Recensione: Incubi - Antologia Horror
Trama
📖 Titolo: Incubi
✍️ Autori: Antologia di racconti
📚 A cura di: Samantha Lombardi e Lida Deghkhadirian
📖 Disponibile su amazon in digitale e cartaceo
Cosa rende particolari le nostre notti oltre i sogni? Cosa ci fa urlare di puro terrore nel cuore della notte? Gli incubi che facciamo non ci lasciano mai, rimangono appiccicati addosso come fossero uno strano senso di malessere. Ma cosa succede se quegli stessi incubi che ci terrorizzano diventano realtà? Se volete scoprirlo, se non avete paura, lasciatevi condurre in un mondo fatto di demoni, fantasmi, bambole maledette e vendette sanguinarie. Armatevi di coraggio e poi non vi resta che chiudere gli occhi, prendere un profondo respiro e lasciarvi cullare dagli incubi. O forse no?
Era da tempo che avrei dovuto recensire Incubi, e finalmente sono qui. Ringrazio di cuore Samantha Lombardi e Lida Deghkhadirian per avermi fornito la copia digitale in lettura per il blog, cosa che mi ha dato l’opportunità di immergermi in un mondo di brividi e inquietudini. Ci sono libri che non solo si leggono, ma si vivono, ed Incubi è uno di questi. Si tratta di una raccolta di racconti horror che esplora le pieghe più oscure delle nostre paure, giocando con i confini tra sogno e realtà. Questa antologia, curata con grande attenzione da Samantha Lombardi e Lida Deghkhadirian, riunisce stili e visioni diverse, ma con un obiettivo comune: farvi rabbrividire. La prefazione inoltre è stata curata niente di meno che da Giacomo Ferraiuolo stimato autore del genere.
Ma cosa rende davvero speciali queste storie? La premessa è già intrigante: cosa succede quando gli incubi, quelli che ci fanno svegliare di soprassalto nel cuore della notte, non rimangono confinati nella mente, ma si materializzano intorno a noi? Se avete il coraggio di scoprirlo, lasciatevi guidare tra pagine che raccontano di demoni, fantasmi, bambole maledette e vendette che non conoscono pietà.
L'eterogeneità che diventa forza
Uno degli aspetti più interessanti di questa raccolta è la varietà degli stili narrativi. Ogni racconto infatti ha il proprio modo di raccontare il terrore: alcuni puntano sull’atmosfera, con descrizioni lente e dettagliate che costruiscono un crescendo di inquietudine, altri preferiscono l’immediatezza dell’azione, colpendo il lettore con colpi di scena e immagini potenti. Questo mix di approcci potrebbe sembrare disomogeneo, ma in realtà si amalgama sorprendentemente bene.
Ogni storia è come un tassello che contribuisce a costruire l’identità complessiva della raccolta; la diversità, invece di essere un limite, diventa una risorsa, permettendo al lettore di affrontare l’horror da prospettive sempre nuove. Certo, non tutte le storie colpiscono allo stesso modo – è inevitabile in un’antologia – ma la qualità generale rimane alta, rendendo questa lettura godibile anche per chi, come me, non è sempre attratto dalle raccolte di racconti.
Ammetto che la cover non è del tutto nel mio stile: ha un’estetica che non mi convince appieno e che non rende giustizia alla ricchezza dei contenuti. Ovviamente, si tratta di un parere soggettivo, ma lo segnalo perché per me l’aspetto visivo ha il suo peso nella scelta di un libro. Tuttavia, questa piccola nota personale non toglie nulla al valore della raccolta.
A chi lo consiglio?
Se amate le storie brevi e il genere horror, questa antologia è un’ottima scelta. Incubi offre una varietà di racconti che possono piacere a un pubblico ampio, dai fan dell’horror psicologico a quelli che preferiscono le narrazioni più sovrannaturali. È una lettura perfetta per le serate fredde e buie, quando si ha voglia di quel brivido che corre lungo la schiena.
Voto: Tra 3,5 e 4 su 5
Nonostante qualche piccolo dettaglio che non mi ha convinto, credo che Incubi sia una raccolta che merita attenzione. Lasciatevi accompagnare dai racconti di questa antologia, ma ricordate: gli incubi non vi lasceranno tanto facilmente. Forse nemmeno dopo aver chiuso il libro.
Alla prossima,
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