Recensione: Dammi solo un per sempre di Sara Purpura
Buongiorno Specchietti!
È da un po’ che
non pubblico una recensione e oggi torno in pompa magna con Dammi solo un
per sempre, di Sara Purpura, edito Mondadori e uscito lo scorso 24 maggio.
Il romanzo precedente si chiudeva in modo piuttosto brusco, lasciando il lettore con il fiato sospeso e l’ansia di scoprire cos’avrebbe riservato l’autrice alla sua protagonista.
Quando le cose
tra Bre e Liam iniziavano a ingranare, infatti, durante un brutto scontro con
la madre alcolizzata, Bre resta ferita gravemente al viso e viene portata di
corsa in ospedale da Liam.
Il secondo
romanzo si apre proprio così, con la protagonista in ospedale, sfigurata,
abbattuta, ferita nel corpo e nell’anima dalla persona che più di ogni altra
avrebbe dovuto amarla e proteggerla.
Il nostro
capitano, Liam, è sempre al fianco della sua Blueberry, divorato dalla
preoccupazione sia per la sua salute fisica quanto per quella psicologica. Si
fa letteralmente in quattro per esserle d’aiuto, fino a privarsi del sonno e a
rischiare di bruciare la sua occasione di sfondare come giocatore
professionista.
Durante la lunga degenza in ospedale, intrappolata tra pensieri fatti di dolore
e risentimento verso la madre e verso la vita che le ha tolto così tanto, Bre
prende la decisione di allontanare Liam. Sa che la sua vita non sarà più la
stessa ora che il suo volto è sfregiato e nella sua mente si insinuano in
maniera inevitabile la convinzione di non poter più essere attraente all’altezza
del suo Cap e di aver perso tutto ciò che di bello aveva conquistato, di nuovo.
Ma c’è un’altra ragione che la spinge a rifiutare Liam: Bre si rende conto di
amare quel ragazzo più di quanto avesse creduto possibile e l’ultima cosa che
desidera per lui è che mandi all’aria il suo sogno per lei, che perda tempo,
sonno e concentrazione per starle accanto in quel momento terribile.
Così Bre fa ciò che sa fare meglio, innalza una corazza, erge muri altissimi
attorno al proprio cuore, stavolta non per proteggere se stessa, ma per
salvaguardare il futuro di Liam, e chiude quel rapporto appena sbocciato.
Liam si trova in
un momento complicato della sua vita: da una parte il contratto con una squadra
di professionisti, i Rams, l’occasione di fare del football la sua professione
e di coronare il proprio sogno, dall’altra i rapporti con le persone che ama
che sembrano andare in frantumi senza motivo. Un’amicizia di lunga data che si
spezza senza che lui ne comprenda la ragione, un compagno, Ian, che prende le
distanze, frappone tra loro silenzi che si dilatano fino a renderli quasi due
sconosciuti. E poi, naturalmente, la fine della storia con Bre.
Sembra il
momento opportuno per dimenticare quella ragazza problematica e dedicarsi alla
propria carriera, eppure il sentimento che lo lega a Bre è troppo forte per
essere soffocato e lui sa che l’unica ragione per cui Breanna lo ha allontanato
è perché crede di fare il suo bene. Lo avevamo già imparato nel primo volume
che il capitano è un tipo che non demorde e ce ne da ulteriore riprova in
questo romanzo, mostrando ancora una volta quanto forte possa essere la
determinazione di una persona se a spingerla è un sentimento vero.
Ma Liam non è
l’unico ad amare in modo viscerale e ad affrontare i demoni dell’altro. Quando
le carte in tavola si capovolgono ed è Liam a subire una brusca e dolorosa
battuta d’arresto, Breanna si dimostra più che mai determinata a proteggere
quel rapporto per cui entrambi hanno tanto combattuto, restando accanto al suo
capitano, accogliendo i suoi momenti bui e spronandolo a rimettersi in piedi.
In verità
entrambi i protagonisti sono un fulgido esempio di amore. Da una parte Bre, la
dimostrazione vivente di quanto una persona sia disposta a sacrificare per la
felicità di chi ama; dall’altra Liam, l’emblema della perseveranza, un uomo che
lotta perché in quell’amore ci crede fino in fondo all’anima e non può
permettere a inutili paure e incertezze di rovinare ciò che potrebbe essere.
In questo romanzo c’è tanto, sia dal punto di vista emotivo che da quello narrativo. Sono molti elementi in ballo, tematiche importanti come l’omosessualità di Ian, vissuta dal ragazzo e dalla sua famiglia come un’onta, una malattia orribile che va nascosta, curata. Un argomento, questo, trattato con la giusta delicatezza anche se non del tutto approfondito.
Un altro tema
centrale sono i rapporti familiari. Se nel primo romanzo l’accento era posto
sulla relazione tra Bre e sua madre, in questo secondo volume l’autrice si
dedica maggiormente alla famiglia di Liam, al ritrovato rapporto con il padre, del
quale Liam sentiva forte la mancanza, e che torna a essere presente e a
condividere con il figlio le gioie e i dolori del football. Ci viene presentata
in modo chiaro e inequivocabile anche la madre di Liam, una figura gretta,
superficiale, egocentrica, piena di disprezzo nei confronti dell’ex marito e
del tutto incurante delle necessità e del benessere del figlio. Sono rapporti
familiari duri, quelli che descrive l’autrice, che lasciano l’amaro in bocca
poiché non vedono alcuna redenzione. Purtroppo, come accade nella vita, le
persone non cambiano per magia, si impara soltanto a fare a meno di quelle che
ci fanno del male, ed è proprio questo che comprendono Liam e Bre, crescendo
come coppia e come persone: pensare a se stessi, a ciò che li rende felici; a
circondarsi di coloro che li amano e a tagliare fuori le persone che li
trascinano a fondo, anche quando le persone in questione condividono il loro
stesso sangue.
Attorno ai due
protagonisti ruotano, come nel volume precedente, gli amici di una vita, sempre
pronti a sostenere e a dare una scrollata ai protagonisti nei momenti decisivi.
L’autrice ci descrive un quadro completo dei rapporti personali e familiari,
creando un mondo dalle mille sfaccettature che diventa più concreto a ogni
pagina letta, dando l’impressione al lettore che quei personaggi, quegli amici,
siano reali, siano parte della sua vita.
Lo stile è come
sempre impeccabile, ricco di emozione, di riflessioni importanti sul
significato dell’amore e della vita, insegnamenti e lezioni che il lettore può
fare propri qualora dovesse trovarsi a vivere situazioni difficili come quelle
dei protagonisti. Perché i libri non solo intrattengono, spesso insegnano,
aiutano e salvano.
Ringrazio Sara per averci regalato questa storia intensa, questi protagonisti ricchi di sfumature, di coraggio e di voglia di vivere. Grazie per averci regalato Liam Thompson, uno dei personaggi maschili più belli di cui abbia letto.
Alla prossima,
Specchietti!
Violet Lily.
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