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Recensione: The Deal di Elle Kennedy

Trama
Hannah Wells è una studentessa modello. Una di quelle ragazze intelligenti che al college non godono di alcuna popolarità. Ora si è presa una bella cotta per il più fico della scuola, ma c’è un problema: per lui Hannah non esiste. Come riuscire a farsi notare? Garrett Graham è un bad boy, ed è anche uno dei ragazzi più popolari, grazie alle sue imprese sul campo da hockey. Ma le speranze di un grande futuro rischiano di andare in fumo perché i suoi voti sono troppo bassi. Avrebbe bisogno di un aiuto per superare l’esame di fine semestre e poter diventare un giocatore professionista… E allora è naturale che i due stringano un patto. Hannah sarà la tutor di Garrett fino alla fine dell’anno. In cambio, Garrett fingerà di uscire con lei per accrescere la sua fama: a quel punto tutti la noteranno di sicuro. Ma qualcosa va storto e quel bacio in pubblico, tra Hannah e Garrett, non sembra poi così falso…
Quando VioletLily mi ha consigliato "Il contratto", ero scettica. Non pensavo che un romance tra i più chiacchierati del booktok potesse piacermi davvero. In realtà non pensavo che un romance  non  #accuratamenteselezionatobyme avesse speranze. E invece… mi sono completamente innamorata.
All’inizio ho faticato un po' a entrare nella storia, ma da pagina 100 in poi qualcosa è scattato e non mi sono più fermata. Il romanzo ha saputo sorprendermi con un equilibrio perfetto tra ironia, profondità e passione.
Ho adorato il trope del fake dating e ancora di più il modo in cui Hannah e Garrett si avvicinano: prima amici, poi complici, infine qualcosa di più. La chimica tra loro è palpabile fin da subito, ma ciò che li rende speciali è il percorso emotivo che affrontano insieme.
Il passato di Hannah mi ha colpita nel profondo. Elle Kennedy affronta il suo trauma con delicatezza e intelligenza: prima in punta di piedi, poi con maturità e consapevolezza. Non è facile parlare di dolore senza appesantire la storia, eppure l’autrice riesce a farlo mantenendo il tono leggero ma mai superficiale. Il modo in cui il tema dello stupro viene affrontato, con la sua crudeltà, senza risoluzione, il modo in cui la famiglia di Han ha affrontato tutto, in maniera reale e non all'acquadirose, mi ha portato ad amare ogni singola pagina, ogni cicatrice di entrambi i protagonisti. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, diretto e autentico. Kennedy ha una penna brillante: sa quando far ridere, quando far piangere e soprattutto sa come creare personaggi che sembrano reali. Garrett, ad esempio, mi ha conquistata da subito — il suo sarcasmo, la sua dolcezza, il modo in cui affronta il rapporto con il padre. Il modo in cui viene affrontato il tema della violenza domestica e tutti i dubbi di Garrett che spera di non essere come suo padre.
E Hannah? Impossibile non adorarla
C'è anche parecchio #dirtytalk che io personalmente ho apprezzato perché era buttato in maniera troppo divertente per dare fastidio. Soprattutto una certa scena che riguarda Han, uno spogliatoio e della verdura verde... 

Tra tutte le cose che emergono, ho amato tantissimo come sia emerso il coraggio. Quello di Hannah, che decide di affrontare il proprio dolore, e quello di Garrett, che sceglie di essere diverso da ciò che ha sempre conosciuto.
E sì, adesso voglio assolutamente leggere gli altri volumi della serie. Perché i ragazzi della squadra di hockey hanno tutti qualcosa da raccontare. Perché se Han e Garrett sono stati degli ottimi protagonisti, tutte le persone che ruotano intorno a loro sembrano altrettanto vere, altrettanto meritevoli di essere conosciute. 
Se dovessi raccontarvi il punto esatto in cui per me questo libro è diventato un "sì", non potrei farlo, perché non c’è stato un singolo momento che mi ha “catturata”, ma una somma di emozioni, dialoghi brillanti e momenti intensi. È uno di quei libri che arrivano quando devono arrivare.
Il mio consiglio? Se pensi che non sia il tuo genere, aspetta. Magari oggi non è il suo momento, ma quando lo sarà… questo libro saprà sorprenderti.
Consigliato a chi cerca un romance che sia leggero ma non banale, con personaggi credibili e una storia d’amore costruita con testa cuore. 
Alla prossima,

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