Recensione "Big Hero 6"
Big Hero 6 è uno di quei film Disney d'animazione che purtroppo non hanno goduto di tutto il favore del pubblico che, invece, meritavano. Non che non sia stato apprezzato, ma se la pellicola meritava un'unanime standing ovation, in realtà resta qualcuno che non lo conosce.
Uscito l'anno dopo Frozen e realizzato dagli stessi produttori, Big Hero 6 è stato il film del Natale 2014. Inutile dire che tra le due pellicole è stato quasi automatico il confronto, nonché il dibattito su quale fosse più legittimo elogiare. Comunque sia, l'incasso dei nostri supereroi è stato notevole, e il film si è aggiudicato, nel 2015, l'Oscar come migliore film d'animazione.
Ispirato all'omonimo fumetto Marvel (Big Hero 6 è la prima pellicola basata su un franchise Marvel interamente prodotto e distribuito unicamente dalla Disney), il cartone racconta le vicende di uno strano gruppo d'amici.
Hiro Hamada è un giovane e geniale ragazzino di 14 anni che vive nell'immaginaria città di San Fransokyo. Spinto dal fratello maggiore Tadashi, e dagli amici e colleghi di quest'ultimo (GoGo, Wasaby, Honey Lemon e Fred), Hiro tenta di essere ammesso al laboratorio universitario dove lo stesso Tadashi sviluppa il progetto di realizzazione di un robot sanitario: Beymax. Quando, però, il fratello resta ucciso in un terribile incidente e si palesa un misterioso e terribile nemico, Hiro, spinto dal desiderio di vendetta, decide di affrontarlo e fondare con i suoi nuovi amici un gruppo di supereroi: i Big Hero 6.
La prima caratteristica che viene notata e che rende grande questo film è il suo stile. Riprendendo in questo più che fedelmente il suo fumetto d'origine, la pellicola presenta un magnifico e originale ibrido stilistico tra la tradizione giapponese e quella americana. Non è solo nei disegni e nelle animazioni, che sono una fusione perfetta dei due stili. È un lavoro minuzioso, minimale, curato fino al più insignificante dettaglio. Big Hero 6 è un costante e perfetto equilibrio tra la cultura americana e quella giapponese.
I nomi, i giochi di parole (prima di tutti quello del titolo), gli ambienti, i comportamenti dei personaggi... ogni singolo elemento viene bilanciato alla perfezione per creare una fusione completa e plausibile dei due mondi. Già solo a livello antropologico ci si incanta e innamora della pellicola.
Poi i personaggi. Molti fan del fumetto originale si sono lamentati della loro resa cinematografica, non totalmente fedele alla versione cartacea, ma fatti più simili a dei tipici personaggi Disney (un esempio fra tutti, Honey Lemon che risulta fin troppo simile a Rapunzel). Ed è vero, appartengono del tutto alla tradizione delle tipiche figure dei Classici della nostra infanzia; eppure, allo stesso tempo, sono diversi, più moderni. I tempi stanno cambiando, e anche i personaggi Disney, come in precedenza, rispecchiano questo cambiamento.
Infine la storia e i suoi messaggi. Big Hero 6 continua l'invasione dei nostri schermi attuata dai supereroi. Eppure la trama non è solo una banda di personaggi che combattono il cattivone tra scene epiche ed effetti spettacolari. Innanzi tutto i Big Hero 6 non sono dotati di abilità sovrannaturali per natura; il loro superpotere è l'intelligenza: cinque piccoli geni, e un robot, che riescono a essere e a fare cose straordinarie, unicamente usando la propria creatività e intelligenza. E poi i soliti temi, sempre vivi e attuali, come la difficoltà della crescita, l'adolescenza, la rabbia e il dolore, la famiglia, il valore dell'amicizia... Il film riesce a incastrare perfettamente momenti comici ad altri più alti, intensi, e anche drammatici.
Infine una parola fa spesa sulle musiche, composte tutte da Henry Jackman, tranne la meravigliosa Immortals dei Fall Out Boys (ingloriosamente e orribilmente tradotta nella versione italiana).
Big Hero 6 è un'altra di quelle perle perfettamente apprezzabili e godibili a ogni età, nonché uno dei miei film Disney preferiti in assoluto. La sua bellezza e poesia, la cura dei dettagli, gli elementi culturali... ogni singolo aspetto riesce a incantarmi ogni volta che ho la fortuna di rivederlo, e ogni volta colgo qualcosa di nuovo e più profondo.
Inutile dire che ne suggerisco caldamente la visione, e che non perderei per nulla al mondo l'occasione e la fortuna di guardarlo ancora e ancora.
E voi? Siete pronti a diventare degli eroi?
Buona visione
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