un amore che si fa sentire in ogni cellula del corpo.
Royal.
Reale.
Reale come la famiglia McLochlann, con le sue regole, i drammi, il modo assurdo in cui ognuno di loro cattura il lettore e ci porta a continuare questa serie, a pensare a questo mondo creato dalle Royal Fiann Girl continuamente.Royal Collision di Martina Pirone è il terzo volume e prende sul serio il suo lavoro, posto a metà ma completo al 100%. Un romanzo che funziona in tutte le sue parti e si lega ai volumi precedenti e ci "costringe" a leggere quelli successivi. La penna di Martina è perfetta, anche in questa veste più sad del solito e regge benissimo tutta la struttura, regalandoci una versione dell'autrice che è insolita ma è Spaziale.Tutto è scorrevole, ha i suoi tempi, i suoi spazi per svolgersi e ci regala davvero un romanzo degno di questo nome. I protagonisti di questo volume sono Reya e Austin.
Due anime gemelle.
Due persone che sono così diverse agli occhi degli altri ma che funzionano... Eccome se funzionano.
Io ho amato tutto, tutti i silenzi tra loro e gli scontri, gli incontri e il modo in cui tutto si è incastrato... Tutto ha avuto un senso.
Reya è una donna forte, indipendente, che si è tenuta in piedi ed è andata avanti grazie alla sua forza, alla sua perseveranza, alla sua voce che aveva qualcosa da dire.
Austin è... Il principe. Quello che uno sogna quando pensa al principe azzurro, un principe che getta la corona in un angolo e salva il pianeta e salva una ragazza, salva un regno in qualche modo. Lo Spicy è dosato. Più che scene di "sport selvaggio" Martina ci regala tensione, passione e uno spietato omici... No, scusate, mi sono lasciata prendere la mano! Le interazioni con il resto sei personaggi e del mondo creato dal gruppo vive attraverso queste pagine e ancora una volta ci viene dato un altro pezzo della storia, un pezzo in più che ci porterà alla fine. Royal Collision io l'ho visto nascere, Crescere, rimescolare, fai una giravolta, falla un'altra volta, guarda in su guarda in giù dai un bacio a chi Vuoi tu (Magari non a Austin che è mio), e posso dirvi che è una delle cose più belle che io abbia mai letto.
Avrei un altro milione di cose da dire, ma voglio lasciare a voi la possibilità di leggere e amare questa storia.
Di lasciarvi trascinare dalla serie e entrare in un mondo fatto di principi, principesse e magari capire che a volte non ci serve una corona per essere felici, a volte va bene anche essere Il primo Ministro!
Alla prossima,
Bentornati a Willow Palace!
Siamo entrati per la prima volta a palazzo grazie al burbero erede al trono dal cuore tenero, ne abbiamo esplorato le stanze grazie al figlio illegittimo, metallaro con l’anima dolce, adesso le nostre Royal Girls, e Martina Pirone in particolare, ci portano a prendere una boccata d’aria negli immensi giardini. La nostra guida? Non un principe qualunque, ma IL Principe, talmente perfetto da sembrare uscito direttamente dalle fiabe. Ovviamente sto parlando del secondo genito dei McLochlann: Sua Altezza Reale il Principe Austin.
Grazie ai primi volumi della serie conosciamo già abbastanza bene i vari membri della famiglia reale. Fino ad ora abbiamo visto il Principe Austin come un amante della natura, sempre gentile, sempre disponibile; la spalla di Alexander, il primo a cercare di stringere un rapporto con Keenan.
Non è tutto oro, però, quello che luccica. E lo sa bene il nostro Primo Ministro, Reya Munster Romero, per cui il caro Principe Austin è solo il suo inferno personale.
Che cosa sarà successo tra i due da rendere l’aria densa di elettricità non appena si trovano nella stessa stanza?
È proprio qui che entra in gioco l’abilità della penna di Martina Pirone.
La narrazione si muove in parallelo su due piani temporali diversi, tra un presente burrascoso, carico di sentimenti contrastanti tra un Principe e un Primo Ministro costretti a collaborare per il bene del regno e un passato nei campi di addestramento della FMA, dove dei giovani Austin e Reya, vestiti di una divisa che appiana ogni differenza sociale, muovono i primi, timidi passi in una relazione clandestina. E mentre Austin rimane quella bellissima faccia da schiaffi, il cambiamento più evidente avviene in Reya. Reya che negli anni ha saputo tirare fuori gli artigli, che ha imparato a non dipendere da nessuno, a camminare sempre a testa alta, a far valere le sue ragioni anche davanti alla Regina Reggente… e al suo bellissimo nipote. No, forse sull’ultimo punto ci deve ancora lavorare.
Ho amato Reya in ogni singola pagina, ogni singola frase. Ho ammirato la sua forza, la sua determinazione e il modo in cui cerca di superare le ferite del suo cuore, fisiche ed emotive. Se Austin è un Principe, lei non è sicuramente una bella donzella in pericolo. Lei è il drago da cui il principe si deve guardare. Penso che sia in assoluto il mio personaggio femminile preferito della serie… Almeno finché non conosceremo le altre.
E Austin… sospiro Austin è riuscito a superare anche il fratello maggiore nella classifica del mio cuore. E non era facile. Amo la sua natura gentile, ma anche i suoi lati affilati. E amo quanto sia innamorato di Reya, tanto da sfidare le sue invalicabili difese pur di riconquistarla. (Non posso dire altro, altrimenti Cuore di Inchiostro mi licenzia).
Come nei precedenti romanzi, ho apprezzato tutto il meticoloso lavoro della macrotrama fatto dalle Royal Girls. Ormai abbiamo ben chiare quali sono le tappe salienti e cosa fanno gli altri personaggi nel frattempo. Come tasselli di un puzzle, aggiungiamo sempre qualche informazione in più alla visione d’insieme e, allo stesso tempo, scaviamo più a fondo nella sottotrama, addentrandoci nelle indagini di un mistero da risolvere i cui indizi le Royal Girls hanno abilmente sparso per tutti i romanzi.
Una cosa che ho apprezzato parecchio è stata anche che Austin e Reya non appaiono mai come personaggi isolati dal contesto. Al contrario, ne sono totalmente immersi e interagiscono continuamente con gli altri personaggi (vi ricordate di Alexander, sì? C’è un dialogo in particolare tra Alexander e Austin che è spettacolare). Seguo Martina Pirone praticamente dai suoi esordi. Questa autrice ha la straordinaria capacità di continuare a migliorarsi a ogni romanzo. Avevo amato AAA Cercasi Tata, ma con Royal Collision è riuscita a salire ancora di livello. I suoi personaggi sono talmente ben definiti da sembrare reali, ha saputo lavorare in maniera perfetta anche sulle parti più drammatiche e sulle scene d’azione (e credetemi se vi dico che queste ultime non sono affatto facili). Il suo romanzo mi ha tenuta talmente incollata alle pagine da rischiare di farmi bruciare la cena. Mi ha tolto il sonno. Io avevo bisogno di sapere. Non potevo posare il Kindle prima di avere risposte.
Brava, Martina. Continua così. Non lasciarti fermare da nulla, proprio come Reya.
Ringrazio l’autrice per la copia del romanzo a cui, ovviamente, non posso che dare il mio specchio speciale.
Alla prossima,
VOTO DEL BLOG: SPECCHIO SPECIALE
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