Recensione "Batman Beyond"
Avete presente quei cartoni animati che hanno colorato la vostra infanzia in modo così deciso che anche quando ormai si è cresciuti, dopo anni e anni, si continua a portarne una traccia e/o un vago ricordo? No, non intendo cult come Sailor Moon o i Digimon, che sono l'emblema di una generazione, ma quei titoli come Finalmente Weekend, che quando li citi con gli amici ti guardano come fossi di un altro pianeta, perché (purtroppo) in pochi li seguivano; ma tu hai ancora quel tipo di memoria che, per quanto vaga, è ancora in grado di scatenare i brividi sulla schiena e ricreare quell'enorme entusiasmo di quando eri bambino. Ecco, questo per me è Batman Beyond, una serie animata che mi ha fatto perdutamente innamorare da bambina e che ho rimpianto per anni, finché un po' per caso non ho avuto la fortuna di rivederla. Ma poiché, come accennato prima, è un prodotto che solo pochi "eletti" hanno seguito ai così detti tempi d'oro, ecco alcune informazioni di base.
Batman Beyond (per qualche oscuro motivo portato in Europa, America Latina, Australia e alcuni paesi dell'Asia sotto il nome di Batman of the future) è una serie animata televisiva americana, sviluppata da Bruce Timm, Paul Dini e Alan Burnett, e prodotta dalla Warner Bros. Animation in collaborazione con la DC Comics. Il cartone, che conta un totale di cinquantadue episodi divisi in tre stagioni, nasce a fine anni '90 come un prodotto competitivo per la fascia oraria del sabato mattina (in cui i networks televisivi americani si scatenano in una guerra di audience). L'idea è quella di creare qualcosa di nuovo riproponendo un personaggio che si è già dimostrato capace di attirare il grande pubblico: Batman, appunto. È così che nasce la storia di Terry McGinnis.
In una Gotham del futuro, con ambientazioni futuristiche tipiche dei primi anni 2000 e curate con la massima attenzione, un Bruce Wayne ormai vecchio e stanco ha smesso da tempo di essere Batman, giurando di non indossare mai più la maschera. Ma la città, ormai in mano a bande e criminali, ha bisogno del suo eroe. Terry McGinnis è un adolescente come tanti, irrequieto e arrabbiato con il mondo e la famiglia. Quando però un terribile imprevisto sconvolge la sua esistenza, il senso di riscatto e il desiderio di vendetta lo spingono a rubare il costume dell'eroe del passato e a indossare lui stesso la maschera. Batman è tornato, e questa volta non porta più solo il volto di Bruce Wayne.
Batman Beyond è uno di quei prodotti che si rivolgono a ogni fascia d'età, e non solo agli appassionati. Ricordo ancora i pomeriggi passati davanti alla t.v. con mio padre, entrambi fin troppo presi ed entrambi mai stati grandi fan di Batman. Questo anche perché il cartone ha la capacità di toccare e rientrare in temi e generi diversi: dalla fiction dedicata ai supereroi all'azione, avventura, mistero, drama, teen, suspence e sci-fi. È fantastico come riesca a realizzare tutto questo mantenendo coerenza interna e validità. D'altronde è proprio l'accuratezza del lavoro svolto a caratterizzare questa serie, che resta perfettamente godibile a quasi vent'anni di distanza, nonostante presenti in modo evidente caratteristiche proprie del periodo in cui è stata realizzata (prima di tutte, il dilemma delle innovazioni tecnologiche e scientifiche e gli effetti del progresso, tipico appunto della fine anni '90/ inizio 2000). Molto bella è anche la commistione tra novità e rispetto e richiamo delle caratteristiche proprie del mondo del "vecchio" Batman. Sebbene perda un po' per quanto riguarda le figure degli antagonisti (non più i cattivi meravigliosamente complessi che caratterizzano l'universo legato a questo eroe), perdita dovuta anche al fatto che il cartone si concentra, tra le altre cose, sugli aspetti adolescenziali della vita di Terry, sono evidenti alcuni elementi di continuità. Prima di tutto le ambientazioni un po' dark, proprie di Gotham City, che fanno riconoscere perfettamente una città così diversa (appunto per gli elementi futuristici) ma che in fondo resta sempre la stessa.
Una novità è anche la figura di Batman, e non solo perché McGinnis è la prima rappresentazione dell'eroe da adolescente: se Wayne mantiene il suo lato più cupo e oscuro, il giovane successore si mostra simpatico, ironico ed esuberante, senza mai essere eccessivo o rischiare di uscire dal proprio ruolo. Ancora una volta, inoltre, è meravigliosa la cura e l'attenzione nel caratterizzare e sviluppare i personaggi; e bellissimo, fra tutti, è il rapporto tra allievo e maestro che si instaura tra i due protagonisti. Infine, facilmente percepibile è il lavoro svolto nella creazione e gestione delle musiche.
Il primo episodio di Batman Beyond fu trasmesso negli Stati Uniti il 10 gennaio del '99, e fin da subito i livelli di audience sono schizzati a livelli impensati (tanto che già dopo la messa in onda del secondo episodio fu annunciata la season 2); ma non si è fermato qui, invadendo anche catene esterne come Burger King e creando un vero e proprio caso di merchandasing. Dalla serie animata sono nati uno spin off, un videogame e un film (Il ritorno del Joker, anch'esso meraviglioso e portatore di grande successo). Infine, la DC nel corso degli anni ha pubblicato diverse storie a fumetto sulla storia di Terry. Poiché a causa della non realizzazione della prevista quarta stagione il cartone non aveva un vero e proprio finale, all'universo di Batman Beyond vengono dedicati alcuni episodi della serie animata Justice League Unlimited (realizzata dallo stesso team creativo), in cui viene data una degna conclusione alla storia.
Batman Beyond è uno di quei prodotti che non mi stanco mai di elogiare, e non solo per il profondo affetto che ancora, dopo tanti anni, gli riservo, ma anche e soprattutto per il suo valore e qualità, e per la capacità di analizzare temi anche importanti senza mai risultare troppo pesante o, al contrario, con superficialità. Purtroppo, se negli U.S.A. la serie e tutto ciò che da essa è derivato ha goduto (e gode tutt'ora) di un grande e meritatissimo successo, così non è stato nel nostro paese, dove alcuni dei prodotti a essa collegati risultano ancora introvabili. È proprio per questo che, a malincuore, aggiungo anche questa recensione alle Perle in un cassetto, nella speranza che, suggerendone la visione, possa portare altro pubblico e nuovi fan a una storia che decisamente li merita.
Buona visione!
In una Gotham del futuro, con ambientazioni futuristiche tipiche dei primi anni 2000 e curate con la massima attenzione, un Bruce Wayne ormai vecchio e stanco ha smesso da tempo di essere Batman, giurando di non indossare mai più la maschera. Ma la città, ormai in mano a bande e criminali, ha bisogno del suo eroe. Terry McGinnis è un adolescente come tanti, irrequieto e arrabbiato con il mondo e la famiglia. Quando però un terribile imprevisto sconvolge la sua esistenza, il senso di riscatto e il desiderio di vendetta lo spingono a rubare il costume dell'eroe del passato e a indossare lui stesso la maschera. Batman è tornato, e questa volta non porta più solo il volto di Bruce Wayne.
Batman Beyond è uno di quei prodotti che si rivolgono a ogni fascia d'età, e non solo agli appassionati. Ricordo ancora i pomeriggi passati davanti alla t.v. con mio padre, entrambi fin troppo presi ed entrambi mai stati grandi fan di Batman. Questo anche perché il cartone ha la capacità di toccare e rientrare in temi e generi diversi: dalla fiction dedicata ai supereroi all'azione, avventura, mistero, drama, teen, suspence e sci-fi. È fantastico come riesca a realizzare tutto questo mantenendo coerenza interna e validità. D'altronde è proprio l'accuratezza del lavoro svolto a caratterizzare questa serie, che resta perfettamente godibile a quasi vent'anni di distanza, nonostante presenti in modo evidente caratteristiche proprie del periodo in cui è stata realizzata (prima di tutte, il dilemma delle innovazioni tecnologiche e scientifiche e gli effetti del progresso, tipico appunto della fine anni '90/ inizio 2000). Molto bella è anche la commistione tra novità e rispetto e richiamo delle caratteristiche proprie del mondo del "vecchio" Batman. Sebbene perda un po' per quanto riguarda le figure degli antagonisti (non più i cattivi meravigliosamente complessi che caratterizzano l'universo legato a questo eroe), perdita dovuta anche al fatto che il cartone si concentra, tra le altre cose, sugli aspetti adolescenziali della vita di Terry, sono evidenti alcuni elementi di continuità. Prima di tutto le ambientazioni un po' dark, proprie di Gotham City, che fanno riconoscere perfettamente una città così diversa (appunto per gli elementi futuristici) ma che in fondo resta sempre la stessa.
Una novità è anche la figura di Batman, e non solo perché McGinnis è la prima rappresentazione dell'eroe da adolescente: se Wayne mantiene il suo lato più cupo e oscuro, il giovane successore si mostra simpatico, ironico ed esuberante, senza mai essere eccessivo o rischiare di uscire dal proprio ruolo. Ancora una volta, inoltre, è meravigliosa la cura e l'attenzione nel caratterizzare e sviluppare i personaggi; e bellissimo, fra tutti, è il rapporto tra allievo e maestro che si instaura tra i due protagonisti. Infine, facilmente percepibile è il lavoro svolto nella creazione e gestione delle musiche.
Locandina del film Il ritorno del Joker |
Copertina dell'unica raccolta di storie a fumetti uscita in Italia. |
Buona visione!
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